DI FRANCESCO IN TESTA A TUTTI, PIOLI E SEMPLICI DI RINCORSA. MA IL SOGNO RESTA SARRI... SETTIMANA DI BELLE PAROLE, A CROTONE SERVONO I FATTI...
Era inevitabile ritrovarsi a dieci giornate dalla fine impegnati in dibattiti infiniti circa il futuro della Fiorentina. Del resto lo stesso Corvino - nella lunga intervista rilasciata ieri a Lady Radio - non si era nascosto: "Abbiamo fallito tutti gli obiettivi...". Ineceppibile, peccato che alla metà di marzo il discorso faccia male come il sale su una ferita. Ma è la realtà e meno male che c'è uno che ha il coraggio di spiattellarla. Eppure restano 30 punti in palio, un'enormità per una squadra che avesse orgoglio, ma soprattutto forza, per una remuntada. Sono in pochi a crederci, siamo franchi. Però ad esserne convinti dovrebbero essere in particolare Sousa e i suoi giocatori. La storia del campionato insegna che quando tutto parrebbe scontato, arriva il bello. Le sorprese non vanno sottovalutate. Chiedetelo all'Atalanta: la domenica prima, con la Fiorentina, sognava la Champions e una settimana dopo ha preso 7 pere dall'Inter. Non è sicuro, ma è verosimile che la squdara di Gasperini sia ai titoli di coda. Quando in provincia si sognano traguardi troppo grandi il rischio è risvegliarsi sudati e distrutti dagli incubi...
La Fiorentina dovrebbe essere pronta ad approfittare di questi crolli improvvisi, ma avrà le energie mentali, più che fisiche, per farlo? Sospettiamo di no, ma magari siamo noi diffidenti e maligni. Spetterà ai viola farci a cambiare idea. A cominciare da Crotone: dopo 7 giorni di dichiarazioni più o meno di questo tenore, "crediamo all'Europa", adesso servono i fatti. Ormai la qualità del gioco, ammesso che ci sia stata, non frega più a nessuno: si cercano gol e punti. L'unico elemento che conta.
In attesa di una remuntada assai difficile, le parole sul futuro si sprecano. Tiene banco la questione allenatore: i petali della rosa sfogliata da Corvino volano via come coriandoli, siamo vicini al gambo. In questo momento il candidato forte è Di Francesco. I motivi non mancano e "radio calcio", sempre fonte attendibile, racconta che il divorzio dall'isola felice Sassuolo sarebbe ormai cosa fatta. Di Francesco è sempre piaciuto al presidente Andrea e per la proprietà transitiva al fratello Diego, visto che il secondo ha ormai lasciato il proscenio al primo (questo il motivo per cui Mister Tod's non sarebbe venuto alla presentazione del progetto stadio, stando almeno a quanto è filtrato dal Pentagono viola).
Il tecnico del Sassuolo ha buona esperienza, ottime referenze e lo stile per piacere a Casette d'Ete. Per lui, poi, Firenze sarebbe una tappa importante nella crescita della carriera. Un altro che intriga è Pioli, sempre che l'Inter decida di cambiare. Stefano è un ex viola molto legato a Firenze. Persona seria, lavoratore, pochi fronzoli, molta sostanza. Aziendalista al punto giusto - dettaglio non trascurabile -, anche Pioli ha la postura dell'allenatore che può andar bene alla Real Casa marchigiana.
Il sogno, però, resta Sarri. Anche perché il nuovo allenatore viola sarà scelto da Corvino, ammiraglio indiscusso, e non da altri. Il diesse sa intercettare i gusti della proprietà, quindi difficilmente sceglierà un profilo non gradito alla famiglia. Sarri ha molte qualità: tecnico di alto spessore, cresciuto alle porte di Firenze, con simpatie viola (divise con quelle per il Napoli, sua città natale) e con una virtù speciale. Come ha dichiarato, infatti, in una intervista rilasciata a Paolo Condò di Sky, lui allena ciò che la società gli mette a disposizione. Peculiarità straordinaria per chi dovrebbe lavorare in riva all'Arno. Se non ci fosse di mezzo una clausola da 8 milioni fissata da De Laurentis, sarebbe già sotto il Cupolone... Difficile strapparlo al Napoli, ma Corvino ci proverà con tutte le sue forze. Difetti? Solo uno, ma non di calcio: la tuta come seconda pelle e linguaggio colorito da toscanaccio puro. Ma in questo caso il Della Valle style potrebbe anche fare un'eccezione.
Una parola pure su Semplici che all'interno della società ha qualche estimatore: fiorentino di Tavarnuzze, tifoso viola scuro, ex allenatore delle giovanili della Fiorentina, rappresenta il nuovo che avanza. La sua Spal è la faccia bella della serie B. Sarebbe una scelta rivoluzionaria, ma sarebbe bella a patto, però, che venisse accompagnata concretamente dalla società e dall'ambiente. Le scelte coraggiose vanno difese con artigli e senza paura.