ROCCO ATTESO A MAGGIO PER GODERSI LA FIORENTINA EUROPEA. OTTOMILA ALL’ALLENAMENTO COME AI BEI TEMPI. ITALIANO, RINNOVO A FINE STAGIONE. INGAGGIO RADDOPPIATO. TURN OVER COL VENEZIA PENSANDO ALLA JUVE. TORREIRA, RIPRESI I CONTATTI CON L’ARSENAL

14.04.2022 11:05 di  Enzo Bucchioni  Twitter:    vedi letture
ROCCO ATTESO A MAGGIO PER GODERSI LA FIORENTINA EUROPEA. OTTOMILA ALL’ALLENAMENTO COME AI BEI TEMPI. ITALIANO, RINNOVO A FINE STAGIONE. INGAGGIO RADDOPPIATO. TURN OVER COL VENEZIA PENSANDO ALLA JUVE. TORREIRA, RIPRESI I CONTATTI CON L’ARSENAL

Manca soltanto Rocco Commisso per godersi l’energia ritrovata e il calore di questa Fiorentina che gioca, diverte, fa punti e si ritrova in piena corsa per l’Europa. Da lontano il presidente comunque c’è, si gasa, s’emoziona, fa sentire la sua vicinanza all’allenatore e ai giocatori, la presenza si avverte e lui aspetta solo il via libera dei medici per prendere il primo aereo e tornare a Firenze. I problemi sembrano superati, la convalescenza quasi finita, servono temperature più miti e la ritrovata forma fisica per affrontare il viaggio senza inutili rischi. Ormai sembra questione di giorni, Rocco è il classico leone in gabbia, si parla di maggio come obiettivo possibile, giusto in tempo per godersi il rush finale del campionato e, si spera, la sfida decisiva di coppa Italia.

Dopo due anni difficili, di apprendistato e di rodaggio, c’è stata la svolta e Commisso ora è soddisfatto delle scelte fatte, del suo team di lavoro che finalmente funziona a pieno regime e della ritrovata energia di una squadra che è tornata nelle posizioni di classifica che merita. Qualche spina resta, come la storia di Joker, le contestazioni per il nuovo logo che lo hanno infastidito e il problema Franchi, ma la positività è palpabile. 

Nel calcio italiano ormai si parla soltanto del fenomeno Fiorentina, la Viola non è più soltanto la squadra rivelazione del campionato, ma un laboratorio di bel gioco, l’espressione vera di un calcio moderno che ha in Vincenzo Italiano il suo punto di riferimento. 

L’euforia ieri pomeriggio ha riportato al Franchi circa ottomila tifosi, come ai tempi belli, per assistere all’allenamento, per caricare ancora di più la squadra e festeggiarla dopo la grande gara di Napoli. Tantissimi i giovani e i giovanissimi e questo é un grande segnale, un senso di appartenenza non comune se confrontato con altre piazze dove il calcio sta perdendo appeal e i giovani lo guardano con minor partecipazione. 

A Firenze la Fiorentina è sempre la Fiorentina, portatrice sana di valori, di passione, di emozioni. Un bel clima che servirà anche alla squadra che questo senso di appartenenza lo ha fatto suo dall’inizio stagione seguendo gli input dell’allenatore che è l’uomo nuovo del nostro calcio. 

Si parla ormai della Fiorentina di Italiano come di una squadra di riferimento, come una volta si parlava del Foggia di Zeman o alzando il paragone, del Milan di Sacchi, della Juve di Lippi o del Napoli di Sarri. Squadre da osservare per idee, innovazione tattica e anche risultati. E’ chiaro che il livello della Fiorentina non è quello delle corazzate citate, ma ventitré punti in più rispetto alla scorsa stagione e il calcio prodotto fanno pensare davvero a un lavoro destinato a lasciare il segno. Anche Rocco ha voglia di coccolare il suo allenatore, finalmente un tecnico azzeccato dopo alcune scelte che purtroppo hanno deluso. I due si sentono dopo le partite, i complimenti si sprecano, ma a Rocco piace parlare anche di calcio, di tattica, di scelte.

Come vi abbiamo già raccontato, da fonti vicine al tecnico è filtrata la netta volontà dell’allenatore di continuare a crescere a Firenze, di alzare qui l’asticella dell’ambizione. C’è l’idea di aprire un ciclo con l’obiettivo di riportare la Fiorentina ai massimi livelli, senza porsi limiti. E’ ovvio che su un tecnico così siano già accesi i riflettori di tante società, ma lui pensa solo alla Fiorentina e aspetta soltanto di conoscere i programmi di potenziamento per il futuro. 

Anche Rocco sa di aver avuto l’intuizione giusta, strappare Italiano allo Spezia è stata una forzatura che ha pagato e le ambizioni collimano. Secondo indiscrezioni la società ha intenzione di discutere del futuro soltanto a fine stagione, non vuole distrazioni di nessun tipo da parte di nessuno, tutta l’energia della Fiorentina dal primo dirigente all’ultimo magazziniere deve essere convogliata sulle prossime sette partite di campionato e sulla coppa Italia. Qualche indicazione però sarebbe maturata e l’idea di un ciclo con Italiano al comando piace molto. Per questo Joe Barone ha già fatto sapere che la Fiorentina eserciterà l’opzione anche per la stagione 2023-24, magari cercando di allungare di uno o due anni il contratto del mister, pensando a un ciclo quinquennale. Ovvio che dovrà essere ritoccato anche il contratto di Italiano che in questo momento guadagna circa un milione, molto meno di altri e meno del suo livello, una cifra bassa rispetto a quelle che circolano per lui e probabilmente già sussurrate all’orecchio del procuratore Ramadani. 

Nell’incontro che ci sarà a fine stagione è probabile che per Italiano ci sarà la proposta di rinnovo con l’ingaggio raddoppiato, portato a due milioni. Una base giusta per alimentare il suo entusiasmo e la sua ambizione e tenere lontane le tentazioni che, sappiamo, nel calcio sono sempre dietro l’angolo. 

Ma è ovvio che Italiano meriti tutto quello di cui stiamo parlando e non soltanto per i punti in classifica o il gioco. Pensate a quanto ha fatto crescere il valore della rosa, pensate solo a Igor, parliamo di decine di milioni di euro. Ma basta aspettare il tempo giusto e le caselle saranno messe al posto giusto.

Ora c’è il campo, il Venezia sabato, la Juventus mercoledì.

La società e Italiano dovranno essere bravi a tenere altissima la concentrazione anche in questo clima festivo, quasi di euforia, a far capire ai giocatori che Napoli è già in archivio, quella vittoria non è niente se ad essa non ne seguiranno altre. Il reset deve essere totale perché il Venezia spera ancora nella salvezza e se non l’affronti con la dovuta concentrazione e determinazione può creare dei fastidi. La gara d’andata la ricordiamo bene.

Ragionare partita per partita come se fossero tutte finali: è questa la strada. Ovvio che, però, l’allenatore debba fare anche altre valutazioni. Ad esempio da alcune settimane giocano gli stessi, la squadra ha una fisionomia ben precisa, è cresciuta e sono cresciuti alcuni giocatori. Con il Venezia, però, senza snaturare, servirà un po’ di turn over per avere la squadra base al top mercoledì contro la Juventus. Intanto rientrerà Torreira, potrebbero poi trovare più spazio Maleh, Quarta e Sottil e forse Ikonè che in allenamento spacca. Cabral invece deve giocare e sarà confermato. Poi, a partita in corso, pensando positivo, ci sarà di sicuro un ricorso massiccio alla panchina. Dei due infortunati eccellenti, difficile pensare a Bonaventura per sabato. Più facile il recupero parziale di Odriozola, naturalmente focalizzandosi sulla Juventus.

L’imperativo contro il Venezia è quello di cercare di risolvere presto la gara con rabbia e concentrazione per poi gestire meglio le risorse. Gara sulla carta facile che potrebbe diventare complicata: il calcio è questo.

Per mercoledì poi sarà un’altra storia, è lì, quando non c’è niente da perdere che possono uscire le cose migliori soprattutto per una squadra che gioca un bel calcio ed è in un gran momento di forma come la Fiorentina. Ma c’è tempo per parlarne. 

Contro il Venezia serviranno anche i tifosi e so spera che il pre-festivo non condizioni.

Come detto per Italiano, anche le altre operazioni di mercato sono per il momento congelate. Burdisso e lo scouting lavorano, ovvio, molti nomi sono stati esaminati e c’è un elenco di preferenze ben chiaro, ma le fila si tireranno più avanti. L’allenatore sa cosa vuole, la società sa cosa serve e di giocatori se ne seguono tanti e non solo in sud America come detto più volte.

Per le situazioni interne da risolvere possiamo dire che il procuratore di Torreira ha ripreso i contatti con l‘Arsenal per arrivare alla cifra del riscatto che accontenti gli inglesi e soddisfi la Fiorentina: qualcosa meno di quindici milioni. Si farà, tranquilli. Pr Odriozola, invece, non avverto l’ottimismo che sbandiera qualcuno. Servono tanti soldi (più di venti milioni) e comunque il giocatore guadagna quattro milioni, come nessuno a Firenze. Oggi metà li paga il Real e in futuro non lo farà. Però è giusto lasciarsi uno spiraglio ed è giusto anche che la Fiorentina abbia già individuato delle soluzioni.