FIORENTINA CHE FATICA… MA CONTA VINCERE. LA FOTO DELLA NOTTE È IL MUCCHIO SU BABA. IL SENEGALESE? PARLIAMONE: GIÀ 7 GOL FATTI. IL GIOCO VIOLA PERÒ NON È QUELLO DI PRIMA. SOUSA DEVE RIACCENDERE LA SCINTILLA

05.12.2016 00:10 di  Mario Tenerani   vedi letture
FIORENTINA CHE FATICA… MA CONTA VINCERE. LA FOTO DELLA NOTTE È IL MUCCHIO SU BABA. IL SENEGALESE? PARLIAMONE: GIÀ 7 GOL FATTI. IL GIOCO VIOLA PERÒ NON È QUELLO DI PRIMA. SOUSA DEVE RIACCENDERE LA SCINTILLA
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Babacar va ringraziato perché ha evitato giorni di polemiche. Il calcio è bello anche per questo: regala vittorie quando meno te le aspetti. In quel gol c’è una storia particolare di Fiorentina: il cross di Zarate, ripescato dalla soffitta viola, ha trovato la testa di Babacar, attaccante al centro di voci di mercato e troppo spesso criticato. Il senegalese è già a quota 7 gol in stagione, di cui 3 in campionato e 4 in Europa League. La notizia è ancora più gustosa se pensiamo che “Baba” ha messo insieme solo 414 minuti quest’anno in Italia e 358 in Europa. Prima di dar via uno così a gennaio, sarebbe bene che la Fiorentina ci pensasse. Infatti per quanto risulta Corvino vorrebbe tenerlo. 

Sousa, che sul giocatore sta lavorando da tempo, in sala stampa nel post partita ha detto che Babacar è cresciuto molto come intelligenza tattica.  Ha aggiunto che se continuerà così potrà fare una grande carriera. Parole pesanti che potrebbero aprire scenari nuovi perché il portoghese ha spiegato anche come Babacar stia sempre meglio al fianco di Kalinic. Una Fiorentina con due punte fisse potrebbe donare sorprese positive. Infine Sousa ha ricordato come il mucchio finale intorno a Babacar per festeggiare il gol liberatorio sia stata la cosa più bella della serata. E’ vero, vedere giocatori della panchina, tifosi del Parterre di tribuna e addetti viola, tutti intorno a “Baba”, ha dato la dimensione di quanto il gruppo sia compatto. E poi è bello veder esultare i giocatori con i tifosi, è una ventata di calcio anglosassone. Vogliamogli bene a questo ragazzo del Senegal che ormai parla fiorentino, va solo capito e lui è pronto a ripagare con tanti gol. Perché lui la porta, bene o male, la vede sempre.

E’ stata una gran fatica questa vittoria. Mancava dal 18 settembre scorso, quando con fortuna e determinazione la Fiorentina aveva battuto la Roma di Spalletti. Un risultato, alla luce della marcia dei giallorossi in campionato, che oggi vale doppio. Nel mezzo i viola avevano collezionato 4 pareggi in Italia e uno stop in Europa contro i modesti greci del Paok. Tre punti bellissimi, dunque, seppur arrivati quasi allo scadere dopo un primo tempo ben giocato - rovinato da un arbitro da 4 in pagella - e una ripresa francamente molto brutta. La Fiorentina sembra aver smarrito quel gioco fluido ed efficace di un po’ di tempo fa. C’è qualcosa che non funziona nel meccanismo di Sousa ed è proprio su questo terreno che il tecnico portoghese dovrà ritrovare la giusta via. Paulo deve riaccendere la scintilla della manovra. Col ritorno del bel gioco, si ripresenterà anche l’entusiasmo. 

Giovedì in Azeirbaijan ci sarà l’ultimo atto del girone preliminare: ai viola basterà un pareggio per concludere in testa e così sperare in un sorteggio più benevole di un anno fa ai sedicesimi. Una trasferta disagiata: poco meno di 5 ore di volo e tre di fuso. Ma questi sono gli inconvenienti della fase a gironi dell’Europa League. Per la Fiorentina, però, stare in Europa è troppo importante. Ecco perché in campionato è doveroso rimontare qualche posizione in classifica.