FANTASMI DI RIMONTE E DI ''OH NOOO'' SENESI: VIOLA, COMUNQUE VADA SARÀ UN SUCCESSO
Quattro match-point falliti. Tanti sono i gradini sui quali il Milan è inciampato da inizio aprile sino ad oggi. Quattro appuntamenti in cui i rossoneri hanno perso l'occasione di chiudere la pratica Champions a scapito della Fiorentina, seminando i viola e coronando una cavalcata trionfale che - eccettuati alcuni marchiani episodi arbitrali da gennaio ad oggi - ha comunque del clamoroso. Il primo ostacolo, grossissimo (e per questo imperdonabile) è stato proprio il 2-2 di Firenze contro i ragazzi di Montella, dove il Diavolo in vantaggio di due gol e di un uomo (benché per larghi tratti di gara i calciatori in più del Milan sembravano addirittura due) è riuscito nell'impresa di dilapidare il proprio vantaggio, facendosi recuperare grazie a due svarioni difensivi che hanno favorito il ritorno viola. Il risultato? Distacco con la Viola immutato e scontri diretti consegnati in pacco dono alla Fiorentina. Ma è nelle successive giornate che si è attuato il tripudio sportivo rossonero: con i successivi sei punti dei viola ottenuti contro Atalanta e Torino, il Milan è riuscito a raggranellare solo un punto nei confronti con Napoli e Juventus, iniziando a compromettere il proprio terzo posto e surriscaldando gli animi di Firenze, che ha rivisto nella Champions un obiettivo concreto. L'ultimo passo falso del club di via Turati - dopo un momentaneo quanto immeritato allungo di quattro punti due week-end fa - si è concretizzato domenica sera, quando Allegri & co., nell'ultima partita davanti al proprio pubblico e con addosso la sfarzosa maglia dorata della discordia, hanno impattato per 0-0 contro la Roma, rimandando ogni discorso Champions all'ultima giornata e rievocando i fantasmi delle più celeberrime rimonte sportive (dal gol di Calori in Perugia-Juventus al 5 maggio 2002 dell'Olimpico).
Inutile però girarci intorno e fantasticare: sono ridotte al lumicino le speranze della Fiorentina di operare sul Milan un sorpasso che avrebbe del clamoroso, visto e considerato che l'avversario che i rossoneri si troveranno davanti domenica non è certo il più propenso (ed è un eufemismo) a fare favori ai fiorentini. E' ancora fresco, a tal proposito, il ricordo di quel Lazio-Inter del 2 maggio 2010, quando la curva biancoceleste, dopo il primo gol nerazzurro, tirò fuori il ben noto striscione ''Oh nooo'' all'indirizzo dei cugini romanisti che si stavano giocando il titolo. Lungi da noi gridare al complotto prima ancora che l'ultima giornata di campionato vada in scena, ci mancherebbe altro. Anche perché - prima ancora di capire fino a che punto il Siena si impegnerà contro il Milan - per i viola ci sarà da superare il contemporaneo esame di Pescara, una partita sulla carta abbordabilissima ma che, a giudicare dai due schiaffi rimediati all'andata, potrebbe comunque nascondere delle insidie. Una cosa, comunque, è certa: anche se la classifica finale, dopo il turno di domenica sera, dovesse ancora recitare Milan a +2 sulla Fiorentina, la stagione dei viola resterà ugualmente una delle più belle annate della gestione Della Valle (forse addirittura la più entusiasmante, sotto il profilo del gioco espresso): collezionare 70 punti al termine di un campionato in cui sono approdati in viola ventiquattro giocatori nuovi, se non è un miracolo poco ci manca. E questo è solo l'inizio.
Andrea Giannattasio