ROCCO PARK TOPICA DI COMUNICAZIONE MA SI INIZIA BENE CON PARISI
E non nel senso della modestia e dell’umiltà, è iniziata la nuova stagione della Fiorentina ritrovatasi nel tempio di Bagno a Ripoli lassù alla frescura dell’Alpe di Joe, ove sorge l’ormai celebre Viola…. ops… coff….coff Roccopark, già perché in perfetto stile orwelliano, il nome dell’impianto è mutato nottetempo cagionando più di una polemica e più di un motteggio.
Ma si badi bene, il problema non è se il patron si autointitoli il centro sportivo. Egli lo ha pagato e a quanto pare non si preoccupa degli occhi del mondo, e vuole anche deciderne il nome, non sarà elegante, ma è legittimo, anche se di solito per intitolare una via, una piazza, uno stadio o una scuola, si attende che il celebrato sia passato a miglior vita ( infatti nell’immediatezza ho pensato si volesse intitolarlo al padre di Commisso o a un suo parente).
Il problema è invece, ancora una volta, di comunicazione. Infatti non è possibile che si strombazzi per anni e anni, a volumi d’audio tonitruanti, un nome, un toponimo in questo caso: Violapark, Violapark che rimbalza a tambur battente quale nuovo mantra sull’etere e sulla stampa tutta, e Violapark qui e Violapark là, panacea d’ogni male, risposta buona in ogni contesto, esorcismo contro ogni critica, Violapark come fosse una giaculatoria per raccomandarsi alla divinità, nome tanto entrato nel gergo quotidiano che lo conoscono i nonni e i bambini, lo pronunziano nei bar la mattina, nei dibattiti radio e tv.
E giù e giù col Violapark, poi a un soffio dall’inaugurazione dello stesso, ti fai pizzicare con gli operai che alla zitta, con le letterone coperte, compongono tutt’altro nome sul fronte del centro sportivo. Possibile che ai dirigenti viola, Commisso in testa, sfugga il senso del ridicolo di tutto ciò?
Ma perdonerete una nota personale, comunque si chiami il luogo, poiché è stato annunciato che non tutti (giornalisti, tifosi e personaggi vari) saranno autorizzati ad entrarvi e verranno redatte delle vere e proprie liste di proscrizione, dividendo persone gradite al club e altre sgradite perché pubblicamente critiche verso l’attuale gestione.
Io che non so se faccio parte della lista dei buoni o dei cattivi e non ho ancora avuto il piacere di metter piede al centro sportivo, non lo farò se non assieme a tutti i cosiddetti ‘cattivi’, esclusi dall’ingresso con scarso senso di democrazia e libertà di opinione , standomene ben felice alla Priziocasa.
Comunque tra i toponimi, le api viola e il fresco montano degli alpeggi, pare si sia mosso anche il mercato viola con l’arrivo di Fabiano Parisi, giovane e forte terzino dall’Empoli.
E’ vero, come dice qualcuno, che il ruolo di terzino sinistro non era l’urgenza vista la presenza di capitan Biraghi, ma se la Fiorentina ha voluto iniziare potenziando la rosa e le alternative prendendo un giovane di affidamento e qualità, questo va interpretato come un ottimo segnale della volontà di investire e potenziare la squadra in vista degli impegni multipli che attenderanno la Fiorentina l’anno prossimo.
Inoltre è probabile che il club viola abbia colto un’occasione affondando il colpo quando era più conveniente, da tempo si vuole una società attiva e pronta a muoversi in fretta e con mezzi sul mercato, stavolta la Fiorentina lo è stata, non lamentiamoci please.
E poi, se il livello del mercato che verrà sarà quello di questo primo acquisto, ci sarà da essere contenti. Chiosando su nomi e intitolazioni, una cosa mi preme dire a Rocco: provi a vincere uno scudetto a Firenze e vedrà, da qui a cent’anni, come questa città litigiosa, pretenziosa, ma generosa le intitolerà una grande strada, una bella piazza, uno stadio (che di qui a cent’anni qualcuno avrà pur fatto), al minimo una Roccostatua.