FANTINI A FV: "Non do la colpa a Ikoné. O hai un Baggio o Del Piero, altrimenti possono tirare in due-tre"

19.01.2024 17:44 di  Ludovico Mauro  Twitter:    vedi letture
FANTINI A FV: "Non do la colpa a Ikoné. O hai un Baggio o Del Piero, altrimenti possono tirare in due-tre"
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

È la gestione dei rigori il tema del giorno in salsa viola. La Fiorentina, dopo aver già pagato l’errore di Bonaventura a Sassuolo, patisce lo sbaglio di Jonathan Ikoné dagli undici metri nella semifinale di Supercoppa Italiana. Normalmente ogni squadra ha un rigorista designato, incaricato dall’allenatore, che prima della partita sa - come tutto il resto della squadra - che in caso di penalty andrà lui sul dischetto, in modo tale che non si possano creare dibattiti sgradevoli e controproducenti prima del tiro. C'è però chi non la pensa del tutto così, come Enrico Fantini, ex attaccante viola interpellato oggi da FirenzeViola.it sull'argomento: “Ho avuto allenatori che elencavano il rigorista fin da subito, ma anche allenatori che dicevano ‘chi se la sente calcia’. Perché è una questione di emozione: o si ha un vero e proprio rigorista come erano i vari Del Piero, Baggio... che nella storia sbagliavano davvero poco e calciavano a quel punto sempre loro; oppure, se non si ha un rigorista certo, si può dare la responsabilità a più giocatori. 

Io penso che ieri sera sia accaduto un po’ questo, in quel momento Ikone si è sentito sicuro. Ha conquistato il rigore e l’ha voluto calciare, quindi non posso dargli tutta la colpa. Anche perché chi non sbaglia è chi non calcia mai i rigori. Io sono contento di vedere giocatori che si assumono responsabilità”. 

Quindi non si schiera con la tesi del rigorista designato? 
“Diciamo che incontra il mio pensiero di allenatore. Nel mio piccolo, anche se la strada per me è ancora molto ripida, nella squadra in cui alleno non c’è un rigorista certo. Ci sono due/tre giocatori che possono calciare il rigore, e in determinate situazioni possono decidere chi tira. Perché c’è chi nella stessa azione può aver preso una botta, essere in difficoltà psicologica, fisica... quindi do la libertà a due/tre ragazzi di poter scegliere. Poi ognuno ha la sua linea”.