UDINE, IL GIORNO DELLA RISCOSSA. L’INTER NON HA RIDIMENSIONATO NIENTE, LA FIORENTINA È SULLA STRADA GIUSTA E HA VOGLIA DI RICOMINCIARE A VINCERE. IL VANTAGGIO DEL CALENDARIO E QUEL FURORE CHE ALIMENTA I SOGNI

26.09.2021 11:05 di  Leonardo Bardazzi   vedi letture
UDINE, IL GIORNO DELLA RISCOSSA. L’INTER NON HA RIDIMENSIONATO NIENTE, LA FIORENTINA È SULLA STRADA GIUSTA E HA VOGLIA DI RICOMINCIARE A VINCERE. IL VANTAGGIO DEL CALENDARIO E QUEL FURORE CHE ALIMENTA I SOGNI

È il giorno della riscossa. L’Inter è ormai il passato, la delusione per non aver raccolto nulla dopo un primo tempo da stropicciarsi gli occhi resta, ma ora è il momento di trasformarla in furore agonistico. In voglia di ricominciare a correre e sognare. La Fiorentina è la più bella sorpresa del campionato, gioca e attacca come poche, pressa, ha fame di successi, è allenata benissimo e ha un centravanti che vorrebbero tutti. Non è perfetta e forse non lo sarà mai, per capire se davvero potrà ambire a qualcosa di più delle pacche sulla spalla è ancora presto (l’Atalanta ieri è tornata lei e il derby dirà molto sulle potenzialità delle romane), ma di sicuro merita tutti gli applausi e le attenzioni avute finora. 

La partita di Udine è fondamentale anche per questo. C’è bisogno di alimentare l’entusiasmo, di continuare a credere in ciò che di bello si sta costruendo. Italiano finora è stato perfetto nel coinvolgere tutti e ottenere il massimo anche dalle seconde linee, in settimane come questa è un aspetto fondamentale, perché la fatica si fa sentire e con assenze pesanti (Nico su tutti naturalmente) sarà quanto mai importante trovare linfa da Saponara, Sottil, Armabat e qualche altro. A Udine sarà una battaglia. L’Udinese è squadra fisica, che aspetta l’avversario e riparte con Deulofeu e Pussetto. Servirà massima attenzione, perché in contropiede la Fiorentina ha già subito parecchio.

L’approccio, finora sempre ottimo dei viola, sarà importantissimo. Come a Genova, c’è bisogno di mettere in chiaro fin da subito chi comanda. Torreira, splendido finché ha retto martedì, dovrà fare il direttore d’orchestra, Jack Bonaventura, se giocherà, dovrà essere la sua spalla a cui affidarsi per alzare il livello tecnico e di idee, il resto lo faranno la corsa degli esterni per accompagnare l’azione e naturalmente Vlahovic, braccato nelle ultime partite da marcature asfissianti e anche per questo rimasto a secco dopo un grande avvio di stagione. Dusan comunque dovrà abituarsi: non è più una sorpresa, ormai è uno degli astri nascenti del campionato, un 9 coi fiocchi. Quando si incontra la Fiorentina si pensa a lui, ed è normale che le difese gli piazzino un  uomo addosso e un altro pronto a raddoppiare. La consacrazione del ragazzo d’oro viola passa anche da queste cose, ma sul fatto che lui riuscirà anche in questo, ci sono pochi dubbi. Udine così potrebbe essere la sua partita. Le occasioni arriveranno, l’importante sarà sfruttarle. Perché oltre ai gol concessi, in queste prime giornate la Fiorentina ha pagato troppo le occasioni fallite. 

L’altro aspetto decisivo sarà l’energia nel serbatoio. Italiano di sicuro ruoterà i suoi giocatori, Duncan è favorito per giocare al posto di Castro, ma a gara in corso c’è da aspettarsi anche Maleh, finito un po’ fuori dai radar in queste ultime uscite. Amrabat è un altro che farà comodo, così come Benassi, magari stavolta da mezzala. In difesa potrebbe toccare perfino a Terzic, mentre davanti la speranza è che Kokorin prima o dopo giustifichi un acquisto che resta ancora misterioso. Al di là dei nomi, un vantaggio oggettivo c’è: l’Udinese ha giocato giovedì sera, due giorni dopo i viola. In una settimana con tre partite in fila, potrà fare tutta la differenza del mondo. 

A Udine per vincere dunque. L’Inter non ha ridimensionato niente, chi pensava che questa squadra fosse diventata invincibile era fuori strada. Seguire Italiano e continuare a credere in sé stessi: se la mentalità sarà questa, la terza vittoria di fila in trasferta potrebbe diventare realtà