EUROPA E ITALIA: AVANTI VIOLA. LA SVEGLIA DEL LECH PUÒ ESSERE UTILE. MONZA MOMENTO DI VERIFICA CONCRETA. UNA FIORENTINA COSÌ MANCAVA DA UN PO’. DIETRO CABRAL KOUAMÉ: JOVIC, NON CI SIAMO

22.04.2023 10:25 di  Mario Tenerani   vedi letture
EUROPA E ITALIA: AVANTI VIOLA. LA SVEGLIA DEL LECH PUÒ ESSERE UTILE. MONZA MOMENTO DI VERIFICA CONCRETA. UNA FIORENTINA COSÌ MANCAVA DA UN PO’. DIETRO CABRAL KOUAMÉ: JOVIC, NON CI SIAMO

La serata da montagne russe con i polacchi del Lech è già nello specchietto retrovisore. La macchina viola corre e il Poznan si allontana sempre di più. E’ l’unico sistema per non pensarci più perché tra paura e rabbia il fegato si è un po’ ingrossato. Non doveva capitare, ma è successo. Pace, si volta pagina anche perché il bersaglio grosso è colpito: viola in semifinale continentale. Non si verificava da otto-anni-otto. Chiaro? Trattasi di conquista, il resto è fuffa. Su questo dovrebbero essere tutti d’accordo: aedi di regime e incontentabili cronici. Una stagione così mancava da tanto tempo, forse troppo. Dopo mesi bui e preoccupanti, la Fiorentina è sbocciata nell’imminenza della primavera, in sintonia con la storia della città. Oggi la squadra viola sta firmando un’annata di spessore che potrebbe trasformarsi in indimenticabile. Sono fatti, non opinioni. 

Non possiamo dare per scontato tutto: non è normale che la Fiorentina sia in una semifinale europea, vicina alla finale di Coppa Italia e ancora in corsa per un posto utile alle coppe in campionato. Può anche darsi che a giugno i viola non abbiano nulla in mano, ma può darsi anche il contrario. E in tal caso dovremmo parlare di stagione bellissima. Tutto è in ballo e siamo quasi alla fine di aprile. 

Nella serata folle di giovedì ci sono stati tanti errori anche se non hanno compromesso la qualificazione. Cancellarli con la cimosa prima di averli studiati bene sarebbe un errore clamoroso. La sconfitta con il Lech è stata salutare perché è arrivata ora e non più avanti. Deve diventare una lezione, da imparare a fondo per non ripetere certi sbagli. La Fiorentina esce più forte da quel 2-3, ora dovrebbe avere difese immunitarie più alte. Mai dare nulla per fatto prima della partita. Le gare vanno giocate e poi vinte, non accade il procedimento contrario. Le sberle polacche serviranno il 27 aprile, ad esempio, nella semifinale di Coppa Italia con la Cremonese. Una situazione analoga in partenza a quella che si era creata col Lech: in Polonia i viola erano passati con tre gol di scarto, allo Zini con due. Quindi prudenza, ma state sicuri che stavolta la Fiorentina entrerà in campo con ben altra testa rispetto a giovedì scorso. 

La sensazione è che i problemi col Poznan siano stati solo psicologici perché sullo 0-3 la Fiorentina ha ricominciato a giocare come sa e subito sono arrivati i gol: bravi Sottil e Castrovilli. Due calciatori mancati per lunghissimi periodi alla Fiorentina. Ora sono tornati e faranno un gran comodo. Sottil un esterno che punge, Castrovilli un centrocampista molto forte col gol nel sangue. Non crediamo, quindi, ad un calo fisico, all’inizio di uno scadimento di forma dopo 8 settimane percorse a 300 all’ora. Ma se ci fosse anche un solo dubbio, quello sarà fugato domani a Monza, contro una squadra in salute, già salva, costruita da una società che conosce il calcio in Italia con pochissimi paragoni. In Brianza la Fiorentina sarà chiamata ad una vibrante reazione, così capiremo come stanno i viola alla vigilia di altri appuntamenti di coppa importantissimi. 

La sfida di Conference ha ripresentato uno Jovic spento come una candela. Quello che colpisce di questo serbo, dalla tecnica certamente di spessore, è l’atteggiamento di apparente indifferenza rispetto all’evento che gli si presenta davanti. Nel calcio di oggi si possono perdonare diverse cose, ma non la mancanza di furore agonistico. Non c’è bisogno di rischiare l’espulsione, ma un po’ più di animo sarebbe gradito, eccome. Meno male c’è Cabral che fa l’autoscontro col mondo e nel 2023 si è messo pure a fare gol. Beninteso, sarebbe il suo mestiere. Dietro ad Arturone, ormai idolo dei tifosi viola, non ci può essere questo Jovic. Semmai Kouame: disordinato, discontinuo, ma pieno di adrenalina, voglia di fare e di correre come il vento. Se gli dai profondità, lui ti può fare molto male. Kouame deve lavorare sui fondamentali, ma se lo chiami in causa a partita in corso difficilmente tradisce. 

Avanti viola, il bello deve ancora venire.