GODI FIRENZE, LA FIORENTINA È UNA SQUADRA CON LA S MAIUSCOLA. LE MAGIE DI ITALIANO, LA RIVINCITA DI RICKY E LA FORZA DEL GRUPPO: NON SAPPIAMO SE DURERÀ, MA GIÀ COSÌ È BELLISSIMO. ORA L’INTER, NELLA FESTA DEL FRANCHI
Godi Firenze, godi. Dopo 3 anni insulsi, puoi finalmente alzare le braccia al cielo e gonfiare il petto orgogliosa. La Fiorentina ora è una squadra con la S maiuscola. Che mette sotto gli avversari e rincorre il risultato, che in campo sa quello che vuole e come conquistarlo. Che diverte, vince e fa sognare. Non sappiamo se e quanto durerà, non sappiamo dove arriverà e se davvero ce la farà a ribaltare i pronostici di un campionato che sembrava già scritto, con le sette sorelle lassù a giocarsi i posti al sole e le altre costrette a raccattar briciole. Sappiamo però che questa è la strada giusta, che Italiano è stato semplicemente fantastico, che questo gruppo finalmente orgoglioso, unito e convinto, ha conquistato tutti. E che proprio per questo avrà sempre la gente dalla sua. La Fiorentina è la più bella sorpresa del campionato, ha fame e idee, entusiasmo e qualità, ha uno dei centravanti più forti, ma ha anche condizione fisica, capacità di soffrire e mentalità vincente. Capiteranno partite storte, cali di forma, periodi nei quali le lacune tecniche verranno a galla in modo più marcato. Ma intanto martedì arriva l’Inter, la prima grande partita con il pubblico allo stadio dopo due anni di chiusure forzate. E sarà una festa, la festa viola. Perché vada come vada, adesso abbiamo la consapevolezza che la Fiorentina può giocarsela con tutte e mettere i brividi anche alle più grandi. Visto da dove veniamo, è già una vittoria.
A proposito di vittorie, a Marassi è arrivata la terza consecutiva, un filotto che non accadeva da due anni, quando però Montella partì bene per poi dimostrarsi un fuoco di paglia. Questa Fiorentina invece il fuoco ce l’ha dentro: nel diluvio del primo tempo ha dominato e messo subito sotto l’avversario. Nico, sempre sgusciante e splendido nelle sue accelerazioni, ha mancato in fase conclusiva, ma a guardar la partita, come già accaduto a Roma, col Toro e a Bergamo, la percezione era sempre quella: il gol, prima o poi, arriverà. Detto fatto, nonostante gli infortuni dello stesso argentino e dello sfortunato Castro, a cui auguriamo un prontissimo rientro in campo. Essere squadra poi significa coinvolgere tutti, una specie di motto per Italiano, che infatti, dopo lo splendido Duncan delle ultime uscite, dopo l’ottimo esordio di Odriozola e le parate di Terracciano, ha trovato in Saponara l’uomo della partita.
Ricky è un ragazzo d’oro e un calciatore splendido, che in carriera è stato frenato dalla sua emotività, ma che in quanto a talento ha poco da invidiare anche ai più grandi. In viola non segnava da 4 anni (maggio 2017, gol al Pescara all’ultima giornata), un’eternità. E per tornare protagonista ha scelto un modo bellissimo: gol al sette e assist da favola, con tanto di dedica al suo amico Davide Astori sotto la curva. Uno come lui potrà fare un gran comodo, perché tra le magie di Italiano c’è anche quel saper rendere tutti protagonisti, tutti coinvolti, anche partendo dalla panchina. Si spiegano così le prestazioni di Duncan, di nuovo preziosissimo, si spiega così il recupero decisivo di Amrabat con il risultato ancora in bilico e il sacrificio di Benassi terzino destro nel finale. Uno per tutti, tutti per uno. I moschettieri viola hanno vinto ancora, con un 70% di possesso palla che racconta la schiacciante superiorità sul Genoa vintage (tutti in difesa, palla lunga e pedalare e tante botte sulle caviglie viola) di Ballardini.
Dusan ha patito la marcatura di Maksimovic, ma ci sta. Ormai è considerato un top e a certe attenzioni dovrà abituarsi. Italiano però vuole una squadra sempre offensiva e non a caso, su ogni cross, in ogni attacco, trovi almeno 4-5 viola in area avversaria. Anche così si diventa meno Vlahovic dipendenti, anche così si alimentano i sogni. Come detto, non sappiamo quanto durerà il pressing asfissiante e il tambureggiare viola. Intanto però godiamo e ci divertiamo con Jack Bonaventura, con gli anticipi di Quarta piccolo Cannavaro, con i progressi di Callejon e con le vittorie in serie. La Fiorentina è il miracolo Italiano, un gioioso Luna Park pieno di caramelle e balocchi. E nessuno di noi, tanto meno adesso che arriva l’Inter campione d'Italia, vuol scendere dalla giostra.