MENO PAREGGI E PIÙ VITTORIE: SOUSA LAVORA SU QUESTO FRONTE. SERVONO PIÙ GOL, SOPRATTUTTO IN CASA. FINO A NATALE PERIODO DECISIVO. E CHI NON HA VOGLIA SE NE VADA

12.11.2016 00:02 di  Mario Tenerani   vedi letture
MENO PAREGGI E PIÙ VITTORIE: SOUSA LAVORA SU QUESTO FRONTE. SERVONO PIÙ GOL, SOPRATTUTTO IN CASA. FINO A NATALE PERIODO DECISIVO. E CHI NON HA VOGLIA SE NE VADA
© foto di Federico De Luca

La Fiorentina e' imperfetta, ne' piu' ne' meno come le altre grandi che inseguono la Juve o quantomeno che hanno come stella polare l'Europa. E' un campionato alla meno. Tutte perdono e arrancano, a turno. L'imperfezione per i viola si registra nella "pareggite", neologismo orrendo che pero' spiega bene l'idea. Con i suoi 5 pari la Fiorentina e' in serie A la regina di questa speciale classifica. Mancano questi punti, non altro. Si possono fare discussioni sulla qualita' del gioco, ma alla fine si arriva li': i pareggi frenano la corsa anche se talvolta sostengono il morale rispetto alla sconfitta. Il saldo per la squadra di Sousa e' negativo in casa, non lontano da Firenze. Al Franchi 4 pareggi consecutivi, sono il retrogusto amaro di occasioni perse.

Sousa sta lavorando a testa bassa anche se in questi giorni la rosa e' ridotta causa impegni delle nazionali. Il tema pero' e' quello: migliorare la fase offensiva, cioe' sfruttare con piu' cinismo le occasioni da gol, per trasformare qualche pareggio in vittoria. Corvino e tecnico sono concentrati su questo punto. 

Sousa dovra' pensare anche alla sostituzione di Kalinic nel derby con l'Empoli perche' forse il croato sara' risparmiato per colpa del guaio muscolare. Babacar avra' una chance, ma sarebbe bello anche rivedere all'opera Zarate, come richiesto da molti tifosi. Il periodo che partira' dalla gara con l'Empoli e finira' alla sosta di Natale sara' decisivo. Non definitivo, ma determinante per fissare un indirizzo preciso al campionato dei viola. 

Sousa ha voglia di dare una svolta a questa stagione, la squadra deve seguirlo. La societa' sta cercando di stare vicina all'allenatore e al gruppo. Tanto che i ragionamenti di mercato vengono elusi, il mantra di Corvino e' un disco incantatato: "Pensiamo a vincere le partite".

Nel frattempo le parole tracimano: il procuratore di Badelj punta alla provocazione, cerca lo strappo con la societa'. Il giocatore un giorno dice una cosa, il giorno seguente il contrario. E' lampante che non desidera piu' stare a Firenze, non e' dentro questo progetto. Mal di poco. Badelj e' un ottimo calciatore, ma anche se fosse un fenomeno il discorso non cambierebbe: chi non vuol restare deve essere mandato via. La societa' deve esercitare il proprio ruolo di centralita'. Servono uomini motivati. Il mondo e' pieno di calciatori che hanno fame e voglia di arrivare, basta aver voglia di trovarli. In questo Corvino dovrebbe essere una garanzia.