"AMARCORD", Il "TOP 11" Violanerazzurro

16.02.2011 00:42 di  Stefano Borgi   vedi letture
"AMARCORD", Il "TOP 11" Violanerazzurro
FirenzeViola.it
© foto di Giacomo Morini

Il pretesto ce lo offre Giampaolo Pazzini. Il "Pazzo", dobbiamo ammetterlo, è una ferita ancora aperta, una piaga sanguinante che difficilmente si rimarginerà. Giampaolo Pazzini è probabilmente l'errore di mercato più marchiano della recente storia viola, e considerata la sua giovane età continueremo per anni (e campionati) a pagarne le conseguenze. Ce lo siamo trovati di fronte con la Sampdoria (allora Giampaolo fu praticamente inesistente), ce lo troviamo di fronte stasera con la maglia nerazzurra. Un contesto per lui prestigioso, centravanti della squadra campione d'Italia, d'Europa e del mondo, un doppio ex sul quale pende la spada di Damocle dell'accoglienza che riceverà dall'Artemio Franchi (noi ci esponiamo...sarà moderatamente applaudito). Pazzini è solo l'ultimo di una schiera ben nutrita di giocatori che hanno vestito entrambe le casacche, ed allora ci siamo divertiti a buttare giù una specie di "best of" composto dagli ex delle due squadre per un undici a dir poco vincente.

Fra i pali, con buona pace di Frey e Toldo, schieriamo Giuliano Sarti, portiere del primo scudetto viola e pluridecorato nell'Inter di Moratti. Terzini il riadattato Oriali e Michele Serena con Battistini e l'immenso Daniel Passarella coppia di centrali difensivi. Cerniera di centrocampo formata da Mario Bertini e Nicola Berti sulle corsie esterne con Claudio Merlo in cabina di regia. Rifinitore d'eccezione Roberto Baggio, che arretra di qualche metro per lasciare spazio al "re leone" Gabriel Batistuta, coadiuvato dal puntero triste Ramon Diaz. Giampaolo Pazzini si inserisce tra bati-Gol e Ramon "tira la bomba, tira la bomba", pronto a rilevare uno dei due potendo fare sia il centravanti boa che la seconda punta di movimento. Numero 12, pronto a subentrare e come sempre a decidere, Anselmo Robbiati. Ah, dimenticavamo l'allenatore, Beppe Chiappella, milanese d'origine e fiorentino d'adozione, per una squadra che avrebbe fatto sognare ad occhi aperti.