ITALIANO, TUTTA LA VERITÀ SUL CONTRATTO DELL’ALLENATORE. COPPA ITALIA: ECCO COME LA FIORENTINA SFIDERÀ LA JUVE. TORNANO DUNCAN, SAPONARA E ODRIOZOLA. BONAVENTURA CI PROVA. CASTROVILLI, STAGIONE FINITA

19.04.2022 12:05 di  Enzo Bucchioni  Twitter:    vedi letture
ITALIANO, TUTTA LA VERITÀ SUL CONTRATTO DELL’ALLENATORE. COPPA ITALIA: ECCO COME LA FIORENTINA SFIDERÀ LA JUVE. TORNANO DUNCAN, SAPONARA E ODRIOZOLA. BONAVENTURA CI PROVA. CASTROVILLI, STAGIONE FINITA

Le parole di Italiano sul suo futuro e sul suo contratto, “Ne parleremo a fine stagione”, hanno messo in moto i soliti noti che parlano e scrivono di pallone da anni perché c’è posto per tutti.

E così avanti con le dietrologie più disparate “va via?” e gialli inventati come neppure Simenon. Ma ormai li conosciamo, li conoscete benissimo.

La situazione, come vi abbiamo raccontato la settimana scorsa, è invece molto più semplice e lineare. E le parole di Italiano in questo momento quasi scontate: non poteva dire altro.

Italiano ha un contratto fino al 2023 con opzione per la Fiorentina fino al 2024 che la società intende far valere e come anticipato non ci sono problemi perché la Viola vuole tenersi fortemente l’allenatore e l’allenatore ha già deciso di voler continuare in viola senza ascoltare sirene e proposte che sono già arrivate e sicuramente arriveranno al suo nuovo procuratore Fali Ramadani.

Ma allora, si chiederà qualcuno, perché si devono vedere a fine campionato se tutto è chiaro?

Ovvio, per valutare la situazione dopo un anno di lavoro, parlare di quello che ha funzionato, di quello che c’è da fare e degli obiettivi futuri.

Normale dialettica con la volontà da parte della Fiorentina di far firmare al tecnico il prolungamento di contratto almeno fino al 2025 e di Italiano di verificare se le sue ambizioni tecniche ed economiche combaciano con quelle della società.

Italiano è questo, la sua forza è l’ambizione. Lavora a testa bassa e fa rendere e giocare le sue squadre, ma da sempre ha bisogno di obiettivi, di crescere, di alzare l’asticella, di trovare nuove motivazioni.

Quando è arrivato l’anno scorso a giugno, la situazione era ben diversa, gli era stato chiesto di ricostruire e la ricostruzione è andata molto oltre.

Ora, soprattutto grazie a lui, la situazione è cambiata profondamente. A fine stagione si saprà se sarà Europa e allora si dovranno gettare le basi per rafforzare la squadra, per capire dove Rocco Commisso ha intenzione di puntare al prossimo step, se davvero alla Champions.

E poi ci sarà da discutere anche l’ingaggio perché Italiano ha fatto crescere la Fiorentina, ma è cresciuto anche lui e l’accordo dell’anno scorso andrà ridiscusso.

Normale dinamica, ripeto. Dire ne parleremo a fine campionato non vuol dire che Italiano ha in mente d’andar via come ha scritto qualcuno o il bieco Ramadani sta tramando alle spalle della viola per portare l’allenatore chissà dove…

Ripeto: Italiano sta bene. L’ambiente lo sta gasando, è coinvolgente e assomiglia molto alla sua adrenalinica idea di calcio. Ha capito che anche a lui in questo momento conviene consolidare il percorso appena iniziato con la Fiorentina. L’idea di andare in Europa (speriamo) o di riprovarci l’anno prossimo è quello che ha in testa. Sa che a Firenze può lavorare bene, che può uscire da questa esperienza ancora più forte e maturo, magari vincendo qualcosa, per provare poi più avanti un top club. Le occasioni non mancheranno, ora è presto, ripeto: conviene anche a lui provare a giocarsi un ciclo viola e non prendere scorciatoie. Non lo farà.

Ovvio che si aspetti dalla Fiorentina l’adeguamento del contratto al livello delle proposte ricevute dal suo manager e degli allenatori che lottano per l’Europa, ma anche chieda una squadra di livello tecnico superiore per continuare la crescita.

L’aspetto economico dovrebbe chiudersi con il rinnovo del contratto a circa due milioni, in pratica il doppio di quello che percepisce oggi. Per quanto riguarda il rafforzamento è vero che Italiano fa rendere tutti al massimo e tanti giocatori con lui sono cresciuti, ma non si può continuare ad andare sempre oltre i limiti. Servono tre-quattro giocatori di caratura superiore e di esperienza per rafforzare il ritorno della Fiorentina fra le sette sorelle. Serve dare continuità anche tecnica a un progetto calcistico appena iniziato.

Ovvio che se, ragionando per assurdo, la Fiorentina dovesse dire a Italiano che non ha intenzione di aumentargli l’ingaggio e che dal mercato non arriveranno i giocatori che si aspetta, lo scenario cambierebbe radicalmente. Ma, appunto, siamo all’assurdo. E assurdi quelli che hanno ipotizzato una rottura dalle parole di Italiano che invece altro non sono che normalità e pure la voglia di non perdere neanche un grammo di energia nella fase più  delicata della stagione.

L’allenatore è concentrato sulla Coppa Italia e sulla corsa all’Europa, vuole chiudere trionfalmente e sta spingendo tutto il gruppo a raschiare il barile delle risorse.

Per il resto ci sarà tempo, magari il confronto potrà avvenire anche alla presenza di Rocco Commisso che dovrebbe tornare a maggio e del suo allenatore è assolutamente entusiasta. Poi, diciamo anche questa, nel calcio ne abbiamo viste tante e il futuro è sempre un’ipotesi, ma oggi come oggi non c’è un segnale su un milione che mi faccia dubitare o sospettar di qualcosa. Dallo Spezia, lo dico per l’ennesima volta, Italiano ha divorziato quando ha capito che non sarebbero stati rispettati gli accordi presi per il rafforzamento. Nessun dubbio.

Non ho dubbi neppure sulla possibilità che la Fiorentina possa conquistare la finale di Coppa Italia. Non sarà facile ribaltare il risultato e dirlo è banale. Il ritorno in trasferta (e che trasferta) complicherà le cose per la regola del gol che vale doppio ancora valida in Italia. Detto questo, come sostengo ormai dall’inizio della stagione e come vi dissi anche prima di Napoli, questa squadra può giocarsela e vincere con tutti. Anche all’andata la Juventus ha sofferto, la vittoria su autogol è stata un’ingiustizia, lo zero a zero il risultato più giusto. Da allora diverse cose sono cambiate. La Fiorentina già brillante e giochista, è cresciuta, è una squadra più matura e soprattutto sta toccando il top della condizione atletica. Al contrario la Juventus risultatista e senza gioco, è peggiorata fisicamente, s’è incartata attorno alla vicenda Dybala ormai un fantasma in campo, e le idee già scadenti sono peggiorate. Sabato contro il Bologna, ad esempio, il pareggio è stato immeritato e rocambolesco, undici contro nove.

Le premesse contano poco, è vero, ma le chance per la Fiorentina ci sono e non poche.

Mi aspetto una Juve molto allegriana quindi difensiva, la cosa che sa fare meglio. Il 4-4-1-1 potrebbe essere un’idea, ma anche il 3-5-1-1 per chiudere meglio il gioco sulle fasce della Fiorentina.

La Viola dovrà tenere i ritmi alti, soprattutto sarà fondamentale far girare palla rapidamente, giocare di prima e fare un pressing molto compatto. Con la difesa alta e la chiusura delle linee di passaggio si dovrà isolare Vlahovic come successe con Osimhen a Napoli. Sarà fondamentale Nico Gonzalez e la sua capacità di dare la superiorità numerica, ma anche la fisicità di Cabral potrebbe aiutare parecchio. Naturalmente stando attenti alle ripartenze di Cuadrado e non solo, almeno queste alla Juve riescono bene.

Chi giocherà?

Bisogna vincere, ma non mi aspetto una squadra spregiudicata. L’equilibrio serve, caso mai giocatori veloci come Ikonè possono tornare utili a gara in corso.

Odriozola e Bonaventura torneranno?

Dubito che potranno giocare entrambi, due recuperati in campo insieme non li vedo. Ma Italiano ci proverà fino all’ultimo.

Servirebbe più Bonaventura dopo l’infortunio di Castrovilli, ma è una decisione difficile.

Allora mettiamo nove nomi: Terracciano, Milenkovic, Igor, Biraghi, Torreira, Duncan, Gonzalez, Cabral e Saponara, per questi spendo la mano sul fuoco.

Terzino destro Venuti o Odriozola?

Forse il primo dall’inizio con lo spagnolo pronto a entrare per dare freschezza e velocità. Subito Odriozola, invece, se Bonaventura non fosse pronto.

E allora chi al posto di Castrovilli?

Senza Bonaventura è Maleh la soluzione più normale. Ha gamba e si inserisce senza palla. E se invece giocasse Amrabat davanti alla difesa con Torreira più avanti, nel ruolo di Castrovilli?

La butto lì, ma a Pescara era un dieci… Due giorni per decidere.

A proposito di Castrovilli, gli accertamenti oggi diranno qualcosa in più del suo ginocchio, purtroppo crediamo di non sbagliare nel prevedere che la sua stagione sia finita qui. Da infortuni del genere, anche se non ci fosse bisogno dell’intervento, non si guarisce in un mese. Un vero peccato per lui e per la Fiorentina che aveva ritrovato la sua qualità e stava crescendo.