BRUNI A FV: "VIOLA, ATTENTA ALL'ORGANIZZAZIONE DEL VERONA. CASTRO RINASCERÀ"
Il pareggio della Fiorentina contro il Sassuolo non ha frenato l'entusiasmo della squadra di Italiano che, malgrado il risultato finale, ha disputato un'ottima prova. In vista dell'impegno di mercoledì contro l'Hellas Verona, FirenzeViola.it ha contattato, in esclusiva, il doppio ex della sfida, Luciano Bruni. L'ex centrocampista ha introdotto così il match del Bentegodi: "Sarà una gara aperta a qualsiasi tipo di risultato perché si affronteranno due formazioni che stanno molto, ma molto bene in campo. Sia la Fiorentina che i gialloblù sono in salute quindi ci aspetta una partita tosta, con lo spettacolo che può trarre beneficio dal fatto che entrambe corrono tanto".
Non si può non menzionare Dusan Vlahovic all'indomani del suo record di 33 gol in un anno solare in Serie A.
"E' un giocatore che è cresciuto enormemente, ma posso affermare che io avevo notato in lui grandissime potenzialità anche quando inizialmente veniva criticato. Non è facile per nessuno approcciarsi alla Serie A, soprattutto se si viene da fuori, ma lui è stato bravo a migliorarsi con il duro lavoro e dimostrando di essere un vero professionista. Prandelli ha fatto un lavoro eccezionale rilanciandolo e stimolandolo, trovando la chiave giusta a livello psicologico. Verrebbe quasi da dire: diamo a Cesare quel che è di Cesare (ride, ndr)".
Ormai la sua permanenza fino a fine stagione è certa?
"Vedendo l'impegno che mette in ogni partita penso proprio di sì. Con la concretezza e le potenzialità che ha, è in grado di fare gol a tante squadre, anche se un paletto per il suo futuro credo sia già stato messo. Non rimarrà alla Fiorentina perché le sue richieste, verosimilmente, sono fuori portata per i viola, anche se sono cose che solo da dentro il club conoscono. Merita l'attenzione di squadre blasonate, in grado di accontentarlo anche economicamente".
Chi invece è cresciuto tantissimo è Torreira.
"E' un ragazzo che quando è andato via dall'Italia ha fatto meno bene, ma in Serie A alla Sampdoria mi piaceva molto. Anche io sono abbastanza basso, non so se sia questa similitudine a farmi dire che è forte (ride, ndr). Al di là di questo ha la caratteristica tipica del centrocampista centrale, ovvero possiede il terzo occhio, vede le giocate prima degli altri. Non mi meraviglia la sua ottima stagione".
Castrovilli si è un po' involuto invece?
"Sì, sono d'accordo. Era partito alla grande toccando anche la Nazionale, poi, penso a causa di qualche infortunio di troppo, ha un po' abbassato il suo rendimento. Ha potenzialità, ma è ovvio che ci sono stagioni e stagioni e in questa lui ha attraversato un momento meno brillante. Rimane un calciatore da considerare, soprattutto per quello che ha fatto vedere nei mesi passati. Rinascerà e tornerà agli splendori di prima".
Il lavoro che Italiano ha fatto su questa squadra l'ha sorpresa?
"No. L'ho seguito nello Spezia e ho notate che la sua squadra giocava molto bene. Mi piacciono gli allenatori che si impongono già così giovani tipo lui, Zanetti e Dionisi. E' giusto che il cambio generazionale faccia vedere buone cose".
Concludendo con la partita di mercoledì. Che cosa deve temere la Fiorentina del Verona?
"L'organizzazione. E' una squadra che, forte anche del lavoro di Juric, è tornata su quei livelli. Contro il Torino, nonostante la sconfitta, ha disputato un'ottima partita, ed ora sembra avere qualcosa in più a livello di spirito. Davanti poi Simeone sembra essersi ritrovato e fare gol con facilità: per un che deve rinascere Verona è l'ambiente perfetto".