"2009 UN ANNO DA CAMPIONI", Da Lecce al Liverpool...12 mesi da ricordare

29.12.2009 12:00 di  Stefano Borgi   vedi letture
Fonte: www.stefanoborgi.it
"2009 UN ANNO DA CAMPIONI", Da Lecce al Liverpool...12 mesi da ricordare
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Definire "imprevedibile" il 2009 della Fiorentina è il minimo che si possa fare. Basta pensare a come è cominciato e come, invece, è finito. Dalla stalle alle stello potremmo dire, e allora sintetizziamo il tutto con uno slogan: "Dal Lecce a Liverpool, 12 mesi da ricordare, da rivivere tutti d'un fiato". 12 mesi pieni, pienissimi, a tratti convulsi, a tratti esaltanti, certamente appassionanti, con il consueto lieto fine. Si inizia...a Marbella, in Spagna. Prandelli porta la truppa viola (per il secondo anno consecutivo) al "Marpafut", magnifico centro sportivo situato sulla "costa del sol". Obiettivo: mettere fieno in cascina e cominciare l'anno meglio dei precedenti. Si sa, la Fiorentina storicamente "cicca" i primi impegni dell'annata, a prescindere dall'avversario, ed anche il 2009 (ahimè) non fa eccezione. Apertura con il Lecce in casa e prima stecca: sconfitta per 2-1 (in gol anche Castillo) e prestazione a dir poco inguardabile (la peggiore della stagione). Si prosegue a San Siro sponda Milan per l'ultima di andata e secondo passo falso, prima del terzo, il 25 gennaio, a Torino contro la Juventus. Piccolo inciso per ricordare e condannare gli arbitraggi di Saccani e Rosetti ma le tre sconfitte consecutive restano ed il sorprendente Genoa è più di uno spauracchio per la qualificazione Champions.

Nel frattempo, dopo la Coppa Italia, "salta" un altro obiettivo: la coppa Uefa. I viola gettano alle ortiche la qualificazione in casa (0-1 quasi senza giocare) e a niente valse lo splendido gol di nel ritorno di Amsterdam su (altrettanto) splendido assist di Mutu. Prandelli (una tantum...) sbaglia clamorosamente i cambi (Almiron e Jorgensen, negli ultimi 10 minuti, faranno disastri) ed i "lancieri" conquistano gli ottavi con un gol di Leonardo all'88'. Pochi giorni prima c'era stato l'episodio chiave di tutta la stagione, o almeno della prima parte, vale a dire il 3-3 di Genova contro i rossoblù. Fortuna, pervicacia, forza della disperazione, non sappiamo cosa spinse in rete quei tre palloni calciati da Mutu, fatto sta che con quel pareggio, acciuffato al 92', la Fiorentina andrà dritta dritta in Champions League. Il campionato, intanto, va così e così tra alti e bassi e per una volta la Fiorentina di Prandelli pecca in regolarità, peculiarità infallibile delle stagioni precedenti. Si va dal trionfo sulla Roma alla debacle casalinga col Palermo, dalle vittorie in zone Cesarini con la Lazio e col Chievo (quest'ultima addirittura al 95') alla disfatta di Udine, dalle convincenti affermazioni esterne con Atalanta e Catania allo spettacolo indecoroso di Lecce. Già...Lecce. Meno male che ci pensò Martino, capitano senza portafoglio, leader silenzioso. Il "piattone" destro di Jorgensen, infatti, vendicò una stagione per lui sfortunatissima ed il danese esplose tutta la sua gioia per il gol dell'1-1 che volle dire qualificazione matematica in Champions League (la quarta virtuale, la seconda reale consecutiva.) Di quella partita ricordiamo altri due episodi: gli errori (clamorosi, mastodontici...incredibili) sotto rete di "Nacho" Castillo con le malelingue che trovarono terreno fertile per dietrologie di ogni tipo e genere. E poi il "canto del cigno" in maglia viola di Felipe Melo. Peccato, e lo diciamo senza ironia alcuna. Il brasiliano, al "Via del Mare", si fece espellere stupidamente lasciando la Fiorentina in difficoltà nel momento più importante del campionato e questo fu certamente imperdonabile. Ma il ragazzone "carioca", almeno per 6 mesi (finchè non fu convocato da Dunga nella "seleçao") fece intravedere grandissime potenzialità e, comunque, il suo contributo all'ennesimo miracolo viola non si può negare. Se ne andrà alla Juventus per 25 milioni di euro ed è l'evento dominante dell'estate viola. Arrivano piatti forti come Zanetti, Marchionni, De Silvestri con contorno di Natali, Savio e Castillo. Ma sopratutto c'è un nuovo e devastante Vargas, un ritrovato Jorgensen, un emergente Jovetic...Di contro c'è un Mutu con tanti problemi, fisici e mentali (leggi la multa dell'Uefa), ma tutto sommato si capisce subito che la stagione parte col piede giusto.

Il resto è storia recente: il fortunato preliminare contro lo Sporting Lisbona, l'ennesima beffa di Lione, la vittoria storica al "Franchi" contro il Liverpool, un cammino inarrestabile in Champions. Fino alla sublimazione dell'Anfield Road ed un primo posto (insperato e per questo ancora più bello) nel girone di qualificazione. Ci aspetta il Bayern ma chi ha detto che dobbiamo essere noi ad avere paura? In campionato, al solito, luci ed ombre. Il problema degli arbitri sempre attuale, i tanti infortuni, e lo stress del doppio impegno coppa - campionato che toglie forza, energia. Un capitolo a parte meriterebbe Andrea Della Valle che, chissà perchè non è più presidente della Fiorentina. Per ora sospendiamo il giudizio. L'anno finisce con una notizia buona ed una cattiva. Arriva Felipe dall'Udinese e se ne va "Beppone" Chiappella. Lo ricordiamo in campo, in panchina, sempre con il giglio sul petto, sempre col sorriso sulle labbra. Si dice che a lui verrà intitolato il nuovo "mini" centro sportivo (a proposito: questo potrebbe essere uno dei "crack" del 2010 insieme alla posa della prima pietra della "Cittadella") e ci sembra davvero un'idea eccellente. Chiudiamo con un auspicio, una follia, un sogno, chiamatelo come vi pare: se il 2009 è stato pieno di avvenimenti, il 2010, se possibile, si preannuncia ancora più frenetico, impegnativo, in una parola...affascinante. Su tutti, il fascino degli ottavi di finale di Champions League. L'Allianz Arena ci attende e poi il 22 maggio...tutti a Madrid per riprenderci la coppa!!!