LA ROMA PER DIMENTICARE ROMA… SIPARIO AL FRANCHI, SERVE LA PRESTAZIONE. ULTIMI 180 MINUTI DI UN CAMPIONATO STRANO. L’EUROPA PUO’ ANCORA ARRIVARE DALLA CLASSIFICA. PRAGA, UN SOGNO CHE DEVE DIVENTARE REALTA’
Da Roma alla Roma. Dalla finalista di Champions a quella di Europa League. La narrazione di questo segmento finale di una stagione infinita ha presentato ai viola le due sorelle di coppe. La Roma di Mourinho che sbarcherà a Campo di Marte imbottita di seconde linee e forse un debuttante in serie A, mercoledì sarà a Budapest a rappresentare l’Italia in Europa League, dopo aver vinto la prima edizione della Conference. Per questa ragione il tecnico portoghese sta immaginando una formazione piena di turnazioni perché lui, avvezzo a vincere trofei, dall’Ungheria non vuole tornare a mani vuote.
Anche la Fiorentina cambierà tanto, ma avrà più tempo per riposare in vista della finale di Conference con il West Ham (7 giugno). I viola hanno già dimostrato a Torino, domenica scorsa, di avere valide alternative. Quella Fiorentina ci ha convinti. Italiano ci riproverà oggi alle 18 perché questi 3 punti sarebbero molto utili. Magari sperando di prenderne altrettanti nella chiusura definitiva a Reggio Emilia contro il Sassuolo. Finire a quota 56 significherebbe meno 6 rispetto ad un anno fa, ma questa stagione è stata carica di impegni, di adrenalina e stanchezza. Arrivare in fondo alle competizioni è costato un dispendio energetico di rilievo. Anche questo è un obiettivo, raccogliere le ultime due vittorie, in attesa della terza a Praga. E’ possibile, certo. Gli inglesi sono ostici, ma l’Inter è un’altra roba. Se i viola col West Ham giocheranno come contro i nerazzurri, le chance di far restare la coppa in Italia, sull’asse Roma-Firenze, saranno alte.
Ultima uscita al Franchi dopo 29 partite complessive in casa, con la Roma sarà la trentesima. Divise così: 18 in campionato, in Conference 8 (compreso play off con il Twente) e 3 in Coppa Italia. In campionato ci sono stati 8 successi (poi 6 pari e 4 sconfitte). Si aggiungono le 5 vittorie continentali (poi 1 pareggio e 2 perse) e infine le 3 affermazioni in Coppa Italia. La prima parte dell’annata, in generale, non è stata brillante. Ce lo siamo detti tante volte e scritto di più. Il 2023 ha portato un cambio di rotta. Ma non possiamo nemmeno ignorare che sia stato un campionato strano. Pre e post Mondiale: torneo iridato giocato in inverno come mai era accaduto in precedenza. Una sosta di oltre 50 giorni ha contribuito a modificare il profilo di una serie A tarata su parametri diversi. La Fiorentina ha saputo sfruttare la pausa, dato innegabile.
L’Europa può ancora arrivare dalla classifica, in ragione anche e soprattuto di quello che potrebbe accadere alla Juventus. Il club bianconero rischia l’esclusione dalle coppe, addirittura per un biennio. Tutto da verificare, ma i discorsi al riguardo fioccano. La Fiorentina ha il dovere di provarci per non farsi immalinconire dai rimpianti.
Mancano, dunque, ancora 3 atti prima delle vacanze. La Fiorentina ha dimostrato in questo percorso pregi e limiti, una squadra imperfetta, ma che ha sempre creduto in quello faceva. Anche perché sapeva quel che fare. I viola hanno giocato a calcio, ogni tanto ricordiamocelo. E facciamolo presente a chi non vuole capire. O fa finta.