FIORENTINA, PER LA STORIA E LA GLORIA: LE SETTIMANE DA SOGNO CHE RAPPRESENTANO UNA PRIORITA'. COPPA ITALIA, IL VINCENZO CHE PUO' ESSERE VINCENTE ED UNA SFIDA ALLA PARI. GIUSTO PENSARE AD ALTRO, MA IL CAMPIONATO PUO' ESSERE ALLENANTE
La Fiorentina ha raggiunto la finale di Coppa Italia, uno dei due traguardi fissati da Vincenzo Italiano ed i suoi calciatori per entrare di diritto nella storia del club. Perchè avere l'opportunità di provare a vincere un trofeo in una piazza come Firenze, unica ed appassionata, che vive quotidianamente per la propria squadra, significa coprirsi di gloria eterna. Una motivazione fortissima, bella ed affascinante, che da qui in avanti sarà la spinta probabilmente decisiva per una seconda parte di stagione che ha contribuito non solo a far dimenticare le tante negatività (che non vanno dimenticate per il futuro, in modo da non ripetere i tanti sbagli), ma soprattutto è entrata nella sua fase decisiva. Tutto o niente, la via di mezzo non esiste. Anche se il percorso per arrivarci non deve assolutamente essere sottovalutato.
Quanto sei bella Roma Nove anni dopo la Fiorentina torna a Roma per giocare l'ultima partita che assegnerà la Coppa Italia. Da Vincenzo a Vincenzo, nome guarda caso di derivazione latina: Vincentius, "vincente" o comunque "colui che vince". Il primo dei due Vincenzo, Montella, il successo lo ha solamente sfiorato. Il secondo, Italiano, può raggiungerlo. La sua è infatti una squadra da gara secca, che sta arrivando bene nel momento topico dell'annata e soprattutto nella singola partita non appare inferiore all'Inter peraltro già battuta in campionato nella sfida di ritorno al Meazza e messa in difficoltà anche all'andata al Franchi nonostante la sconfitta, immeritata in quella circostanza. A veder bene c'è del buono anche nello 0-0 con cui la Fiorentina si è garantita la certezza di giocarsi il trofeo all'Olimpico nel match di ritorno contro una digntisosissima Cremonese. Non è stata la miglior prestazione dell'anno, ma considerate le gravi amnesie che si sono riviste in serie con Lech Poznan prima e Monza successivamente, essere riusciti a controllare nervi, testa, emozioni e partita è un bel segnale per una formazione che va in completo affanno nel momento in cui abbassa anche leggermente la soglia dell'intensità e dell'attenzione. Il percorso di crescita che ha intrapreso e sta portando avanti la Fiorentina passa anche da questo fondamentale, considerato che per diversi motivi non sempre si può giocare al massimo. In prospettiva, ad oggi, la finale con l'Inter è in equilibrio. Entrambe hanno più o meno le stesse percentuali di riuscita. Entrambe sono molto abili ad affrontare in maniera particolare match di questo tipo. La differenza potrebbero farla anche i singoli, ed a differenza dell'Inter nella Fiorentina ci sono dei giocatori che mai come in questa prossima circostanza avranno l'opportunità di dimostrarlo una volta per tutte di essere decisivi quanto conta esserlo realmente. Da Cabral a Nico Gonzalez, passando per Barak e Amrabat. Ma la lista è lunga. Roma potrebbe essere bellissima per tutti: calciatori, allenatori e proprietà. Per quest'ultima una soddisfazione meritata, alla luce degli investimenti presenti, passati e soprattutto futuri. Che vanno oltre le vicende di campo. Perchè la crescita e la sostenibilità di una club, nel calcio di oggi, passano anche dalla realizzazione di determinati progetti come un centro sportivo all'avanguardia ed un nuovo stadio. Peccato che la politica allo stato attuale delle cose non facilita chi come il presidente Rocco Commisso è animato dalle migliori intenzioni per costruire uno stadio nuovo ed al passo coi tempi, che resterà un patrimonio della società ma anche della città.
Scelte fatte Considerato che c'è da preparare una finale di Coppa Italia contro l'Inter, ed affrontare a breve il doppio confronto con il Basilea per cercare di assicurarsi anche l'ultimo atto della Conference League, la Fiorentina ha scelto di dare priorità a questi due percorsi e lasciare perdere il campionato. L'ultima sconfitta a Monza, per come è arrivata, è il segnale più evidente. La testa e l'attenzione generale dei giocatori, anche in maniera inconscia, è rivolta alle partite "che possono fare la storia del club" come ha tenuto a precisare anche pubblicamente Italiano. La scelta è saggia e condivisibile, specialmente nel momento in cui si entra nella parte conclusiva di una stagione lunga, faticosa, fatta anche di tanti momenti estremamente negativi, e dove sarà fondamentale gestire bene le energie sia fisiche ma anche mentali. Coppa Italia e Conference League prima del campionato dunque, anche perchè i 10 punti di differenza rispetto all'Atalanta, settima, al momento appaiono complicati da recuperare. L'importante è che non si perda di vista la vera importanza che in questo momento la Serie A può rappresentare per la Fiorentina: essere allenante per i prossimi, decisivi impegni di coppa. Priorità a tutto il resto dunque, ma guai a tralasciare in toto le ultime gare di campionato. In fondo vincere aiuta sempre a vincere, l'entusiasmo resta alto così come l'autostima di un gruppo che sa dove vuole arrivare. E che intanto ha alimentato la gioia di una tifoseria e di una città che giustamente pensa e ragiona in grande.
Sabiri il primo, ma servirà altro Vedi Sampdoria e pensi ad Abdelhamid Sabiri: l'interesse nell'incrocio con la squadra di Stankovic (numeri impietosi per l'allenatore subentrato a stagione in corsa al posto di Giampaolo) è soprattutto qui. Per Sabiri la Fiorentina si è mossa lo scorso mese di gennaio, acquistandolo per 2 milioni di euro. Di fatto sarà il primo rinforzo della squadra che verrà. Buon giocatore, discrete qualità, potrebbe avere anche qualche gol in più nei piedi rispetto magari ad uno come Ikone, ma di certo al momento non appare come un profilo in grado di alzare la qualità all'interno della batteria dei giocatori che attualmente sono già presenti in rosa in quel ruolo. Ed una necessità della prossima Fiorentina è proprio quella di aumentare il livello soprattutto in alcuni reparti. Difesa in primis. La prossima sessione di trasferimenti non potrà più essere sbagliata dato che in passato sono state tante e diverse le scelte errate. Coperte e rese meno evidenti dalla bravura e dalla capacità di Vincenzo Italiano, il vero top player della Fiorentina. Per lui a prescindere da come si concluderà, questa è stata una stagione di grande crescita. Che merita un determinato supporto dal prossimo mercato.