ITALIANO-VLAHOVIC: INCONTRO IMPORTANTE. IL TECNICO RITROVA DUSAN MERCOLEDÌ, MA LA SQUADRA VIENE PRIMA DI TUTTO. LA SOCIETÀ CONTINUA A SONDARE IL MERCATO. KOKORIN FACCIA VEDERE QUALCOSA DI BUONO
Martedi sera la Serbia affronterà l’Azerbaijan e mercoledì Dusan Vlahovic, insieme a Milenkovic e Nastasic, rientrerà a Firenze. Per i difensori non ci saranno discorsi particolari, mentre per il centravanti sarà tutta un’altra atmosfera.
Il caos è scoppiato quando lui si trovava in nazionale e da lì c’è stato un effetto domino sul mondo viola. Un allenatore deve pensare al bene della squadra che viene davanti al singolo, ma ha necessità dei singoli per fare il bene della squadra. Sembra facile, ma non lo è.
Vlahovic, fino a quando il mercato non sancirà una stagione diversa, rimane il centravanti della Fiorentina, indossa la maglia viola, è ben remunerato dalla società, quindi ha il dovere di rendere al massimo come per altro ha fatto fino ad oggi. Sul piano professionale non si può imputare nulla al serbo. Non bisogna dimenticare, però, che i calciatori non sono macchine. Non basta premere un pulsante per ottenere il risultato sperato. I giocatori sono uomini, si portano appresso certezze e fragilità. Non è affatto automatico che rendano bene perché qualcuno ha chiesto loro di farlo. Italiano, che tra i vari compiti ha pure quello di gestire anime dentro uno spogliatoio, dovrà guardare negli occhi il suo miglior elemento per capire quanto Vlahovic sia rimasto contaminato da tutta questa vicenda. Non diamo per scontato ciò che proprio è. Da mercoledì inizierà una fase della Fiorentina di Italiano, abbastanza delicata. Sicuramente Italiano cercherà di creare le condizioni migliori per Vlahovic, così come per i suoi compagni. Il gruppo viola è sano, dovrebbe avere anticorpi robusti. Lo vedremo, comunque. A luglio, in ritiro, è partito il nuovo corso viola e si sono visti subito i primi frutti. La Fiorentina ha un gioco che ha già impressionato positivamente l’Italia, al netto di alcune migliorie da apportare. Ma il cammino è veloce e rassicurante. Interromperlo sarebbe un delitto.
Italiano vorrà anche verificare sempre di più le condizioni di Kokorin, giocatore misterioso, almeno fino a questo momento. Sasha deve farci vedere qualcosa di buono, ora tocca a lui. Lo abbiamo atteso abbastanza.
Non gli manca la volontà, ma sul campo si mostra avulso dal contesto generale. Il dubbio è solo uno: il vero Kokorin è un ricordo ormai di qualche anno fa oppure c’è una ragionevole certezza di immaginarlo bravo con un tempo?
Un punto interrogativo pesante, soprattutto bisognoso di una risposta definitiva e celere. Altrimenti, col perdurare di questa situazione, i dirigenti viola dovrebbero venderlo a gennaio per cercare qualcosa di più utile e immediato sul mercato invernale. La soluzione di Gonzalez falso centravanti, ruolo per altro già interpretato ai tempi dello Stoccarda, va considerata di emergenza e non ordinaria. Se Gonzalez è in grado di assolvere anche a quel compito, benissimo, un’arma in più per italiano, ma se invece serve un’alternativa autentica a Vlahovic, è bene allora trovare un numero nove di professione e non una controfigura.
Il club, a quanto trapela, è ben intenzionato: pensa a due rinforzi offensivi per gennaio e di qualità. Una buona base per cominciare il 2022 con o senza Vlahovic. La Fiorentina va a avanti a prescindere perché è la cosa che conta di più.
I nomi volavo come coriandoli: Belotti, Raspadori, Scamacca, Borja Mayoral, Cabral, Jovic e chissà quanti altri. Va bene tutto purché, come già spiegato, si punti alla qualità. Poi i dirigenti penseranno agli altri reparti da rinforzare, ma per quello potranno attendere anche la prossima finestra estiva. Il processo di rafforzamento di una squadra deve essere graduale, pensato e centrato. La fretta può fare solo danni.