SOSPESO IL FAIR PLAY FINANZIARIO: ECCO I TANTI VANTAGGI PER FARE UNA GRANDE FIORENTINA. ORA C’È UNA CERTEZZA: TRE AGOSTO DATA LIMITE PER FINIRE IL CAMPIONATO. LOTITO ANCORA BATTUTO: ALLENAMENTI VIETATI FINO A PASQUA. MERCATO, KUMBULLA NON PIACE

02.04.2020 00:00 di  Enzo Bucchioni  Twitter:    vedi letture
SOSPESO IL FAIR PLAY FINANZIARIO: ECCO I TANTI VANTAGGI PER FARE UNA GRANDE FIORENTINA. ORA C’È UNA CERTEZZA: TRE AGOSTO DATA LIMITE PER FINIRE IL CAMPIONATO. LOTITO ANCORA BATTUTO: ALLENAMENTI VIETATI FINO A PASQUA. MERCATO, KUMBULLA NON PIACE

L’effetto Coronavirus sta facendo ragionare anche l’UEFA e detta così sembra roba da non credere. Nella videoconferenza di ieri con tutte le cinquantacinque federazioni e il presidente Ceferin, nome che mi ricorda una pastiglia per la gola (Ceferin C, ma forse sbaglio), finalmente sono stati messi dei punti fermi per questo finale di stagione e per come affrontare il dramma e i danni del virus.

Ve lo dico subito, alla fine la Fiorentina potrebbe anche guadagnarci, ma ne parleremo fra un attimo.

Intanto s’è deciso che la ripresa dei Campionati avrà la priorità sulle Coppe e sulle Nazionali e non era così scontato. Naturalmente si naviga a vista e si combatte con il Virus, tutti i programmi e le previsioni sono legati all’evoluzione del contagio e alle decisioni dell’autorità sanitaria, comunque nessun campionato nazionale, ammesso e non concesso che riprenderanno, potrà andare oltre il tre di agosto. E questo è finalmente un punto fermo. Poi, eventualmente, spazio alle Coppe e in settembre in campo le Nazionali.

Si riuscirà così a salvare la stagione e, soprattutto, a mettere in cassa i diritti televisivi e i soldi degli sponsor?

Il tentativo è chiaramente disperato, ma vale la pena tentare.

Guardando in casa nostra, siccome restano da giocare 124 partite (recuperi compresi), se la Serie A dovesse riprendere a fine maggio o inizio giugno (ottimisti), giocando domenica e mercoledì, l’obiettivo si potrebbe raggiungere. Un’ipotesi miracolosa.

Ma il virus darà davvero una tregua?

A questa domanda si può rispondere solo con la speranza. I dati cominciano a essere confortanti, ma serve prudenza. E comunque, sappiatelo, tutte le gare di Serie A nel caso si giocheranno a porte chiuse senza escludere il campo neutro.

Ma se tornasse il calcio vorrebbe comunque dire che sta tornando anche la vita. Evviva la vita, evviva il calcio. Speriamolo con tutte le nostre energie positive.

Detto questo, però, gli allenamenti delle squadre di Serie A non potranno riprendere prima del 14 aprile e Lotito, Lo Tirchio per gli amici, dovrà farsene una ragione: la salute degli atleti deve prevalere su tutto.

Vietate quindi le fughe in avanti di alcune società, ma questo l’ha deciso il premier Conte e non Ceferin. Magari Lotito potrebbe anche obiettare che non è bello avere il cognome uguale all’allenatore dell’Inter, ma questa è un’altra storia.

Tornando a noi e alle decisioni dell’UEFA, dopo aver fissato un ipotetico calendario, si è passati alle misure da adottare per contrastare la crisi economica che si abbatterà anche sulle società di calcio, grandi o piccole che siano. Detto che la FIFA e l’UEFA hanno grandi risorse (miliardi di euro) accantonate e stanno pensando a un immediato soccorso finanziario, l’UEFA ha intanto deciso di allentare le maglie del Fair play finanziario per l’iscrizione alle Coppe. I bilanci virtuosi non dovranno essere presentati anno per anno, ma solo fra tre anni e alla fine si terrà conto della media gestionale delle tre stagioni. In sostanza c’è la possibilità di indebitarsi per far fronte alla situazione e più tempo per rientrare nei parametri. C’è la possibilità di attingere, volendo, anche alle risorse della proprietà oltre che a quelle delle banche.

Questo significa molto per la Fiorentina che ha conti a posto, è senza esposizioni bancarie e gode di una proprietà con grandi risorse economiche e la volontà di investire. Oggi il limite della Fiorentina, lo abbiamo spiegato tante volte, è proprio legato alle regole disposte dal Fair Play finanziario che in soldoni costringevano fino a ieri a spendere in rapporto al fatturato. Anche volendo, la società viola, avendo un fatturato basso, (poco più di cento milioni) non avrebbe potuto fare un mercato faraonico, andare oltre i limiti fissati. Commisso lo aveva ribadito più volte puntando ad alzare il fatturato con investimenti immobiliari (il Centro Sportivo) e un sistema virtuoso di sponsorizzazioni e auto-sponsorizzazioni.

Con questa deroga al Fair Play finanziario, partendo da bilanci sani, con una maggiore possibilità di spesa rispetto ad altri in difficoltà, Rocco (se lo vorrà) potrà investire di più sull’immediato, fare una grande squadra per provare a entrare da subito nel giro virtuoso delle Coppe (Champions in particolare) che porta benefici economici ingenti. Entrare nel mondo delle Coppe vorrebbe dire alzare immediatamente il fatturato, far parte di un club che attrae risorse attraverso gli sponsor, i diritti televisivi e il marketing. Siccome Rocco in queste situazioni è maestro e Joe Barone è un sapiente stratega, come spesso si dice nella vita civile, nei momenti di difficoltà chi ha risorse disponibili può sfruttare le occasioni. E il momento è questo. Molte grandi società, fra l’altro, dovranno liberarsi di tanti giocatori importanti, nessuno potrà più permettersi rose di 30-35 elementi, fioccheranno gli esuberi, le occasioni non mancheranno. E gli ingaggi dovranno calare. Una valutazione approfondita la stanno sicuramente già facendo anche in casa Fiorentina e il tutto potrebbe portare a un mercato con investimenti oltre il budget preventivato.

Quindi palla a Rocco che, di sicuro, se valuterà che ci sono interessanti margini di manovra, si calerà nella parte con la carica di sempre e coglierà l’occasione. Come ha detto anche nell’ultima intervista a Gr Parlamento la voglia di investire c’è, le risorse pure: il momento sembra arrivato.

Ma adesso le priorità sono altre. La salute, ovvio, e poi la gestione del dopo-quarantena per la squadra e i dirigenti in vista della ripresa dell’attività. C’è soprattutto da lavorare in accordo con la Lega per contribuire a un piano di rilancio del sistema pallone. Come vi abbiamo detto più volte, non è certamente questo il momento del mercato. C’è da finire la stagione, ci sono contratti da prolungare, da decidere il futuro dell’allenatore e valutare la posizione dei giocatori a disposizione. A naso, c’è qualcuno che razionalmente oggi può pensare e lavorare sul mercato? Comunque, a chi insiste, voglio dire che Kumbulla era già stato proposto alla Fiorentina quando dal Verona i viola hanno preso Amrabat e la valutazione è stata fatta. La risposta è stata “no grazie”, ma solo perché la Fiorentina cerca un difensore di grande personalità e con i piedi buoni in grado di far ripartire l’azione. Kumbulla è un profilo ottimo, ma diverso. Punto.