CON O SENZA DI TE NON È LA STESSA COSA: CHE VLAHOVIC RESTI E RISPETTI IL CONTRATTO
See the stone set in your eyes
See the thorn twist in your side
I'll wait for you
Sleight of hand and twist of fate
On a bed of nails, she makes me wait
And I wait without you
With or without you
With or without you
Era il 1987, quando la mitica voce di Bono Vox intonava, prima quasi in un sussurro solleticando i toni baritonali, poi lasciando erompere la potenza vocale del tenore e infine strappando in un urlo che arrivava al falsetto... Con te o senza di te, io aspetterò. Con te o senza di te, come fosse uguale e invece no. Assolutamente no. Con o senza Dusan Vlahovic non è uguale.
E’ vero, potremmo accodarci al coro, per quieto vivere, per lasciar filare via così il pezzo, senza complicazioni, arzigogoli o soverchi ragionamenti, potremmo adeguarci al pensiero dominante, dominante e perdente, sottomesso, imbelle, codardo: Dusan Vlahovic, strepitoso ventenne svelatosi in una Fiorentina mediocre e claudicante, essendo arrivato a due anni dalla scadenza di contratto, va venduto al miglior offerente, onde ricavarne il prezzo più alto possibile. E invece no.
Non è quello che sosteniamo con questa manciata di letterine dell’alfabeto accozzate. No, perché se la Fiorentina continuerà a vendere i suoi migliori giocatori giovani, peraltro in piena fase di ascesa, rimarrà sempre periferica al grande calcio, provinciale e perdente. E così sostenere che il giocatore debba rinnovare il contratto inserendo nell’accordo una clausola rescissoria non fuori mercato. Infatti questo, sarebbe solo un modo per procrastinarne la vendita l’anno venturo, alla cifra inserita nella clausola.
E’ un teatrino che conviene solo alle tasche del giocatore e del suo manager che invece di riscuotere lo stipendio più contenuto delle prossime due stagioni ( quello fissato dal vecchio contratto tuttora in essere), si vedrebbero aumentato l’emolumento e già fissato il prezzo di vendita l’estate prossima, già perché la famigerata clausola si fisserebbe ad un livello più che abbordabile per i grandi club che sogna, comprensibilmente, il giocatore, tutt’altro discorso sarebbe fissare una clausola realmente fuori mercato, un prezzo che nessuno, neppure il più ricco, oserebbe pagare.
No, la Fiorentina di Rocco Commisso, se è davvero ambiziosa, fuori dagli schemi e non prona ai desiderata del primo grande club che vuole un suo gioiello, deve tenere Vlahovic e fargli rispettare il suo contratto, magari rinforzando la squadra e provando a mutare la tendenza intrapresa dai viola da alcuni anni. Insomma provare a fare ciò che hanno fatto imprenditori come Lotito e De Laurentis che si tengono i loro campioni e ricavano persino introiti dalle loro società. Viceversa, vendendo ogni volta i migliori, la Fiorentina negli ultimi anni, è passata dal lottare per una piazza Champion’s, al lottare per non retrocedere. Semmai lo si dica chiaro che i viola non possono ambire più della salvezza, vorrà dire che a Firenze ci metteremo il cuore in pace.
Però… però, essere un uomo di successo ricco come Commisso, dovrebbe dare se non la completa felicità ( che i soldi non sanno comunque comprare), almeno le spalle larghe per tenere il punto, per scegliere la questione di principio e costringere un ragazzino di 21 anni a rispettare il contratto che ha firmato, che poi Vlahovic è un ragazzo serio, qui è esploso e ci sta bene, qui ha un bravo allenatore che quest’anno potrà farlo diventare ancora più forte, quindi non crediamo metterebbe il broncino. A non fare così invece, potrebbe finisce come con Chiesa, venduto alla Juve ad una cifra mostruosa superiore ai 50 milioni, ma che dopo l’Europeo straordinario, di milioni ne vale un centinaio.
Perciò basta col coretto monotono del ‘ va venduto’ o della clausola che serve solo a venderlo l’anno prossimo. Si cominci a dire che la Fiorentina non è facile terra di conquista, ma anzi che pian piano, tenendo i migliori e cercando di comprare bene, vuole farsi in casa una squadra competitiva. Già, perché infine, non scorderemo di dire che la Viola è ‘classe media’ nel calcio e se è vero che come nella società dal punto di vista economico la classe media scade verso il proletariato mentre i ricchi diventano sempre più ricchi. E’ altrettanto vero che ci sarebbe la possibilità, anche se difficile, di giocarsela un po’ meglio e poi per cambiare stato e aumentare il fatturato, bisogna migliorare i risultati sportivi o aumentare il bacino d’utenza, effetto che si ottiene anche investendo sui giocatori simbolo. Ed eccoci tornati a bomba a Vlahovic. Che va tenuto e non venduto.