VALANGA VIOLA, COSENZA MORBIDO. OK LA PRIMA DI ITALIANO CON 25 TIRI IN PORTA. VLAHOVIC E GONZALEZ PROTAGONISTI. DUSAN NON PUÒ ESSERE CEDUTO. RESTANO 2 SETTIMANE DI MERCATO… BRAVO LOLLO, CHE GOL!

14.08.2021 11:05 di  Mario Tenerani   vedi letture
VALANGA VIOLA, COSENZA MORBIDO. OK LA PRIMA DI ITALIANO CON 25 TIRI IN PORTA. VLAHOVIC E GONZALEZ PROTAGONISTI. DUSAN NON PUÒ ESSERE CEDUTO. RESTANO 2 SETTIMANE DI MERCATO… BRAVO LOLLO, CHE GOL!
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Raramente capita di vedere una partita a senso unico, col campo ridotto ad una porta. Fiorentina-Cosenza è stato questo tipo di gara. I viola si sono mangiati con denti grossi un boccone di pasta frolla. Quattro gol, due pali, in totale 25 tiri in porta. Una valanga viola. Il primo obiettivo stagionale, passaggio del turno in Coppa Italia, è guadagnato. 

Povero Cosenza, ripescato da pochi giorni in B al posto del Chievo - strangolato dai debiti -, imbottito di giovani del 2003 e 2004, in attesa di 6-7 giocatori decisivi che arriveranno in settimana in Calabria per rendere dignitosa una squadra alle prese con un campionato difficile. Viene da chiedersi, visto che i buchi di bilancio partono da lontano e riguardano club anche molto più blasonati del Chievo, perché si debba aspettare la fine di luglio o l’inizio di agosto per escludere una società dai campionati professionistici, costringendo quella ripescata a far miracoli per presentarsi in campo in Coppa Italia, quando ci sarebbe tutto il tempo per fare le cose normali. 

Detto questo, la Fiorentina non ha tentennato. Pronti, via, ha attaccato alla gola il povero Cosenza e gli ha tolto il fiato. Ecco il merito dei viola. Non aver tergiversato, chiudendo subito la pratica. Perché correre rischi, visto il caldo africano e sapendo che certe sfide da molto facili possono trasformarsi in autentiche trappole. La Fiorentina non ha concesso spazio al Cosenza, mettendo in pratica tutto il campionario di Italiano. A cominciare dall’aggressività alta, dal recuperare la palla subito dopo un errore. E il primo gol, firmato da Vlahovic - sarà un caso? - è figlio di una pressione di Gonzalez e del serbo nell’area avversaria che ha indotto all’errore un difensore calabrese. Assist dell’ex Stoccarda e centro di Vlahovic. Da lì è stato un crescendo rossiniano. 

Fiorentina sempre col pallino in mano: ampiezza del campo, un tocco o due e soprattutto fascia sinistra, con Biraghi, Maleh e Gonzalez molto attivi. Nonostante questa mole di gioco, i viola sono stati più pericolosi sulle palle inattive. A testimonianza di un grande lavoro di Italiano in allenamento. Gonzalez di testa ha centrato una traversa su angolo di Biraghi e due minuti dopo, sul medesimo movimento invece ha fatto gol. Buona la gara dell’argentino: idee e guizzi molto interessanti. Il suo inserimento sembra davvero veloce

Vlahovic su tutti: non solo per i gol, il secondo personale è arrivato, da grande opportunista, ad una manciata di secondi dall’intervallo, ma soprattutto per il resto. 

Dusan non ha mai mollato, ha giocato ogni palla come fosse quella della vita. La vera differenza tra un attaccante normale e uno che vuole dalla propria carriera orizzonti molto profondi. Vlahovic ha rincorso gli avversari preoccupandosi di aiutare la squadra, senza aspettare che gli altri pensassero a lui. Un altro segno di grande maturità

E poi ha giocato come se l’Atletico non esistesse, gli spagnoli hanno un’offerta da 60 milioni in mano, e non esistessero gli altri pretendenti. Non ci piacciono i baci alle maglie o le promesse di plastica di amore eterno per una maglia, non ne possiamo di più. Mentre amiamo gli atteggiamenti in campo e i comportamenti in allenamento. Vlahovic ha affrontato il Cosenza dimostrando, attraverso i gesti, di pensare solo alla Fiorentina e non ha dato l’impressione di voler scappare. Nessun mal di pancia, zero bronci, quelli che innescano reazioni urticanti nella tifoseria. Il resto tocca alla società. Non scherziamo: Vlahovic non va ceduto. Anche se 60 milioni sono tanti e 70 addirittura di più. Ma la proprietà viola stavolta dovrà volare più alto, scappando dalla logica del calcio che imporrebbe di cedere un calciatore di fronte ad un’offerta imbarazzante. Vlahovic è il simbolo di una ripartenza viola che dovrà esserci, per forza. Un anno dopo Chiesa non può andarsene anche Vlahovic. E’ arrivato il momento di invertire la rotta. Ci fidiamo delle parole del presidente Commisso. “Vlahovic non si tocca”. Bene. Tanti saluti a chi prova a corteggiarlo. Certo, il rinnovo non è uno scherzo. “Ci stiamo lavorando”, ha detto Joe Barone. Ottimo, speriamo che questo sforzo porti dei frutti. Non si può non ripartire da Vlahovic. Nella ripresa, per la cronaca, Dusan ha preso anche un palo in diagonale. 

Bravissimo anche Venuti, che gol Lollo. Un sinistro micidiale. Lui è uno che ci sente per la maglia viola, moltissimo. Sarebbe bene che ce lo ricordassimo più spesso. 

Non può essere una vittoria facile in Coppa Italia, successo che porterà la Fiorentina a sfidare la vincente di Spal-Benevento, a far cambiare strategia ai dirigenti della Fiorentina. La squadra va rinforzata, mancano ancora tasselli importanti e soprattutto bisogna capire come evolvono le vicende Milenkovic, Pezzella e Lirola. Oggi è vigilia di Ferragosto, mancano due settimane alla fine delle trattative. Ora o mai più. Il tempo è esaurito, aspettiamo lo scatto decisivo.