MERCATO: A SORPRESA ARRIVA VRANCKX. UN PO’ DI EQUILIBRIO, GRAZIE: È SOLO AGOSTO. FIORENTINA-ALBICELESTE, ORA TOCCA A LORO. BELTRAN E INFANTINO DENTRO, LO MERITANO. VORREMMO VEDERE ANCHE CHRISTENSEN

26.08.2023 10:33 di  Mario Tenerani   vedi letture
MERCATO: A SORPRESA ARRIVA VRANCKX. UN PO’ DI EQUILIBRIO, GRAZIE: È SOLO AGOSTO. FIORENTINA-ALBICELESTE, ORA TOCCA A LORO. BELTRAN E INFANTINO DENTRO, LO MERITANO.  VORREMMO VEDERE ANCHE CHRISTENSEN
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A sorpresa in arrivo a Firenze l’ex Milan Aster Vranckx. Classe 2002 nello scorso campionato ha giocato coi rossoneri 9 gare. I viola cercherebbero di prenderlo a titolo definitivo, si tratta per una cifra intorno ai 7 milioni. 

E’ un centrocampista duttile: può fare il centrale, ma può giocare anche in zona più avanzata. 

Se è vero che la perfezione non esiste o se si manifesta accade solo nel trascendente, con un malcelato campanilismo diciamo che Firenze ci va molto vicina. In ogni sua declinazione, senza sottrarre la Fiorentina a questo gioco dell’anima. E’ quasi tutto perfetto sotto questo cielo, l’unica lacuna è l’equilibrio cioè la sua latitanza. Forse per un eccesso di amore, magari per uno smisurato concetto dell’estetica elevato a valore di vita o anche per una acclarata forza critica, insomma per questo e altro, qui si viaggia sempre sulle montagne russe dell’umore. Non tutti sono così, ma la maggioranza certamente è aderente a questo profilo. 

Equilibrio che manca quando si accende la passione per la Fiorentina. Dopo Marassi qualcuno (solo qualcuno???) si è spinto a preconizzare una stagione da Champions. Dopo Vienna è prevalsa la depressione, la voglia di vedere il mondo da viola a grigio. Dal tutto benissimo, sì, quasi perfetto, al “tutto da rifare”, di bartaliana memoria. Da Nzola campione a Nzola bidone. Ma si può? Mandragora ottimo e poi il più scarso di tutti. Biraghi dalle lodi sperticate ad un brusco ritorno nel girone dei dannati. E via così. No, fermiamoci. Il catastrofismo non porta da nessuna parte e Firenze, su questo terreno, si è già cimentata. Proviamo a riflettere. 

La Fiorentina di Vienna è stata molto diversa da quella di Genova: intanto perché i rossoblu l’hanno fatta giocare mentre gli austriaci l’hanno braccata su ogni zolla del campo. Quindi la preparazione, aspetto che pochissimi tengono in debita considerazione: il Rapid aveva 6 partite ufficiali in più sul groppone. In agosto vi pare poco? Infatti è apparsa evidente la differente condizione fisica, soprattutto in taluni elementi. Uno di questi Nzola, sul quale chi scrive ha pochi dubbi: è stato un acquisto azzeccato per i viola, non fosse altro perché fortissimamente voluto da Italiano. Ci vuole tanto a vedere che l’angolano sarà al 70 per cento? E siamo generosi. Si è innervosito anche Bonaventura, uno dei migliori sempre. Perché si era accorto che la Fiorentina faceva fatica, così come Biraghi. Poteva succedere ed è successo. Era la seconda uscita per la Fiorentina. Credeteci andare a sentenza con un giudizio dopo appena due partite è impossibile. Serve un po’ di tempo, non tanto, ma ci vuole. 

Nella partita di ritorno la Fiorentina avrà tutta la possibilità di ribaltare la gara dello Stadion e accedere al tabellone di Conference. In mezzo a questa prova al di sotto dello standard e nella quale comunque i viola hanno creato qualche chance per andare in gol, abbiamo avuto una conferma e una sorpresa: la prima è Ranieri, sempre più sicuro in campo. La seconda e’ Arthur: dopo uno-due anni di quasi inattività chi se lo aspettava un brasiliano così? Noi, no, di sicuro. Applausi perché se continuerà su questa strada diventare la luce della Fiorentina.

Tra Genova e Vienna Italiano che aveva annusato il pericolo, ne ha cambiato solo uno, Dodò per Kayode, mentre col Lecce è possibile una robusta turnazione. 

Partiamo da dietro: Terracciano per il quale abbiamo sempre coltivato stima, giovedì sera ci è apparso per la prima volta incerto da quando è a Firenze, soprattutto sui rinvii, ma anche su un’uscita bassa. Speriamo sia solo una sensazione. Poiché la Fiorentina ha preso Christensen, sarebbe il caso forse di provarlo. Ci fa piacere vederlo all’opera per scoprirlo e giudicarlo. Il ruolo del numero uno è delicatissimo, starebbe a Italiano poi battezzare il titolare, ma ora siamo incuriositi.

A Vienna, come a Marassi, Beltran è entrato bene in campo. L’argentino ha stoffa, si vede. Scalpita e ha ragione. Nzola ha avuto le prime due partite, adesso toccherebbe all’argentino. A proposito di Albiceleste, soffia di nuovo forte il vento a Firenze. Pure Infantino ha mostrato qualità: d’accordo ha fallito un gol, ma ha avuto anche un’altra occasione. Un ventenne che non ha paura, vale la pena buttarlo dentro. Col Lecce potremmo rivedere anche Quarta dal primo minuto, senza dimenticare che adesso l’argentino più prestigioso tra i viola è Gonzalez

Torniamo al mercato. C’è bisogno di un difensore: è tornato di moda il nome di Murillo forse perché non è facile trovarne. Amrabat aspetta di partire, ma servono offerte. Si riparla di Napoli e di piste estere, sta per cominciare la settimana decisiva. Jovic è un altro con la valigia in mano, il Milan potrebbe pensarci.