FIORENTINA, TANTE BUONE COSE. DA CASTRO ALLA PRIMA VOLTA DI CEROFOLINI. PENDOLINO DODÒ, IDOLO DELLA MARATONA. LA NOVITÀ DI TERZIC, RANIERI CERTEZZA. KOUAME REATTIVO, JOVIC QUASI 3 ASSIST… COOPERATIVA DEL GOL: SONO 17 I VIOLA
La Fiorentina non ha snobbato la Samp, praticamente retrocessa. Il miglior modo per rispettarla era asfaltarla. Affrontare una squadra quasi in B nello stesso modo con cui ci si misura contro chi sta vincendo lo scudetto, significa avere la testa sintonizzata sul canale giusto. Senza tentennamenti o distrazioni. Si va in campo concentrati, determinati, lucidi sull’obbiettivo. Bersaglio affondato dopo un primo tempo speso a giocare al gatto col topo, concedendo anche un paio di chance agli avversari, poi il destro chirurgico di Castrovilli - al terzo centro da quando è tornato in campo quest’anno, il primo in campionato - ha posto fine alle resistenze blucerchiate. Le squadre condannate a lasciare la categoria, hanno tutte il medesimo profilo: lottano come possono fino allo svantaggio, dopo evaporano, si sciolgono come neve al sole. E così è stato.
Il pregevole gesto tecnico di Gaetano, propiziato da un assist dolcissimo di Biraghi (il dodicesimo in stagione), è giunto al 47’ del primo tempo: utile per preparare la ripresa in discesa per i viola.
Nella seconda parte i blucerchiati sono spariti, ammesso che prima ci fossero stati. Persino Stankovic, lottatore famoso, si è accomodato in panchina, come un ammiraglio triste e solitario quando osserva il suo bastimento che sprofonda negli abissi.
Sono 3 punti importanti perché al di là di tutte le valutazioni che si possono fare circa l’opportunità o meno di impegnarsi più nelle coppe lasciando indietro il campionato, la classifica dice altro. Provare ad arrivare ottavi, significa quasi sicuramente salire al settimo perché per la Juve non ci dovrebbe essere scampo. Penalizzazioni in arrivo e verosimile esclusione dall’Europa. Dall’Atalanta, a 10 punti di distanza in giù, si trovano squadre che lottano per stare a ridosso della Dea e la Fiorentina, se vuole, può vincere questo mini torneo. Adesso è a quota 45 col Bologna. Non è facile, per carità, la semifinale e magari la finale in Europa, oltre alla finale di Coppa Italia, sottrarranno alla squadra di Italiano preziose energie, ma vale la pena di provarci.
La gara con la Samp ci racconta tante cose e tutte buone. Una sorta di cesto in cui si trovano prelibatezze da mangiare, senza scartarne neanche una. Il risultato, d’accordo, molto largo. Tra l’altro nelle ultime 18 partite in tutte le competizioni, i viola hanno vinto 12 volte, perso 2 e pareggiato in 4 occasioni. Si è visto di peggio in passato…
Italiano ha fatto un turn-over temperato con un’idea interessante: far esordire in A il portiere Cerofolini. Terracciano ha giocato sempre, ma soprattutto con l’incidente di Sirigu, Pietro si è ritrovato alle spalle Cerofolini classe ’99, senza presenze in serie A fino a ieri e Vannucchi, classe 2007, un adolescente. Italiano ha provato Cerofolini per battezzarlo in serie A e prepararlo eventualmente a entrare in corsa, ove mai se ne presentasse il bisogno. L’esordiente se l’è cavata in tranquillità.
Ranieri è stato riproposto titolare e il difensore è andato benissimo: ormai è una certezza. La sua crescita esponenziale è figlia del grande lavoro di Italiano e il suo staff, ma anche della sua maniacale applicazione. Ora Italiano ha 4 centrali intercambiabili. Castrovilli non ha solo segnato, ma anche disegnato pennellate deliziose e sfiorato il gol in almeno altre due circostanze. Gaetano è in forma e si vede: valore aggiunto dei viola.
Duncan ha firmato uno dei 5 centri della Fiorentina, ma per lui è necessario fare un altro ragionamento: deve trovare continuità, far scattare qualcosa nella sua testa. Perché il calciatore ha più qualità di quello che molti pensino.
Dodò è scatenato, il pendolino viola. Le sue accelerazioni sulla destra, soprattutto quando avvengono sotto la Maratona, scatenano i tifosi di quel settore. Si alzano, battono le mani, lo accompagnano fino al cross o al tiro. In realtà il brasiliano è diventato l’idolo di tutto il Franchi, ma francamente la Maratona va in delirio quando Dodò apre i carburatori. E’ tornato quello dei tempi della Champions in Ucraina, incontenibile. Sprizza felicità da tutti i pori. Ha impiegato molti mesi per imporsi, arrivando a farci dubitare di lui, ma alla fine ha vinto: applaudiamo con convinzione. Calciatori così entrano nel cuore di chi ama il calcio.
Jovic ha disputato un primo tempo versione fantasma, come spesso gli capita, mentre nella ripresa è andato molto meglio arrivando a confezionare 2 assist, quasi 3 forse… Passaggio vincente per Dodò, Duncan e poi c’è il tocco per Terzic, ma non sappiamo se sia stato volontario o meno. Chissà, ma conta il fine: è stato il 5-0 viola. Jovic sta deludendo molto rispetto al suo talento e alla sua provenienza nobile (Real casa blanca), ma più lo vediamo giocare e più pensiamo che la genìa dei numeri 9 non abbia nulla a che fare col serbo. Piuttosto è molto più bravo a rifinire l’azione, ha l’abito del trequartista.
Terzic non aveva mai segnato in serie A, una novità assoluta, quindi. E non solo: tra i viola andati in rete con la Samp se ne trovano 3 che quest’anno non avevano mai realizzato in assoluto: Dodò, Duncan e appunto Terzic.
Kouame, arrivato al quinto gol stagionale (secondo in A), ha fatto capire a Italiano di essere arruolabile per questo pazzo e intrigante finale.
Italiano ha spinto tanto sulla coralità della manovra offensiva anche perché non ha uno stoccatore tipo Immobile, Oshimen o Lautaro. E allora è nata la cooperativa del gol: in stagione sono 17 i giocatori che hanno gonfiato almeno una volta la rete avversaria. Un gran risultato, il trionfo della democrazia dei goleador.
Il bello, però, deve ancora venire: ci sono le coppe. Ma prima la tappa di mercoledì a Salerno e domenica quella di Napoli, dove presumibilmente la formazione di Spalletti si presenterà al Maradona con lo scudetto sul petto, visto che dovrebbe vincerlo giovedì a Udine. Sarà un’atmosfera particolare e l’aggettivo è un eufemismo…