ROCCO E IL DELUDENTE COMIZIO DI DISAMORE

27.05.2022 11:24 di  Stefano Prizio  Twitter:    vedi letture
ROCCO E IL DELUDENTE COMIZIO DI DISAMORE

Quindi la Fiorentina torna in Europa dopo un bel campionato: il giorno dopo la società invece di un giro della città sul pullman scoperto, una serata auto celebrativa allo stadio con giochi di luci, cappellini, premi e cotillons, sceglie di mandare in onda il presidente Commisso collegato dagli Stati Uniti, solo via audio, con una dipendente nello studio di Firenze a lanciare le domande pre-registrate dei giornalisti, il tutto che pare tenuto assieme con lo scotch (e meno male che Mediacom l’azienda di Commisso è tra i leader mondiale della connettività, pensa se non lo era).

Ne è venuto fuori un comizio, ma ben lontano da quei ‘Comizi d’amore’ che quasi sessanta anni fa faceva Pier Paolo Pasolini, anzi diremmo proprio che n’è venuto fuori un comizio di disamore: sconfortante, scarso, misero. Once upon a time, c’era una volta in cui Rocco Commisso diceva ‘fast fast fast’ e affermava: "I soldi non sono un problema". Viceversa, in questa sua ultima uscita pubblica, avvenuta dopo lunghi mesi di assenza, Rocco Commisso non ha parlato d’altro che di affari, trattative e quattrini, sciorinando i conti viola financo nei particolari davvero poco eleganti ed opportuni da mettere in piazza, tipo quel procuratore, di Vlahovic, che andava sempre in bagno, e lasciando intendere abbastanza chiaramente che lungi dal non esserci problemi di soldi, la gestione del club viola scadrà verso il triste autofinanziamento di marchigiana memoria, il tutto poi per scoprire che dalle cessioni monstre di Chiesa e Vlahovic, il club ha ‘guadagnato solo 50 milioni’ e allora poteva tenerseli, avrà pensato più di qualcuno, portandoli a scadenza di contratto.

Commisso non ha poi perso l’occasione poi per lanciare le sue invettive contro alcuni giornalisti e testate locali: l’atteggiamento di Rocco scivola verso quello al quale ci aveva abituato Corvino, anche lui ossessionato dai media locali fiorentini che ascoltava, o faceva ascoltare da incaricati, tutto il giorno, ogni santo giorno. Su come sia possibile che un uomo che ha 10 miliardi di dollari ascolti l’ultimo presentatorucolo dell’ultima tv locale fiorentina, ammettiamo candidamente di non avere risposta. In città si sono rincorse voci sullo stato di salute del presidente, nel collegamento audio egli ha rassicurato in tal senso, ma con un audio saltellante è difficile giudicare, tuttavia sono poi uscite alcune foto di un evento newyorkese in cui Commisso è ritratto incontestabilmente in buona forma, il che è un’ottima notizia, anche perché la città di Firenze, e noi con lei, nutre dell’affetto per quest’uomo così vulcanico, ma indubitabilmente generoso nei confronti della Fiorentina.

Adesso, con la vittoria della Roma in Conference League, è arrivato il primo trofeo di una proprietà statunitense in Italia (fondo Elliott a parte), peraltro i Friedkin hanno meno mezzi di Commisso. Il presidente viola si è detto infine infastidito dalle continue voci di una sua vendita a breve della Fiorentina, ma egli è uomo troppo sapiente dei meccanismi della comunicazione aziendale per non capire che un’assenza da Firenze, lunga quasi sei mesi, proprio di colui che aveva fatto abituare i fiorentini all’inedita presenza quasi fissa del presidente, unita all’assenza del figlio Joseph, anch’egli molto presente in città negli scorsi anni, non potevano passare inosservate.

Ora pare mancherà anche Barone per alcune settimane e si può star certi che le voci di cessione aumenteranno anzichè diminuire. Infatti ad affrontare le prime decisioni in vista della prossima stagione, ad esempio il riscatto di Torreira e ancora più cogente la questione Italiano (che intanto ha incassato l’aperta stima di Zeman), della catena di comando viola resteranno in città solo i dirigenti dell’area tecnica Pradè e Burdisso. Un po’ poco per sciogliere tutti i nodi in vista della prossima stagione, rasserenare i cuori di tutti i fiorentini e sgombrare il campo da ogni voce di vendita del club.