FORTUNATI E AUDACI. IL PATTO DELLA SOPRAVVIVENZA. ODRIOZOLA MIGLIOR CALCIATORE VIOLA. BARONE UNICO DG IN LEGA CALCIO
Due vittorie in extremis, contro Atalanta e Spezia, che permetteranno alla Fiorentina di lavorare con serenità e daranno, si spera, il tempo ad Italiano per inserire Ikone e Cabral, e provare a recuperare quei giocatori al momento un po' indietro. Queste prime settimane post mercato stanno confermando un dato su cui, personalmente, nutrivo pochi dubbi, Italiano è un fenomeno. Sì, perché non è semplice fare digerire allo spogliatoio una partenza come quella di Vlahovic facendo restare tutti convinti della bontà del proprio lavoro.
Quel che voglio dire è che la Fiorentina poteva liquefarsi come gruppo e come squadra, al momento invece appare chiaro come si sia creata un'asse precisa fra mister e calciatori. Non lo definirei un patto per l'Europa, bensì un reciproco interesse, un patto per la sopravvivenza con la volontà di dimostrare che esiste vita dopo Vlahovic. E anche la fortuna aiuta nei momenti opportuni, perché questo si dà il caso sia uno dei momenti decisivi della stagione e quindi non c'è da vergognarsi ad avere la dea bendata dalla propria parte.
Occupiamoci un po' di calcio. La crescita di Odriozola è evidente e personalmente mi ha impressionato. Giocatore di caratura europea. All'inizio non mi aveva colpito così tanto, oggi è il miglior giocatore della Fiorentina e a questi livelli può fare tutto, persino la mezzala. Amrabat non è il vice Torreira ideale e lo si sa. Giocatore diverso dall'uruguaiano, con meno qualità e rapidità ma molta quantità. Pur non essendo un regista può dimostrare di essere un buon mediano, non solo in un centrocampo a due. Sta a lui ma quel che è incoraggiante è il suo reinserimento nella squadra, partecipe del gruppo, calato in un ruolo specifico. Sul suo errore c'è inoltre da osservare che senz'altro ha commesso una sciocchezza ma, quel tipo di errori, a cinquanta metri dalla porta, una squadra deve essere in grado di assorbirli. Ma d'altronde la coperta resta corta e chiedere equilibrio ad una squadra che tutto sommato sta continuando a fare miracoli non mi pare né corretto né lungimirante.
Piatek, come gli capita spesso, è partito bene, meglio di Cabral che però è arrivato in città un mese dopo. La sensazione è che Italiano oggi lo preferisca, la certezza è che fra i due vi sarà dualismo.
Ikone sa giocare a calcio ma non ama attaccare la profondità, preferendo farsi dare la palla sui piedi e questo, al momento, è il difetto che più stride agli occhi di Italiano. Oltre al fatto di prediligere accentrarsi. Resto in ogni caso dell'avviso che debba giocare e che questa vicenda servirà da esperienza e crescita per il tecnico.
Castrovilli qualche flebile segnale inizia a darlo, ma flebile, troppo flebile. Il ragazzo oltretutto deve depurare il proprio gioco da qualche orpello eccessivo e deve fare correre la palla senza che qusta sia incollata al suo piede. In questa fase meglio Maleh i cui segnali di maturazione sono tangibili. Si torna lì, la domanda è quanto diverranno forti Castrovilli e Maleh? Perché la Fiorentina ha bisogno che lo diventino molto. Altrimenti serve assolutamente reperire un forte centrocampista di livello internazionale a giugno. Questo sempre restando convinto che andasse inserita un'alternativa valida alle spalle di Bonaventura.
Continuo a non capire perché Martinez Quarta non giochi con continuità, soprattutto perché gioca Igor che non derido né prendo in giro ma che semplicemente trovo inferiore. Senza l'argentino inoltre l'impostazione da dietro certo non ci guadagna. Nico Gonzalez è un folletto e le sue zingarate per il campo a volte sono utili, addirittura decisive, altre impalpabili. Non deve pensare sempre e solo a stupire ad ogni giocata e diventare più continuo, anche all'interno della stessa partita. Il superbo lavoro di Italiano migliora i giocatori nella testa, perché li convince a fare cose che non pensavano di potere fare e,quindi, a sentirsi ed essere più forti. Tutto, come sempre, ruota attorno a Italiano, il grande correttore di errori altrui.
Lasciando il campo c'è una curiosità che trovo sia il caso di segnalare. Ieri in Lega vi è stata la votazione per l'elezione, senza esito, del nuovo Presidente della Lega Calcio. Ebbene Joe Barone era, e lo è sempre, l'unico direttore generale presente. Le altre diciannove società erano presenti col Presidente o con l'amministratore delegato. Era anche questo che intendevo a proposito di ristrutturazione e ampliamento dei quadri societari.