CINCOTTA A FV: “IN VIOLA ANNI BELLISSIMI. NAZIONALE? PENSO A TIFARE PER IL MONDIALE. VIOLA PARK QUALCOSA DI MERAVIGLIOSO”
“Stare lontano dal campo e dal lavoro quotidiano è tosto ma ne sto approfittando per imparare qualcosa di nuovo. Sto dedicando il mio tempo a migliorare me stesso come persona e come tecnico”. L’ex allenatore della Fiorentina Femminile Antonio Cincotta attende una nuova proposta per rimettersi in gioco dopo aver rescisso il contratto che lo legava Sampdoria dopo quasi due stagioni. Avendo a disposizione un po’ di tempo libero il tecnico lombardo si divide tra studio sul campo, lezioni alla Link University di Roma e convegni per multinazionali dicendosi “pronto a tornare appena avrò un’occasione buona per farlo. Nel frattempo sono stato ospite del Betis Siviglia dove ho seguito i metodi di allenamento e di approccio in prima squadra maschile e nelle giovanili e farò altrettanto con lo Sporting Braga molto presto”, confessa in esclusiva ai nostri microfoni.
Cincotta, lei viene da due stagioni altalenanti con la Sampdoria. Quanto ha inciso la crisi societaria sull’andamento della stagione?
"Voglio innanzitutto dire che per me a Genova è stata un’esperienza fantastica dove sono cresciuto ed ho imparato a vivere in condizioni difficili provenienti dall’esterno del campo dove purtroppo non puoi far nulla. Ho abbracciato queste complicazioni facendole anche mie. Nonostante l’addio rimane per me un legame affettivo importante con tutti: società, calciatrici, ambiente".
Lei è tra i papabili ad assumere la guida della Nazionale Femminile. Ne è onorato?
"Allenare la Nazionale Femminile sarebbe una grossa responsabilità ma in questo momento le Azzurre vanno tifate più che chiacchierate. Hanno bisogno di un clima sereno e unito, e ognuno deve contribuire a ciò. Per me il presidente Gabriele Gravina è stato per il calcio femminile un visionario avendo siglato la più epocale delle riforme: il professionismo. A lui va la mia gratitudine; gli vanno riconosciuti tanti meriti. È riuscito a perfezionare il sentiero verso il professionismo preannunciato dal duo Mencucci-Vergine alla Fiorentina e portato avanti da Stefano Braghin alla Juventus e poi da tutti gli altri club. Recentemente ho seguito qualche allenamento delle nazionali giovanili femminili. Ho notato idee chiare e lungimiranza da parte del responsabile Enrico Sbardella. Per cui l’unica cosa che sicuramente accadrà è che tiferò come sempre per le Azzurre, particolarmente quelle che ho allenato negli anni".
Si dice però che il professionismo economicamente non sia sostenibile a lungo termine. Servirebbero degli sponsor. Pensa che si riusciranno a trovare?
"Il calcio femminile ha la fortuna di avere ormai management direttamente dal maschile operativi sulle realtà femminili come Marotta, Carnevali e Terzi, Krause; sono solo alcuni dei nomi di top manager che recentemente hanno parlato della Serie A femminile. Loro stessi sono la garanzia che questo ramo necessita di una classe dirigente di altissimo livello con competenze esemplari. È con questi profili che il settore potrà divenire sostenibile e attrattivo soprattutto per gli sponsor".
E delle voci sul suo conto come nuovo tecnico del neonoato Monza cosa ne pensa?
"Se anche Galliani volesse entrare nel calcio femminile sarebbe L’ennesimo step di crescita per il nostro mondo. So che diverse società sono interessate alla mia figura. Prenderò in considerazione un progetto serio. Non importa dove, basta che ci siano idee chiare e dirigenti seri e illuminati con i quali possiamo imparare e crescere a vicenda".
Ha vissuto cinque stagioni fantastiche a Firenze qual è il suo ricordo più bello in viola? E quello più brutto?
"Il ricordo più bello è senza dubbio la Supercoppa vinta contro la Juventus. Quello più brutto è il 67esimo minuto di quella storica gara giocata all’Allianz Stadium sold-out quando Alia Guagni calcia sullo 0-0 e la palla impatta sulla traversa, poi colpisce la linea ed esce. Ancora oggi mi chiedo se quel goal fosse entrato come sarebbero andate le cose, ma questo è il calcio quindi va bene così".
La Fiorentina ha concluso la stagione battendo proprio la Juventus 4-2 al Franchi. Come pensa si siano comportate le ragazze viola in questo campionato?
"Ritengo che sia stata una stagione positiva per la squadra essendo riuscita ad avvicinarsi al livello delle milanesi. Ha i mezzi per poter arrivare quarta in classifica cosa che non migliora l’ultimo risultato che ottenni io alla mia ultima annata in viola. Penso però che la società lancerà l’assalto al secondo posto nei prossimi anni e faccio i complimenti a Patrizia Panico per il suo lavoro a Firenze. Stanno operando molto bene nel maschile e sono convinto che faranno altrettanto bene nel femminile".
A breve sarà operativo il Viola Park a Firenze. Quanto è importante che nel femminile si abbiano tali strutture?
"È il nuovo che avanza. È un qualcosa che non si è mai visto in questo Paese. Vorrei che ci fossero tanti Viola Park in Italia per sopperire al gap con l’Europa e il resto del mondo. Tutti devono ispirarsi a ciò che ha fatto la Fiorentina".
Analizzando l’annata di quest’anno: la Roma ha vinto lo scudetto, se lo aspettava? C’è qualche squadra che l’ha delusa particolarmente?
"La Roma ha fatto un percorso di crescita straordinario. La Juventus si è confermata in zona europea. L’Inter con Chawinga e il Milan con Asllani facevano sperare ad un trofeo ma il livello si è talmente alzato che nulla è scritto prima e pur comprando delle campionesse non ci sono garanzie di vittoria. È tutto legato a episodi e momenti particolari perché i valori tra le prime cinque sono identici".
La FIGC e la Rai non hanno raggiunto l’accordo per trasmettere i mondiali d’Oceania. Cosa pensa di questa trattativa fallita?
"Io spero che mediaticamente il Mondiale sia trasmesso. Non sono un esperto di media ma nel 2019 fu bello vedere le partite della Nazionale in tv. Ci fu un seguito pazzesco. Spero che accendano i riflettori anche su questo mondiale oceanico perché serve parecchio".
E cosa ne pensa dell’attuale format del campionato?
"Era una novità e come tutte le cose nuove vanno provate. All’inizio piaceva molto ma alla fine si è rivelato meno entusiasmante di quanto pensassero. Sono altresì convinto che la FIGC interverrà per correggerlo e migliorarlo. L’idea, secondo me, non è sbagliata in partenza. Occorre capire come renderla più appassionante. Il problema che si è venuto a creare è una sorta di divisione tra A1, A2 e Serie B. E si perde molto in termini di spettacolo".
Che aspettative ha dalla prossima stagione dalla Fiorentina?
"La Fiorentina è destinata ad un grande futuro. Ha una dirigenza solida ed economicamente forte. Ha delle strutture pazzesche a disposizione per cui penso che farà molto bene anche se vincere non è più semplice come prima".
E nell’eventualità di un suo ritorno in panchina come si sente?
"Sono pronto! Tornerò presto ma non so ancora dove. Sceglierò con attenzione la mia prossima destinazione. In passato a Firenze ho lavorato e studiato ottenendo l’abilitazione come Direttore Sportivo a Coverciano, per cui sono pronto a coprire diverse funzioni come sempre ho fatto".