IN SETTIMANA SI DECIDE TUTTO. LA SERIE A SCALDA I MOTORI. PLAY OFF-OUT BOCCIATI DAI CLUB. STADIO: ROCCO DIRÀ LA SUA VERITÀ

25.05.2020 00:00 di  Mario Tenerani   vedi letture
IN SETTIMANA SI DECIDE TUTTO. LA SERIE A SCALDA I MOTORI. PLAY OFF-OUT BOCCIATI DAI CLUB. STADIO: ROCCO DIRÀ LA SUA VERITÀ
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© foto di Giacomo Falsini

Ci sono state molte settimane interlocutorie e altre in cui qualcosa si è mosso. Questa, invece, sarà decisiva. Giovedì prossimo, il 28 maggio, Governo e calcio italiano decideranno la data per riprendere il campionato, valutando l’indice di contagio in Italia, il celeberrimo R0. Il giorno dovrebbe essere il 20 giugno, ma Spadafora ha detto che si potrebbe fare un tentativo per il 13. Va da sé che se in questi giorni dovesse impennarsi la curva dei contagi, allora in quel caso il calcio di inizio sarebbe rimandato. Tutto lascia immaginare, stante anche le mutate dichiarazioni dell’ex belligerante Ministro dello Sport Spadafora, che davvero stavolta la serie A tornerà in campo con tutte le difficoltà del caso che conosciamo bene. 

Oggi, intanto, il CTS ha ricevuto dalla Figc il protocollo della “Fase 3” quello che dovrà essere esaminato e convalidato. Tradotto in concreto, questo nuovo documento dovrà chiarire ufficialmente come intenderanno comportarsi le società allorquando troveranno un positivo durante una gara di campionato. Si parla di 7 giorni di stop e non 14 come in precedenza ipotizzato. Questo sarà il nodo cruciale: dall’approvazione o no di questo passaggio dipenderanno le sorti della ripresa del calcio. 

Domani, invece, ci sarà una nuova assemblea di Lega come al solito ricca di ordini del giorno, ma il principale adesso sarà la bocciatura del “Piano B” della Federazione. Gravina, infatti, in caso di non ripartenza causa Coronavirus, aveva pensato alla soluzione “dimagrante” di un realtà di quasi 130 gare: play-off e play-out. Un’idea che sembra non incontrare il favore dei club, quantomeno della loro maggioranza. Il capofila è il presidente del Toro Cairo che ha spiegato chiaramente: “Se si riprende si va fino in fondo altrimenti tutti a casa”. Posizione per altro esplicitata già più di un mese fa. La bocciatura del “Piano B” porterà automaticamente a promuovere il “Piano C” che prevede il congelamento della classifica con tutte le controindicazioni di specie. 

La Serie A però ci crede, mai come adesso. Anche i più scettici colgono un segnale di ottimismo e provano a ripartire. Il protocollo approvato la settimana scorsa che autorizza gli allenamenti di gruppo ha portato una nuova carica negli allenatori. Le squadre sono ancora arrugginite, ma un po’ di scorie cominciano ad essere eliminate. 

Si è parlato molto di stadio in questi ultimi giorni. Nel nostro sito e in questa rubrica erano state annunciate le perplessità di Rocco Commisso circa la ristrutturazione del Franchi, la fragilità di nuove leggi in cantiere e la voglia di Rocco nel trasferire il nuovo stadio nell’area metropolitana: Campi ma se possibile anche oltre. Oggi è stato anche il giorno dei commenti rispetto a quanto dichiarato dalla senatrice Di Giorgi circa l’abbattimento delle curve. Tempo sprecato perché a Rocco Commisso, come raccontato su questo sito, non interessa il nuovo testo di legge portato avanti dalla Di Giorgi e da altri parlamentari, seppur mosso da un lodevole impegno. Se mai un giorno quella bozza sarà una legge, questa interesserà a molti, ma non a Commisso. Lui spera che il legislatore gli offra un dettato in grado di buttare giù il Franchi, ricostruendolo nuovo e conservando dal passato solo la torre di Maratona. Per questo il dibattito “curve sì-curve no” è sterile. Mentre è importante apprendere che la tifoseria organizzata, quella del Centro di Coordinamento di Filippo Pucci, si sia schierata decisamente dalla parte di Rocco. Un altro tassello che va a sommarsi alla Fiesole da sempre in campo al fianco del suo presidente. Se andiamo a calcolare quanti tifosi sono in totale, la politica farebbe bene a farsi una domanda, dandosi in fretta una risposta prima di risvegliarsi tutta sudata.  

Per questa ragione avevamo anche spiegato che Rocco Commisso oggi rappresenta una risorsa straordinaria per la Fiorentina e un’opportunità per Firenze. La prima e la seconda non si possono perdere per cecità politica e immobilismo da burocrazia. Purtroppo avevamo anche spiegato che Rocco ha un’altra mentalità rispetto a qualche suo collega italiano: si stufa prima… Non significa che se ne voglia andare, ma adesso non si scherza più e inizia la battaglia che il presidente viola porterà avanti fino in fondo. E’ finito il tempo della diplomazia, ora si va dritti al bersaglio. 

Ricordato tutto ciò non resta che attendere la verità di Rocco Commisso sul Franchi  e sulla sua alternativa, un nuovo impianto fuori Firenze. Crediamo che arriverà presto. Così anche gli ultimi dubbi saranno spazzati via e tutti potranno veramente capire come stanno le cose.