UN INIZIO DA DILETTANTI, POI CARATTERE ED UN PARI PREZIOSO. SALAH: OK, L'ACQUISTO È GIUSTO. MA QUANTO SERVIREBBE UNO WALKER...

20.02.2015 00:00 di  Marco Conterio  Twitter:    vedi letture
UN INIZIO DA DILETTANTI, POI CARATTERE ED UN PARI PREZIOSO. SALAH: OK, L'ACQUISTO È GIUSTO. MA QUANTO SERVIREBBE UNO WALKER...
FirenzeViola.it
© foto di Andrea Staccioli/Insidefoto

Visto che il pezzo si scrive a caldo, allora le reazioni saranno altresì d'impulso. L'inizio della partita è stato da squadretta di provincia, terrorizzata davanti ad un avversario forse troppo decantato e celebrato. Va bene il fascino inglese, ma il Tottenham mica è il Chelsea. Certo: a vedere Walker e Townsend sverniciare l'inerme Pasqual, pareva di assistere ad una gara tra due squadre dalla caratura ben differente. Pareva, a memoria, la prima Fiorentina di Prandelli in Baviera. Pronti via, gambe tremanti e Bayern segnante. La fotocopia ieri, con Soldado perso proprio da un Pasqual che è stato travolto dagli Spurs. A caldo vien da dire che la Fiorentina ha un buonissimo portiere, perché Ciprian Tatarusanu ha dato nuovamente garanzie alla retroguardia viola. Pure non al top, con tanti saluti per Neto. A caldo vien pure da pensare che Borja Valero continua ad alternare alti e bassi e che i maligni direbbero anche 'sì, dopo il rinnovo'. La verità è una e che non è più quello del passato, luci intermittenti a parte. A bruciapelo, vien da pensare che questo Mohamed Salah è un signor giocatore, imparasse a usar la X del joypad. Qualche passaggio in più, e quelle accelerate potranno essere devastanti, per il suo futuro e per la Fiorentina. A proposito, vien da fare una riflessione: in ricerca perenne, e da tempo, di un terzino destro, con Micah Richards non bocciato in toto ma evidentemente ben più che rimandato, quanto servirebbe a Montella proprio uno come Kyle Walker...

Ed al di là delle valutazioni sui singoli, quello di Londra è un signor pareggio. Perché apre il futuro a grandi prospettive, seppure il Tottenham sia comunque bestia pericolosa e feroce. Ah, a proposito. Mauricio Pochettino, fine stratega, stavolta ha peccato di superbia, seppur un tocco almeno di Soldado gli sia andato di fortuna. Dicevamo dell'inizio con le gambe tremanti: anche se dopo il calcio champagne è svanito e non è stato certo spettacolare, c'è stata una forte reazione d'orgoglio e di carattere, dovuta più ai pregi della Fiorentina che ai difetti del Tottenham. Senza macchia e senza paura, c'è un grande segnale. C'è la mano di un Vincenzo Montella cresciuto, tantissimo, e capace anche di ridipingere tatticamente i suoi a gara in corso. Parte con la difesa a tre poi, accortosi degli orrori più che degli errori tattici, la mette a quattro, poi riposiziona i centrocampisti e sposta i tre avanti. Il cambio Gomez-Ilicic, anziché per Babacar, è francamente difficile da comprendere, ma per il resto ha saputo ben interpretare la partita. Dalla quale arriva soprattutto un altro segnale: il carattere della Fiorentina. Pronta anche per sfide dirette importanti. Ed il ritorno si gioca al Franchi, in quello che i viola devono tornare ad essere un fortino...

Di Marco Conterio
Caporedattore, Tuttomercatoweb.com