VIOLA OTTAVI E CON 57 GOL SUBITI, POTEVA E DOVEVA ANDARE MEGLIO. FIRENZE ATTENDE UN RILANCIO VERO: TECNICO E DI INTESA CON LA CITTÀ

29.05.2017 00:33 di  Mario Tenerani   vedi letture
VIOLA OTTAVI E CON 57 GOL SUBITI, POTEVA E DOVEVA ANDARE MEGLIO. FIRENZE ATTENDE UN RILANCIO VERO: TECNICO E DI INTESA CON LA CITTÀ
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Partiamo dai fatti. Non c'è molto da meravigliarsi del pareggio col Pescara perché la tendenza negativa prodotta dai viola contro le ultime 5 in classifica è stata rispettata: in 10 partite, con 30 punti in palio, la Fiorentina con chi è retrocesso e con chi ha rischiato seriamente di esserlo, ha portato a casa solo 15 punti. Questi più che rimpianti sono errori di impostazione. Sbagli gravi che in parte lo stesso Sousa ha ammesso nella sua lunga conferenza stampa finale. Sì, l'equilibrio tra fase offensiva - migliorata rispetto ad un anno fa con 3 uomini in doppia cifra - e quella difensiva, è saltato. Sono 57 i gol subiti, una voragine per i viola. 

Se la Fiorentina è arrivata ottava è soprattutto per questo: con qualche misero punto in più, magari con Empoli e Palermo al Franchi, oggi la società - seppur responsabile di molti problemi accaduti in questa stagione - sarebbe a programmare il preliminare di Europa League. Il mercato certamente non esaltante della scorsa estate non basta però a giustificare un passivo così pesante in difesa e questo con onestà lo ha ammesso anche Sousa. Il primo anno del portoghese è stato molto buono, il secondo parecchio meno. Buon viaggio per il futuro. 

Comunque è finita. Pure con lacrime di commozione per il saluto a Gonzalo da parte di tutti. Bello davvero.Sì è finita, ma adesso è già domani. Non c'è un solo minuto da perdere. Non sono ammesse pause di riflessione, le idee devono essere nitide da subito. Servono due elementi decisivi: chiarezza sulla strada da seguire e budget da investire sul mercato per ridisegnare una squadra a fine ciclo. Serve un pensiero diverso di calcio a Firenze. Non occorre parlare di vittorie, tanto quelle mancano da tanto, ma di passione pura, buona a creare finalmente un rapporto autentico con la tifoseria. Anzi, ripristinare un legame perché i primi tempi dei Della Valle a Firenze furono carichi di entusiasmo; non a caso molti ex di quel periodo citano spesso il noto bagno nella vasca idromassaggio degli spogliatoi di Diego Della Valle per festeggiare, il 20 luglio 2004, il ritorno in serie A dopo il fallimento cecchigoriano. 

Siamo pressoché sicuri che una volta ricreato quel rappporto, un vittoria potrebbe anche arrivare. Per farsi comprendere, bisogna capire per primi. Il calcio tra le cose semplici resta la più complicata. E a Firenze la Fiorentina è una cosa maledettamente seria. Va maneggiata con cura perché tocca i sentimenti forti di una comunità che si riconosce in una squadra. E' sport, calcio, divertimento, dolore, passione, amore, cultura e tradizione. E' tutto questo. Forse anche qualcosa in piu'.