SOLITA FIORENTINA ANCHE A TORINO. MANOVRA OK, MA SENZA MAI TIRARE IN PORTA. ATTACCO IMPALPABILE, SZCZESNY SENZA VOTO. MALE DODÒ E ANCHE GLI ESTERNI. UN PUNTO IN 5 PARTITE… A BRAGA PER LA STAGIONE

13.02.2023 10:05 di  Mario Tenerani   vedi letture
SOLITA FIORENTINA ANCHE A TORINO. MANOVRA OK, MA SENZA MAI TIRARE IN PORTA. ATTACCO IMPALPABILE, SZCZESNY SENZA VOTO. MALE DODÒ E ANCHE GLI ESTERNI. UN PUNTO IN 5 PARTITE…  A BRAGA PER LA STAGIONE

La Fiorentina ha perso a Torino contro una delle peggiori Juventus dei tempi recenti. E questo aumenta il rammarico o la colpa, se preferite, per non averne approfittato. Gioca male la Fiorentina? No, ma non tira in porta. Un problemone, insomma. Manca lo scopo per cui è stato inventato questo meraviglioso gioco. 

Il portiere bianconero è stato a guardare, senza mai intervenire. Basterebbe per chiudere qui il discorso. Italiano ha spiazzato tutti mandando in campo una formazione priva di centravanti. Verrebbe da criticarlo perché una punta centrale ti può aiutare a trovare più profondità, ma poi quando entrano Jovic e Cabral, non proprio tarantolati, capisci perché Italiano non li ha messi prima

L’attacco della Fiorentina è impalpabile. Bremer ha sbranato Kouame, lo ha fatto volare a spallate: l’ivoriano, che non nega mai il proprio impegno, in certi contrasti ha suscitato tenerezza. Non è un centravanti, ormai lo abbiamo capito. Meglio Gonzalez, allora. Anche se l’argentino, partito bene - in 19 minuti ha fatto ammonire due avversari - dopo è evaporato. Sul gol di Rabiot anche lui ha delle responsabilità. Per lo meno Gonzalez quando attacca la porta lo fa in modo più ortodosso. 

Ikonè altra grande delusione. Evanescente, inconcludente, mai incisivo. Deve avere sbagliato i tacchetti perché è scivolato spesso. Torniamo sempre lì: da un esterno costato 5 milioni più di Kvaratskhelia, ci aspetteremmo qualcosa di diverso e migliore. Capite bene che se non c’è un centravanti e gli esterni non pungono, diventa dura vincere le partite. Se la Fiorentina adesso è quattordicesima non c’è tanto da spiegare

Amrabat ha lottato a modo suo, mentre Bonaventura è stato meno brillante del solito. Duncan non si è fatto notare: per lui solo una conclusione del primo tempo finita in corner. 

Ma anche la difesa ha ballato. Se la Juventus non ha allungato il merito è di Terracciano: due interventi eccellenti su Kostic (primo tempo) e Kean (secondo). Pietro aveva provato anche a parare su Rabiot, ma era dentro la porta e l’orologio di Fabbri ha trillato. La Fiorentina è stata attaccata dalla Juve sul fianco destro dove Dodò è stato un disastro: il brasiliano è stato fatto a fette da Kostic anche se il serbo si è mangiato due gol (uno, come detto, per la bella chiusura di Terracciano). Pure il vantaggio bianconero è nato da quella parte. Dodò ha sbagliato anche passaggi facili e nella ripresa ha perso un altro pallone sanguinoso sul quale, poi, Kean si è fatto ipnotizzare da Terracciano. Dodò ama attaccare, lo abbiamo notato anche a Torino. Spesso è entrato dentro il campo per dare spazio a Gonzalez, ma il meccanismo non ha funzionato col risultato che il terzino non è stato capace di fare bene né l’una né l’altra fase. Italiano dovrà lavorare ancora tanto con lui. 

Milenkovic ha avuto qualche incertezza, mentre stavolta si è distinto Ranieri. Bravo in un anticipo pericoloso su Vlahovic in area e pure nel resto del lavoro. Biraghi, invece, è parso sottotono. 

Il Var ha annullato due gol per fuorigioco: a Vlahovic e a Castrovilli. Gaetano, entrato nella ripresa, aveva pareggiato. La tecnologia, per questione di centimetri, ha cancellato le due segnature.

Italiano in sala stampa è stato sincero e crudo: “E’ evidente che quello facciamo non basta, sia in attacco che difesa. Ho fatto delle scelte in vista di giovedì in Portogallo e poi volevo velocità là davanti”. Non è facile per un allenatore trovare soluzioni quando disponi di calciatori poco portati a fare gol, ma tocca comunque a lui. Se la squadra non tira in porta qualcosa nello sviluppo del gioco deve cambiare. Non ci sono alternative. Il bilancio di un solo punto in 5 gare è assai magro. Ora, però, c’è il prossimo obiettivo: Braga. Primo dei due round in programma coi portoghesi che stanno volando. Sarà dura per la Fiorentina, ma i viola hanno dimostrato in coppa di trovare risorse inaspettate. Braga vale una stagione.