LETTERA APERTA A DIEGO DELLA VALLE: SOLO CON CHIESA LA FIORENTINA PUO’ TORNARE FRA LE GRANDI, LO CONVINCA A RIMANERE, NE FACCIA UNA BANDIERA VIOLA E RITROVERA’ L’AMORE DI FIRENZE. ECCO PERCHE’ SI PUO’ FARE
Gentile dottor Diego Della Valle,
anche se da molti mesi non la vediamo più allo stadio, anche se la Fiorentina non è in cima ai suoi pensieri, mi permetto comunque di rivolgermi a lei perché so che in fondo ci tiene, della Viola si informa, da consigli, ogni tanto telefona a Pioli, prende decisioni. E questo è il momento delle decisioni.
Domenica prossima contro la Spal per la prima volta Federico Chiesa avrà la fascia da capitano della Fiorentina. Nel suo genere è un Grande Evento.
Spero che lei riuscirà a vedere la partita, a godersi questa giornata, magari per emozionarsi in po’. In tempi dove si brucia tutto in fretta, in un mondo dove si fatica a trovare dei valori, in un calcio dove ormai prevalgono solo gli interessi e il business conta più dei gol, è qualcosa di veramente speciale vedere in campo Federico Chiesa con la fascia di Astori al braccio. E’ una storia fantastica, una realtà da amare e sulla quale vale la pena riflettere.
Federico Chiesa è nato a Firenze, rappresenta Firenze e incarna la fiorentinità.
Federico Chiesa è cresciuto nella Fiorentina, veste la maglia viola fin da bambino, è il frutto più bello di un lavoro e di una filosofia che vanno avanti da diciassette anni e che la Fiorentina ha sempre sbandierato e mai era riuscita a mettere in pratica.
Chiesa è figlio di un grande giocatore della Fiorentina.
Chiesa è quindi la sintesi perfetta di un tipo di giocatore che non c’è quasi più, gioca nella città dove è nato, è uscito nel settore giovanile, è esploso giovanissimo e adesso giovane, ma già affermato, di quella squadra diventa capitano. Rasentiamo la favola.
Dottor Diego, perché spero che lei domenica possa davvero emozionarsi per quello che vedrà o almeno congratularsi con sé stesso e con chi ha permesso a Chiesa di arrivare ad essere il prototipo del giocatore che sembrava non dovesse più esistere, quello che unisce cuore, passione, senso di appartenenza, territorio, campanile. Tutto.
Chiesa è l’essenza del calcio, di quel calcio che non c’è quasi più, ma che noi continuiamo ad amare.
Un giocatore del genere, pensi, ce l’ha solo la Fiorentina. Rifletta dottor Diego, se ha un attimo di tempo da dedicare alla Fiorentina.
Un giocatore del genere è una fortuna economica, d’accordo, ma soprattutto è una fortuna calcistica e morale. E’ un Gronchi Rosa. Il primo cent di Paperone.
Con Chiesa, su Chiesa e da Chiesa si possono fare tante cose, varare progetti, ripartire verso storie diverse da quelle troppo tristi di oggi.
A fine stagione, se non l’hanno già fatto, verranno da lei i suoi manager per dirle che Chiesa lo vogliono tutti, vendendolo si possono incassare tot milioni, la plusvalenza è fantastica, e con quei soldi si possono comprare nuovi giocatori e garantire la gestione del Club. Settanta? Ottanta? Cento milioni? Non lo so, non lo sappiamo. Perfetto.
Lei dovrà dare una risposta.
Vendere o non vendere? Questo è davvero un problema.
Lei non sa come l’ho sempre pensata io in certi casi, dai tempi di Batistuta in poi, e allora glielo voglio dire. Ho sempre detto che certi giocatori vanno venduti, con certe cifre se reinvestite bene, si possono fare squadre più forti anche senza il giocatore di riferimento.
Bene. Con Chiesa sto progressivamente cambiando opinione.
Più ci penso, più rifletto, più mi guardo attorno e più mi convinco che rilanciare e ricostruire la Fiorentina su Chiesa e per Chiesa potrebbe avere un senso, essere una convenienza per tutti, se non una grande occasione.
Proprio per quello che rappresenta, proprio perché Chiesa è una bandiera quando la bandiere non esistono più. Proprio perché Chiesa potrebbe diventare l’emblema di un calcio più a misura di tifoso, ancora possibile.
Proprio per dimostrare che la passione e l’appartenenza nel calcio possono battere il business.
La Fiorentina potrebbe diventare una società rivoluzionaria, l’unica capace di fare cose vicine ai tifosi, nel rispetto della loro passione e dei loro idoli.
E lei Ddv, potrebbe diventare il primo presidente che sa dire no alla banalità di un calcio omologato, il primo presidente delle squadre medie che si ribella allo strapotere e ai soldi delle grandi. Che può andare avanti per la sua strada.
Una posizione del genere, se spiegata e gestita bene, potrebbe addirittura diventare strategica anche per Firenze e per i tifosi della Fiorentina. Un modo per riprovare a ripartire verso nuove mete.
Lo dico anche perchè, calcisticamente parlando, Chiesa è un potenziale fuoriclasse, un propellente sicuro, una benzina che può lanciare il motore viola oltre ogni ostacolo.
Chiesa è uno dei pochi giocatori in circolazione che può vincere le partite da solo. Più lo vedo e più mi ricorda il primo Salah, quello visto i primi tempi a Firenze. Può diventare come lui, più forte di lui.
Unire la forza emozionale con la forza calcistica sarebbe un po’ come innescare un circuito dirompente.
Di sicuro lei ora penserà che sono diventato pazzo, che sono un visionario, lontano dalla realtà di oggi.
E invece no, anche economicamente l’operazione Chiesa può stare in piedi.
I conti della Fiorentina vanno bene, il fair play finanziario comunque, nel caso, concede deroghe e dilazioni temporali. E’ chiaro che in regime di autofinanziamento qualche giocatore andrà venduto. Non faccia vendere Chiesa, ci sono altre soluzioni. Milenkovic, ad esempio. E’ forte, d’accordo, ma non fa la differenza. Ma se davvero arrivano quaranta milioni, ecco la prima operazione da fare. Con Pezzella e Hugo, la Fiorentina è coperta. Ma ci sono anche altri giocatori da vendere. Biraghi è stato pagato due milioni, se è vero che ci sono offerte fra i quindici e i venti va venduto. Hancko, che sta crescendo benissimo, quel ruolo lo può fare come Biraghi. Non vado oltre, ma ci sono altre soluzioni.
Tenendo Chiesa e l’impalcatura di questa squadra per fare un salto in avanti, per diventare competitivi ai livelli della Fiorentina, per tornare in Europa, basterebbero un paio di centrocampisti pronti e un esterno destro.
E poi, mi permetta ancora, lei è proprio sicuro che in società c’è chi quei 70, 80 o 90 milioni li sa spendere bene? Si faccia dare il resoconto delle spese degli ultimi due anni e dei troppi giocatori improponibili portati a Firenze. Soltanto il pensiero che i soldi incassati per Chiesa possano essere investiti in Cristofori, Gil Dias, Eysseric, Thereau, Maxi Olivera, Milik, Diks, Norgaard, Zekhnini, Bruno Gaspar di turno e mi fermo perché l’elenco è imbarazzante, non mi farebbe dormire la notte.
E non pensi a cosa vuole Chiesa, lui a Firenze ci sta da Dio, convincerlo a rimanere fino 25-26 anni, magari per poi mandarlo al Real o roba del genere, non è impossibile.
Basterebbe non snobbare le richieste del padre, rinnovargli il contratto, dargli quei 3-4 milioni che le altre gli darebbero domani, mettere le carte in tavola, programmare una Fiorentina più forte.
Dottor Diego Della Valle, fare calcio bene si può anche senza svenarsi. Faccia o faccia fare una valutazione costi-benefici, magari da esperti diversi da quelli della Tav.
Lei che sa benissimo come si programma nelle aziende, per una volta provi a delegare meno le cose della Fiorentina. Si faccia spiegare, guardi attentamente i conti, faccia lei le valutazioni e vedrà che tenere Chiesa a Firenze potrebbe diventare un guadagno più alto della cessione.