"CATTIVI PENSIERI..." Ultimo treno per il 'capitano'

28.04.2011 01:36 di  Stefano Borgi   vedi letture
"CATTIVI PENSIERI..." Ultimo treno per il 'capitano'
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Il matrimonio tra Giancarlo Antognoni e la Fiorentina non s'ha da fare. L'ennesima conferma (anche se, in verità, non ce n'era granchè bisogno) è arrivata via radio dall'amministratore delegato viola Sandro Mencucci. Niente di ufficiale, per carità, le decisioni (come ha tenuto a precisare lo stesso Mencucci) spettano sempre e solo ai fratelli Della Valle. Ma ascoltando tra le righe, interpretando le mezze frasi, decodificando le inevitabili risposte in politichese, possiamo affermare che per Antognoni, per le speranze dei tanti tifosi viola che lo rivorrebbero in Fiorentina, l'ultimo treno è passato veloce, imprendibile. Ed anche stavolta il "capitano" è rimasto a terra. Peccato, perchè sembrava davvero la volta buona: il sommovimento popolare creato dall'Antognoni's day, il tam-tam mediatico alimentato dall'ormai fantomatico CDA col rinnovo delle cariche societarie, l'imminente ingresso di una nuova figura a coadiuvare Corvino nella gestione dell'area tecnica... tutto portava al nome di Antognoni e tutti, nessuno escluso, avevano lavorato per arrivare al traguardo finale. Lo stesso Antognoni, proprio nell'intervista esclusiva rilasciata il 31 marzo a Firenzeviola.it, aveva dichiarato che ci sarebbe rimasto male se avessero scelto un altra persona e non lui (allora si parlava della candidatura di Oriali), mostrando la consueta disponibilità, la voglia mai sopita di rimettersi la maglia viola addosso. E invece...

"Antognoni presidente? Non credo - ha chiosato Mencucci in una lunga intervista a Lady Radio - le decisioni le prenderanno sempre i Della Valle, e la figura del presidente non avrà compiti esecutivi. Non possiamo dire ad Antognoni di essere solo immagine, di non essere operativo e decisionale, ne andrebbe della sua professionalità, del suo spessore. Per quanto riguarda la figura di trade-union tra squadra, società ed allenatore, per me sarebbe perfetto - prosegue il dirigente viola - ma per la stima e l'amicizia che ho con Antognoni preferisco non parlarne. Dico solo che la fortuna della Fiorentina di questi anni è stata quella che ognuno ha svolto il suo lavoro dentro al proprio ruolo senza pestare i piedi a nessuno. In altre società, invece, ho spesso visto due o più persone nello stesso ruolo e le cose non hanno funzionato. Quindi..."

Due considerazioni: o non si ritiene Antognoni capace di limitarsi al compito che gli verrebbe assegnato, compatibile e non sovrapponibile a quello di Corvino, o qualcuno teme l'ingerenza e l'ingombranza di un personaggio come Antognoni (anche involontaria da parte del capitano, ma allo stesso tempo inevitabile) e non vuol rischiare malintesi e conflitti interni che risulterebbero devastanti. Questo lo scopriremo solo vivendo. Certamente una figura di riferimento come Giancarlo sarebbe stata manna anche per lo stesso Mihajlovic, che avrebbe "studiato" e capito più velocemente il tessuto cittadino nel quale si trova ad operare (ad esempio: la frase sulla Juventus non sarebbe mai venuta fuori). Sarebbe la panacea anche per tanti giocatori che potrebbero confrontarsi con la saggezza del "capitano", trarne degli insegnamenti preziosi, imparare l'arte del compromesso, dell'empatia caratteriale con compagni, allenatore e dirigenti. Tutto questo poteva insegnare Antognoni. Restando nel suo orticello, senza debordare, perchè questo è Giancarlo Antognoni: una persona rispettosa e rispettabile, discreta ed intelligente. Ma sopratutto competente ed apprezzata nel mondo per le sue qualità umane e manageriali. Se poi qualcuno, ogni tanto, aveva bisogno di qualche consiglio tecnico o di mercato (basta ricordare chi, a suo tempo, aveva "scoperto" Nedved e Thuram...) bastava chiedere... Antognoni di certo non si sarebbe tirato indietro. E invece niente. E non ci sarà un'altra occasione, non passerà un altro treno.

In chiusura, però, permetteteci di rigirare la frittata: siamo sicuri (è sicuro Antognoni?) che tutto questo sia poi un male? Che l'avventura di Giancarlo nella Fiorentina dei Della Valle, una torre d'avorio impenetrabile, imperscrutabile, non sarebbe finita prima di cominciare? Siamo sicuri che il "capitano" non sarebbe stato usato come parafulmine, piuttosto che alla stregua di uno "yes-man", o ancor peggio come figurina Panini (magari un pò vintage...) da tirare fuori all'occorrenza? Comunque:  i "bravi" fratelli Della Valle hanno detto... "Questo matrimonio non s'ha da fare", "Renzo" Antognoni e "Lucia" Fiorentina resteranno per sempre, solo e soltanto dei "Promessi Sposi". Resta da capire chi è il Manzoni di turno, ma questa è un'altra storia...