CINQUINI A FV, CHE RICORDI CON CECCHI GORI. E QUEL TRASFERIMENTO DI EDMUNDO...
"Ricordo gli anni alla Fiorentina con estremo piacere. Per me fu un sogno essere dirigente di una squadra che amo, e di cui era tifosa anche mia figlia. Con Giancarlo (Antognoni, ndr) e Vittorio (Cecchi Gori, ndr) ci fu un rapporto e una sinergia unici: furono anni incredibili". Così parla Oreste Cinquini, ex dirigente della Fiorentina ai tempi di Cecchi Gori, in esclusiva a FirenzeViola.it, nel giorno in cui ai cancelli del Franchi si è rivisto proprio l'ex patron viola.
Ha un ricordo in particolare della sua esperienza con Cecchi Gori?
"I ricordi belli sono tanti, ho passato anni stupendi in viola. Vittorio era uno dei più grandi innamorati di Fiorentina e trasmetteva la sua passione a chi aveva intorno. Era innamorato pazzo della Viola, e in quanto pazzo forse alla fine è stato questo che ha pagato. Se ci penso bene, un ricordo particolare di Cecchi Gori ce l'ho".
Prego.
"Il trasferimento di Edmundo. Io e Giancarlo volevamo prendere Romario dal Barcellona, ma il patron si impuntò e volle prendere il brasiliano del Vasco de Gama a tutti i costi. Sapevamo bene dei suoi problemi fuori dal campo ma non ci fu storia, e già dal giorno della sua presentazione ci fece capire di non essere un professionista esemplare (ride, ndr). Peccato perché aveva un talento incredibile"
Andando più su temi di attualità, come giudica la questione relativa a Pioli?
"Penso che sia stata gestita nei tempi e nelle sedi sbagliate. Andava chiarito prima, in un ufficio, quali erano le posizioni delle due parti in causa. Poi, nel caso, parlare anche ai media. Adesso è troppo tardi per rimediare e ho la sensazione che i buoi siano usciti dalla stalla: mi dispiace per Stefano, che stimo, ma il suo rapporto con la Viola è al capolinea".