IN VIAGGIO DA FIRENZE A PRAGA PASSANDO PER ROMA, È IL SABATO DEL VILLAGGIO VIOLA: PERDERSELO È DA PAZZI

23.05.2023 10:22 di  Tommaso Loreto  Twitter:    vedi letture
IN VIAGGIO DA FIRENZE A PRAGA PASSANDO PER ROMA, È IL SABATO DEL VILLAGGIO VIOLA: PERDERSELO È DA PAZZI
FirenzeViola.it

Uno stato di eccitazione persistente, che attraversa tutte le fasce d’età della popolazione viola. Sono giorni elettrici per chi porta la Fiorentina nel cuore, con scariche di adrenalina che non accennano a terminare. Certo, verrebbe da dire che i racconti in arrivo dalla giovane RadioFirenzeviola (come dall’intero panorama mediatico viola) non fanno altro che amplificare ogni sensazione e renderla ancora più effervescente,  ma in fondo è proprio questo che il calcio dovrebbe trasmettere. Il tempo di smaltire la sbornia di Basilea e scrivere negli almanacchi il record di partecipazioni alle finalissime delle competizioni europee (ma pure di portare a casa un punto da Torino tutt’altro che banale) e dietro l’angolo c’è già l’appuntamento di Roma.

La Coppa Italia si riprende il palcoscenico dopo la notte svizzera di gloria, ed è inevitabile che questa squadra, pur con i suoi limiti, stia letteralmente facendo sognare a occhi aperti. I 25.000 che partiranno domani per la Capitale hanno solo momentaneamente abbandonato la matta e disperata ricerca di un biglietto per Praga (e forse solo in giornata potrebbero arrivare novità dal club viola) e restano consapevoli di come i favori del pronostico siano nerazzurri, ma al tempo stesso saranno pronti a perdere la voce per spingere Italiano e i suoi a gettare il cuore oltre ostacolo.

Emozioni da privilegiare al cospetto di qualsiasi altra riflessione, anche perché qualsiasi pagella - ad oggi - risulterebbe monca per la posta (o le poste) in palio. Eppure un po’ ovunque fa capolino lo scottante dibattito sul bilancio sportivo di una stagione a due facce: scurissima quella di fine 2022, raggiante quella d’inizio 2023. Tenendo bene a mente che per qualsiasi valutazione sul passato, e soprattutto per programmare il futuro, oltre il traguardo finale anche il percorso fin qui sostenuto sarà fondamentale, ora come ora sciuparsi la marcia d’avvicinamento a due serate attese decenni sarebbe da pazzi.

Non capita spesso di poter vivere il sabato del villaggio viola, e fuor dalla metafora leopardiana tanto vale lasciarsi andare all’euforia inarrestabile figlia di un doppio evento inimmaginabile soltanto sei mesi fa. Un traguardo che a Firenze mancava da 60 anni e per questo così storico da meritare d’esser vissuto momento dopo momento, ora dopo ora. Fino al primo fischio iniziale di mercoledì all’Olimpico per arrivare a quello del 7 giugno all’Eden Arena di Praga. Un viaggio da Firenze a Roma passando per Praga che se finisse in una prosa di Pessoa sarebbe l’equivalente del tragitto tra Sintra e Lisbona.

Senza voler per forza anticipare promozioni o bocciature, o l’esito finale, o ancora se il sogno diventerà realtà. E senza la fretta di dover considerare cos'ha funzionato e cosa no. E pure senza doversi anticipatamente schierare tra il partito del successo o dell'insuccesso per archiviare l'annata in una definizione oggi sconosciuta. Ci sarà tempo e modo per farlo su sollecitazione del mercato estivo, adesso è tempo di godersela. Vivendo emozioni sepolte nel passato, e tornate a far battere fortissimo il cuore dei tifosi in attesa che i viola scendano in campo.