ECCO DOVE DEVE ANDARE CONTE. E BASTA CHE NON TELEFONI
Forse Conte non andrà dove ciascuno di noi vorrebbe. E non resterà neanche a casa come ironizzava ieri Carrera. Ma la partita di Conte è diventata una sfida nella sfida. Come se non bastassero Jovetic e Vucinic, Pirlo e Pizarro, Asamoah e Cuadrado (tanto per citare alcuni duelli a distanza e non) ecco questo nuovo tormentone. Intanto facciamo un appello ai tifosi: nessuno si presenti con il parrucchino visti gli effetti dello scorso campionato. Porta sfiga. E poi una preghiera: rispetto e civiltà. La tifoseria viola negli ultimi anni (almeno dieci per fortuna) si è distinta per la solita, consueta grande ironia e la correttezza. Continuiamo così perché il percorso positivo ripreso sul campo deve continuare anche fuori. Il discorso è strettamente collegato. Detto questo e tornando a Conte, hanno fatto bene i tifosi fiorentini a sottolineare un problema (un altro problema) del calcio italiano. Non vogliamo entrare nel merito della squalifica di Conte, se sia giusta o meno, se è innocente o colpevole, questo è un altro problema e un altro discorso. Il calcio, la Juventus e Conte devono solo prendere atto di una lunga squalifica che consente all’allenatore di lavorare (allenare) durante la settimana, ma gli impedisce di andare in panchina e di guidare la sua squadra durante tutte le partite ufficiali in tutto il mondo.
Il fatto di nascondersi dietro vetri oscurati degli Sky box, le telefonate con i messaggeri per dialogare con il suo vice Carrera, sono scene viste nelle precedenti partite che si sarebbero dovute evitare. Questo hanno sottolineato i tifosi fiorentini. E la prima a dar loro ragione è stata proprio l’Uefa che durante la gara di Champions con il Chelsea ha piazzato un commissario addetto al controllo di Conte per tutti i novanta minuti. A Londra non l’abbiamo mai visto telefonare: se lo avesse fatto l’Uefa lo avrebbe ulteriormente squalificato. E’ stato fatto accomodare in tribuna, alla luce dei riflettori e di tutte le telecamere. Perché invece i commissari della Federcalcio si sono disinteressati della vicenda? Comprendiamo perfino che Conte abbia provato a fare il furbo (e chi non lo fa?), ma qualcuno doveva controllarlo. E’ questo il vero problema, il solito calcio italiano senza regole e, soprattutto, senza il rispetto delle regole.
Stasera Conte ha diritto di trovare posto nello stadio per vedere la partita e la Fiorentina, come ha detto Mencucci, lo farà cortesemente accomodare. E’ un avversario e non un nemico. Due sono le possibilità a scelta dell’allenatore bianconero e del suo fido messaggero Paratici: o in uno dei due posti riservati in tribuna autorità o nella piattaforma di Juve Channel. Naturalmente a telefoni spenti….
Enzo Bucchioni
Direttore QS Quotidiano Sportivo
(Il Resto del Carlino - La Nazione - Il Giorno)