PARTE LO SPRINT, TRAGUARDO NATALE. MOLTE GARE IN CASA, CHANCE DA COGLIERE. MAYORAL, JOVIC, SOFFIA IL VENTO REAL: IL GIALLOROSSO RESTA IL FAVORITO. GONZALEZ, UNA CARTA AFFASCINANTE
Ultima sosta per le nazionali, parte lo sprint che ci porterà a Natale. Finirà l’anno solare 2021, inizierà il mercato e dopo si aprirà la seconda fase della stagione, quest’anno contraddistinta dal girone di ritorno asimmetrico. Intanto restiamo al 22 dicembre: mancano 7 partite più quella di coppa col Benevento. Al Franchi i viola in totale ne disputeranno addirittura 5, non male. Certo, per quello che può valere il calendario, ma con la capienza al 75 per cento lo stadio è tornato a recitare un ruolo da protagonista. La Fiesole è rientrata al proprio posto e la musica al Franchi è cambiata. C’è una spinta notevole. Per queste e altre ragioni la Fiorentina si ritrova una bella chance tra le mani e deve provare a coglierla. Gli avversari saranno tutti alla portata, il ciclo delle grandi infatti si esaurirà proprio alla ripresa dei lavori della Serie A, sabato prossimo (20,45) contro il Milan di Stefano Pioli. Poi il derby a Empoli, Samp (in casa), Bologna, Salernitana e Sassuolo (a Firenze), infine l’Hellas a Verona. Nel mezzo, come detto, la Coppa Italia che deve trasformarsi in un grandissimo obiettivo. Difficile, per carità, ma da giocare col furore necessario.
Un tavolo è il campo, l’altro è la scrivania. A questa ci stanno pensando i dirigenti in stretto contatto col presidente Commisso. Il nodo Vlahovic è arcinoto, così come la possibilità che il serbo si muova a gennaio, ma in questo caso le possibilità sembrano scarse. Anche se non si possono escludere colpi di scena. Però la società ha bisogno di rimpinguare l’attacco. Soffia un vento madridista che porta un po’ di sollievo: a Roma c’è Borja Mayoral, nome chiacchierato per la Fiorentina e stando ai riscontri rimane il favorito, quantomeno per gennaio. Mentre in Spagna c’è Jovic che a pensarci bene sembra poco raggiungibile, ma i manager viola con quella società hanno eccellenti rapporti. Sono entrambi nomi interessanti per i viola, candidature che mirano ad alzare li livello della qualità. E questa è la strada giusta, da perseguire, senza perdersi d’animo.
L’altro cognome molto in voga in queste ore è Alvarez, del River. Attaccante esterno o trequartista, col senso del gol e dell’assist. La provenienza è sinonimo di garanzia, non è poco. Investimento da svariati milioni, ma dopo Gonzalez - a proposito, finalmente è arrivata la negatività al Covid -, la società ha capito che quando si trova davanti a calciatori di prospettiva, la spesa è sempre giustificata.
In Italia il vecchio pallino è Belotti, un centravanti ideale anche per il gioco di Italiano. Ma la nostra sensazione è che “Il Gallo” si sia promesso al Milan, gli spifferi rossoneri raccontano questo. Tra gli esterni il sogno rimane Berardi anche se per la Fiorentina costa troppo (30-35 milioni) rispetto alla data di nascita (classe ’94). Eppure l’attaccante calabrese tra gol e assist è spesso presente nel tabellino. Un dato che dovrebbe far riflettere chi opera sul mercato. A Bologna c’è Orsolini, un altro al quale la Fiorentina ha spesso rivolto attenzione anche se reduce da mesi di anonimato, ma sul talento non si discute. C’è da capire, magari, se ci sono mancanze di personalità o meno. Questo è il quadro generale o meglio il lago in cui vorrebbero pescare i dirigenti viola. Ma prima lo sprint, Natale è dietro l’angolo.
Infine la Nazionale serba: grazie al gol al 90' di Mitrovic, la Selezione di Vlahovic e Milenkovic ha sbancato il Da Luz al cospetto del Portogallo e si è qualificata direttamente per i Mondiali del 2022 in Qatar. Per il numero 9 viola una buona prestazione condita anche da un palo nel primo tempo. 90' in campo anche per il centrale. Per Dusan quello in Qatar sarà il primo storico Mondiale in carriera.