GIALLO KALINIC, I CINESI INSISTONO: 15 MILIONI AL GIOCATORE. LA DECISIONE DOPO LE DUE GARE DI EUROPA LEAGUE. IL DISASTRO DI ROMA NASCE DA DUE ANNI DI ERRORI DEI DELLA VALLE E NON SOLO PER COLPA DI SOUSA. STAGIONE COMPROMESSA
Torno sulla dolorosa partita di Roma, è una notte che fa male e va oltre il risultato disastroso. Ho la netta sensazione che la Fiorentina abbia perso anche la dignità e che due anni di errori imperdonabili siano venuti al pettine e siano stati finalmente evidenti a tutti, anche a quelli che hanno cercato di giustificare e minimizzare fino all’inverosimile. Campagne acquisti comprese.
Devo scusarmi, invece, con quelli che hanno la pazienza di seguirmi, ma sono costretto a ripetere cose che ho già scritto in momenti diversi nell’ultimo anno e mezzo quando la Fiorentina società ha perso progressivamente la rotta e la capacità di fare e interpretare il calcio. Una involuzione che non può essere spiegata solo con la voglia di non spendere e di ripianare i bilanci, ma affonda anche in decisioni sbagliate e gestioni calcisticamente discutibili. Quasi come se, dopo anni buoni, fosse finita la spinta propulsiva e questa proprietà non vedesse l’ora di trovare un acquirente e andar via. Non spiego altrimenti troppe cose successe negli ultimi tempi. L’inizio del periodo-no lo faccio risalire al mercato del gennaio scorso e lo sapete. Nessuno ha ancora spiegato chi e come sia stato deciso di non fare mercato quando c’era la possibilità di conquistare la Champions, con la squadra seconda in classifica. Da lì è nato il disamore di Sousa e forse anche quello della squadra. La frustrazione. E la società è stata a guardare non capendo che Sousa andava cambiato a fine stagione. Non lo hanno fatto forse per risparmiare lo stipendio e oggi si pagano le conseguenze. Ancora più incredibile la decisione di prendere Corvino solo a giugno a giochi fatti con il conseguente non-mercato estivo. Andavano venduti i giocatori che avevano mercato e sostituiti con energie fresche, la strategia conservativa porta all’autodistruzione delle squadre, soprattutto se sono squadre con un’ossatura vecchia come la Fiorentina. Gli acquisti estivi di Corvino, ancora una volta senza un difensore destro (rimpiango Roncaglia), sono da restituire in blocco al mittente, se si vuole fare una nuova squadra forte non ne salvo uno. Poi un altro gennaio senza difensore e con due acquisti in prospettiva (Saponara e Sportiello).
Ma quale prospettiva? Ma che società è questa che consente la trasferta a Roma in treno nel giorno della partita? Che società è questa che si presenta sempre in trasferta senza il presidente onorario Adv (e va bene) senza quello operativo (Cognigni), ma anche senza il direttore generale (Corvino) con il solo Freitas e Antognoni appena rientrato che non si deve occupare dell’area tecnica. La sensazione di una macchina senza autista è forte. Se poi va a schiantarsi come a Roma nessuna meraviglia perché questa stessa società ha sottovalutato la partita di Pescara esaltando i due gol di Tello. La sconfitta di Roma è la conseguenza di Pescara e di una squadra che ha chiaramente mollato.
Sousa sta cercando una squadra (e forse l’ha già trovata), gente come Ilicic, Badelj, Gonzalo, Tello, Olivera e non solo stanno pensando al loro futuro. Sanno benissimo che con la Fiorentina hanno chiuso. Si può arrivare a metà stagione in queste condizioni?
In mezzo a questo ci sono le idee e le scelte di un allenatore che credi di allenare il Barcellona, è convinto di poter vincere contro tutti e non si rende conto che la Fiorentina è solo una buona squadra che avrebbe bisogno di giocare a volte un calcio diverso, con interpreti diversi e una attenzione maggiore all’avversario. Ma lo sapevamo, Sousa andava mandato via a fine stagione e questo l’ho già scritto. L’idea è stata bocciata anche a ottobre quando c’era ancora la possibilità di prendere Pioli. Errori su errori.
E, guardando al futuro, non mi convince neppure il progetto Corvino, troppo legato allo stadio di là da venire e alla Corvinate che non sempre possono riuscire come dimostra il mercato estivo. Si va avanti al buio. Vi ho scritto l’altro giorno della cordata cinese che ha messo gli occhi sulla Fiorentina. C’è solo da augurarsi che presto possa esserci una accelerata per dare un futuro a questa squadra. Ma anche qui, come già detto, è focale lo stadio.
Fino ad ora non ho parlato di Kalinic. Il suo forfait a Roma ha sorpreso e alimentato tutte le illazioni possibili. Il comunicato della società ha alimentato le perplessità, perché se davvero il giocatore è fermo per una botta al ginocchio, a volte basta una infiltrazione. Soprattutto per gare importanti come quella di Roma. Forse l’infortunio è più grave (speriamo di no) ma le voci cinesi non vanno trascurate.
Ieri il Tjanin era a Pisa. Risulta che sia già stato ricontattato il procuratore del giocatore per chiarire le incomprensioni e il ruolo di troppi intermediari con relative provvigioni. L’idea è quella di rilanciare fino a quindici milioni, aspettare la decisione del giocatore per poi pagare la clausola da 50 milioni alla Fiorentina. Il tutto dovrebbe succedere dopo il ritorno fra Fiorentina e Moenchengladbach. Se i viola dovessero uscire, naturalmente ci auguriamo vivamente di no, sarebbe più facile ottenere l’ok del giocatore. A quel punto la Fiorentina non avrebbe più obiettivi. Scrivo questo perché le bocce non sono ferme, come si è capito dalle dichiarazioni su Kalinic di Sousa e di Borja Valero. Chi vuol capire….
E la società? Assente come sempre. Anche ieri, in mezzo alla bufera e alla delusione di una città intera è calato il silenzio delle parole e delle azioni. Nada de nada. In attesa della giratina a Firenze di Andrea Della Valle di sabato prossimo...