MAZZARRI IN PANCHINA, ECCO CHI VUOLE FORTEMENTE CORVINO. SI LIBERA DAL WATFORD. TUTTI I MOTIVI DEL NO DI GIAMPAOLO AI VIOLA. BERNARDESCHI, IL RINNOVO SI È COMPLICATO. BUFFON LO VUOLE ALLA JUVE. SOUSA, TENERLO È UN INUTILE ACCANIMENTO

14.03.2017 00:04 di  Enzo Bucchioni  Twitter:    vedi letture
MAZZARRI IN PANCHINA, ECCO CHI VUOLE FORTEMENTE CORVINO. SI LIBERA DAL WATFORD. TUTTI I MOTIVI DEL NO DI GIAMPAOLO AI VIOLA. BERNARDESCHI, IL RINNOVO SI È COMPLICATO. BUFFON LO VUOLE ALLA JUVE. SOUSA, TENERLO È UN INUTILE ACCANIMENTO
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© foto di Federico De Luca

Ecco il vero obiettivo di Corvino per la panchina viola: Walter Mazzarri. In effetti era strano il silenzio calato sul futuro allenatore viola, anche gli operatori di mercato italiani senza indiscrezioni da settimane giravano attorno ai soliti tre-quattro nomi stranoti: adesso è tutto più chiaro. La pista buona porta direttamente in Inghilterra, al Watford, a Mazzarri appunto.

L’allenatore di San Vincenzo è un vecchio pallino di Corvino che di recente aveva provato anche a portarlo a Bologna. E’ un ex viola, ha giocato poco nella Fiorentina, ma a quei tempi la maglia numero dieci era di un certo Giancarlo Antognoni. Ai colori viola è sempre stato legato, vive a Empoli con la famiglia, ama un calcio pratico, vuole soprattutto equilibrio con grande attenzione alla fase difensiva, ha il pregio di tirare fuori il meglio da tutti i giocatori che gli mettono a disposizione: quello che piace a Corvino.

Mazzarri ha 54 anni, prima storico secondo di Ulivieri, in carriera ha fatto benissimo alla Reggina (un miracolo la salvezza con 15 punti di penalizzazione), poi alla Samp conquistando un posto in Uefa e una finale di coppa Italia con Cassano, ma soprattutto a Napoli per cinque anni con Cavani-Hamsik e Lavezzi, la conquista di un posto Champions per un paio di stagioni e la vittoria della coppa Italia nel 2012. All’Inter fu preso nel 2013 da Moratti, non ha fatto male, ma ha pagato la cessione della società a Thohir e la guerra subita dal clan degli argentini (Cambiasso, Samuel, Milito e Zanetti), fino all’esonero nell’autunno del 2014.

Al Watford è arrivato l’estate scorsa con l’obiettivo salvezza e sta facendo bene, è in un onesto centroclassifica tra alti e bassi.

L’unico problema da risolvere sulla strada che porta a Mazzarri è il contratto. Mazzarri ha un triennale inglese, ma come è noto il Watford è dei Pozzo e non dovrebbe essere un problema rescindere. Guadagna mediamente di più che in Italia, ma anche questo non è un problema e la Fiorentina i suoi allenatori li paga, anche Sousa guadagna quasi un milione e mezzo. Comunque tornare a casa, nel campionato italiano, alla Fiorentina, lo attira moltissimo, è disposto anche a rivedere l’ingaggio. Può tranquillamente firmare un contratto lungo, le sue esperienze importanti le ha già fatte, la Fiorentina sarà un onore e uno stimolo, non un trampolino di lancio

L’operazione è partita, vedremo nelle prossime settimane se sarà quella definitiva.

E gli altri nomi? Giampaolo era davvero in pole-position, ma quando la Fiorentina ha acceso i riflettori ha trovato un inatteso "no, grazie". Giampaolo non ha mentito quando diceva di star benissimo alla Samp, quelle che sembravano bugie per opportunità, in realtà era la verità-vera. Giampaolo ha una squadra giovane e interessante, i programmi portano all’obiettivo di un posto in Europa League per la prossima stagione: vuole completare il lavoro iniziato, firmerà il rinnovo. E poi, diciamolo amaramente, in questo momento è davvero difficile capire i piani futuri della Fiorentina. O hai lo spirito del guerriero e ami le sfide come Mazzarri, oppure di sicuro lavori più serenamente alla Samp piazza tranquilla e con pretese relative. Gli altri nomi non hanno mai convinto fino in fondo. Maran è bravo, ma viene dall’esperienza al Chievo (con tutto il rispetto), Di Francesco è in un momento difficile.

Scopriremo presto se quella di Mazzarri è davvero la volta buona, certo che un toscano in panchina, anche se polemico e permaloso, ma perfezionista, sinceramente lo vedo bene.

Come già detto c’è anche qualche nostalgico che spinge per Ranieri. Lo abbiamo visto con simpatia domenica sull’erba del Franchi, nell’interesse della Fiorentina, in panchina anche no, grazie. Difesa e contropiede è un calcio vecchio per una piazza evoluta come Firenze. Continua a parlare in continuazione anche Prandelli. Lui dice di non autocandidarsi, ma cosa vuol dire "tornerei volentieri", "fossi stato per me non sarei mai andato via"... Un classico. Ma anche volendogli bene, non sarà facile per lui ritrovare una panchina dopo i tre clamorosi fallimenti con la Nazionale, il Galatasaray e il Valencia. Figuriamoci la Fiorentina…

Ma la panchina non è l’unico argomento caldo sul taccuino di Corvino. Domanda: come mai secondo voi si è riaccesa d’improvviso la vicenda Bernardeschi?

E ancora, perché il ragazzo ieri a Viareggio non ha detto "Vorrei restare alla Fiorentina" come fatto in altre recenti occasioni, ma si è limitato al classico "ora penso solo al presente"?

Le risposte sono facili, il rinnovo (purtroppo) un po’ meno. Attorno al procuratore e al padre del giocatore girano da settimane squadre importanti, il rinnovo proposto dalla Fiorentina (due milioni con i bonus) è lontano dalle cifre promesse da altri. Anzi, molto lontano. Dell’Inter sappiamo, del Chelsea e del Bayern pure, Buffon si è messo in testa di portarlo alla Juventus. Gli piace il giocatore conosciuto in nazionale agli Europei, ma gli piace anche l’idea di un altro ragazzo di Carrara nella sua Juve.

Il contratto di Berna scade nel 2019, se non ci sarà un accordo blindato e a breve giro di posta, il futuro in viola diventerà ancora più fumoso e complesso. Corvino dovrà davvero superarsi e Cognigni scucire le tasche perché chi oggi offre due milioni a fronte di quattro e oltre, è inevitabilmente battuto. Inutile dire "vogliamo tenere Bernardeschi" se alle parole non seguono i fatti.

A proposito di tenere o lasciare, avete tenuto Paulo Sousa? Beccatevi questa tristezza continua e la vittoria col Cagliari (58 gol subiti) solo al 92’. Serviva una scossa, non l’hanno data per risparmiare la spesa per un altro allenatore e dividere con Sousa la contestazione, ma da qui alla fine mancano ancora dieci partite: resistere in questa noia sarà durissimo.