FIORENTINA, CON COMMISSO 165 MILIONI DALLE CESSIONI

01.02.2023 10:50 di  Donato Mongatti   vedi letture
FIORENTINA, CON COMMISSO 165 MILIONI DALLE CESSIONI

Raccogliamo con piacere la proposta del Direttore di FirenzeViola, Tommaso Loreto, di dedicare questo approfondimento all'analisi di quanto ha incassato con le cessioni dei calciatori il Presidente della Fiorentina, Rocco Commisso, da quando nel 2019 è arrivato a Firenze.

Premessa per stoppare sul nascere gli adepti del proprietario di turno: ad oggi il saldo tra costi e ricavi è negativo. Affermare che col Club gigliato Commisso ci ha guadagnato sarebbe falso.

Altro preambolo necessario è ricordare che la vendita di un calciatore, come l'acquisto, ad una determinata cifra non viene solitamente liquidato in un'unica soluzione, ma si incassa e si paga spalmando le rate su più stagioni sportive; inoltre a fronte dei ricavi da una cessione, ci possono essere da sostenere anche dei costi come quelli per l'intermediazione, che possono essere a carico anche del venditore, oltre di chi acquista. Infine va ricordato che tra le parti possono essere stipulati accordi come bonus in base alle prestazioni, o a seguito di cessione a una società terza, in caso di plusvalenza sia riconosciuta una percentuale da versare al club che deteneva in precedenza il cartellino (A vende il giocatore X a B che poi lo cede facendo plusvalenza alla squadra C: alla squadra A viene versata da B la percentuale pattuita).

Ricordiamo infine in premessa, che l'acquisto di calciatori il cui costo del cartellino è molto alto, solitamente implica un esborso per lo stipendio molto gravoso fin da subito (difficile se non impossibile, ad esempio, acquistare per 40 milioni un calciatore che poi si accontenti di 2 milioni netti di stipendio a stagione...); quindi vendere un calciatore che è esploso nel club di appartenenza e sostituirlo con uno di valore economico simile determinerebbe un sensibile aggravio del monte stipendi.

Per calcolare a quanto ammontano le cessioni dall'estate 2019, come sempre, vengono in soccorso i bilanci di esercizio della Società viola: quello chiuso al 31-12-2019 comprende metà gestione della vecchia Proprietà, segue un successivo semestrale dal primo gennaio fino al 30 giugno 2020 (per riallineare la rendicontazione alla stagione sportiva e non all'anno solare) e poi ci sono quelli relativi al 2020-21 e 2021-22 (dal 1 luglio al 30 giugno successivo).

Le principali operazioni in uscita dall'estate 2019 riscontrabili sui documenti di esercizio disponibili sono le partenze di: Vitor Hugo, Veretout, Simeone, Lafont, Pedro, Chiesa, Lirola, Pezzella, Ceccherini, Vlahovic, Dragowski e Pulgar. A queste si sono aggiunte il prestito con possibilità di riscatto di Maleh e la vendita di Zurkowski della stagione in corso, due operazioni che, con l'obbligo di riscatto di Maleh in caso di salvezza del Lecce, valgono circa 10 milioni (il prossimo autunno il bilancio 2022-23 svelerà i dettagli).

Quanto hanno fruttato le gestioni dei calciatori da quando Commisso è il nuovo patron della Fiorentina? Se ci si limitasse a considerare quanto è entrato dalle vendite, prestiti e bonus, i circa 200 milioni di euro dei quali si parla sono una cifra verosimile, ma sulle vendite a titolo definitivo pesa l'ammortamento e più che alla cifra dell'operazione, riteniamo più corretto riferirci ai ricavi ai quali sottrarre il valore residuo a bilancio (plusvalenze).

Veniamo al “Conto della Serva”.

Nel bilancio 2019 (a metà con la vecchia Proprietà) vanno esclusi i proventi delle cessioni dell'inverno 2019 (1.061.000 €) e i proventi da gestione calciatori (bonus) che segnano 4.127.197 € praticamente interamente riconducibili alla passata gestione; perciò i prestiti e le plusvalenze avvenuti sotto la Proprietà Commisso hanno generato 12.788.721 €.

Nell'esercizio semestrale 1 gennaio – 30 giugno 2020 abbiamo 2.309.733 € da prestiti e bonus (0,00 € da plusvalenze).

Il bilancio 2020-2021 vale 27.876.094 € (7 milioni per prestiti, 10,2 di plusvalenze e 10,6 per altri proventi per gestione tesserati).

Il bilancio 2021-2022 segna il record con 122.090.310 € di ricavi (6,4 milioni per prestiti onerosi, 114,1 di plusvalenze e 1,5 di altri proventi per gestione tesserati).

Totale dei 4 esercizi in oggetto con le operazioni ricadute sotto la gestione Commisso 165.064.858 €. Se si concretizzerà l'obbligo di riscatto di Maleh e le cifre uscite sulla stampa saranno verosimili a quanto certificherà il bilancio 2022-23, ad oggi si può parlare di circa 175 milioni di euro di ricavi da cessioni, prestiti, bonus e gestione calciatori.

Riferendosi al semplice prezzo di vendita, prestito, bonus, eccetera, come detto, 200 milioni sono una stima giusta. Il prospetto delle movimentazioni del 2019 vale circa 36,5 milioni (abbiamo tolto i 3,5 di Norgaard, venduto poche settimane prima della compravendita del Club), quello semestrale 2020 solo 160.000 euro, quello del 2020-21 26,2 milioni e il 2021-22 ben 123,7 milioni. Totale 186,6 milioni. Se a quest'ultimo valore aggiungiamo i ricavi da prestiti (solo quello di Chiesa alla Juventus prima dell'obbligo di riscatto, ad esempio, vale oltre 10 milioni), bonus ed altri proventi da gestione calciatori, si giunge alla cifra sbandierata, ma il saldo tra quanto incassato e quanto esborsato è negativo. L'attenzione, più che su costi e ricavi, si dovrebbe focalizzare sulla qualità del patrimonio calciatori e sui risultati sportivi che ne conseguono.

Pochi giorni fa, dai media locali, è stata ripresa un'intervista rilasciata in USA del Direttore Generale gigliato che, parlando di Firenze, ha dichiarato che in città “tutti sanno come spendere i soldi di Rocco”. Per fortuna che li ha invece spesi chi di dovere e se ne sono potuti raccogliere i frutti. Con punte paragonabili a vere e proprie primizie.