VIOLA, IL FUTURO È ADESSO. DA LISANDRO LOPEZ AL NAPOLI. IL RUOLO CENTRALE DI SOUSA, IN CAMPO E FUORI. SUAREZ, DUE MESI E MEZZO PER CONVINCERE

11.10.2015 00:00 di  Lorenzo Marucci  Twitter:    vedi letture
VIOLA, IL FUTURO È ADESSO. DA LISANDRO LOPEZ AL NAPOLI. IL RUOLO CENTRALE DI SOUSA, IN CAMPO E FUORI. SUAREZ, DUE MESI E MEZZO PER CONVINCERE

Sette giorni alla sfida del San Paolo col Napoli. Si avvicina la ripresa del campionato, sale l’attesa per la gara con i partenopei, con la convinzione che la Fiorentina potrà davvero dire la sua anche contro una squadra in netta crescita. Per continuare a sognare e per far salire ancora l’entusiasmo di Firenze. Il popolo viola ha gustato durante la settimana il sapore dolce del primo posto solitario in classifica e ha esaltato giustamente la figura di Paulo Sousa, decisivo sul campo e anche fuori, con i suoi fondamentali suggerimenti per il mercato.

Già il mercato. Questi sono stati anche i giorni delle riflessioni sui rinforzi per gennaio: venerdì il ds Pradè non ha fatto mistero che il club interverrà per puntellare la difesa, la vera coperta corta dei viola. E il nome più caldo pare essere quello dell’argentino Lisandro Lopez. Paulo Sousa pare esser convinto del calciatore ora al Benfica dove viene utilizzato pochissimo, suscitando quindi qualche perplessità. Davanti al parere positivo del tecnico però occorre fidarsi ciecamente. E’ stato lui del resto a insistere per avere a tutti i costi Kalinic e i fatti gli hanno poi dato ragione, ha vinto una delle sue numerose battaglie. Il croato è uno dei migliori acquisti estivi arrivati nel campionato italiano (se non il migliore in assoluto). Il dubbio su Lisandro Lopez, come si sottolineava, è se sia pronto subito: la Fiorentina ha bisogno di calciatori che possano essere utilizzati immediatamente, ma c’è da chiedersi di quanto tempo necessiti il giocatore del Benfica per ritrovare il ritmo partita (l’anno passato non ha mai giocato e quest’anno ha totalizzato per ora tre presenze con i portoghesi). Ma se Paulo Sousa ha fatto il suo nome, evidentemente è convinto che questo problema non sia così rilevante. E  tutto sommato alla fine potrebbe essere un bene anche aver rinunciato a Mexes: il francese rischiava di turbare gli equilibri di uno spogliatoio in cui tutto sta funzionando alla perfezione. Chi entra adesso nella Fiorentina deve farlo in punta di piedi, senza pretese e con la voglia di mettersi a disposizione del tecnico e della squadra.

   Pradè ha sostenuto che i viola interverranno per inserire nel gruppo solo un difensore. Vedremo però se ci sarà anche l’opportunità per piazzare un altro colpetto in difesa: l’impressione è che farebbe tanto comodo un altro esterno destro, un’ulteriore alternativa (meglio se uno specifico del ruolo) a Tomovic.

   A centrocampo è stata esclusa per ora la possibilità di intervenire (ma occhio sempre a Walace, obiettivo mai messo in disparte) e in effetti la squadra sembra a posto: la crescita esponenziale di Badelj e i progressi di Vecino uniti al ritorno a grandi livelli di Borja Valero fanno pensare che il reparto sia al completo. C’è però l’incognita Suarez: lo spagnolo è stato il grande oggetto misterioso di questo avvio di stagione. Incapace di far valere il suo peso internazionale, adesso toccherà a lui salire di condizione e di livello nei prossimi due mesi e mezzo. Per convincere la Fiorentina che può davvero essere utile. Scacciando così l’idea di essere messo sul mercato. Sarebbe per lui stesso una sconfitta. 

 Adesso comunque di nuovo sotto con la preprazione per il campionato. Firenze vuol gioire ancora.

Lorenzo Marucci