CHIUSO IL CASO MONTELLA, LA FIORENTINA RIPARTE CON DECISIONE. ORA IL MERCATO: BONAVENTURA E ASTORI. DOMANI FINISCE LA STAGIONE: APPLAUSI
Le parole del presidente Cognigni ieri hanno chiuso un caso che stava cominciando a diventare delicato e a infastidire i tifosi. "Montella resta al cento per cento", questa la sentenza di Cognigni. Bene così, ci voleva. A corredo tante altre considerazioni che hanno spiegato come la società si muoverà in futuro per aumentare il fatturato - intanto ha toccato con l'ultimo esercizio 130 milioni, segnando un incremento del 30 per cento - e la propria competitività.
Questo è il punto: provare a migliorare stagione dopo stagione sapendo che ormai i gradini da scalare sono rimasti pochi, anche se i più duri. Ma c'è voglia di costruire uno stadio nuovo - l'interlocuzione con la macchina pubblica riprenderà dopo la chiusura delle urne -, di un marketing allargato e di un Franchi che per adesso potrebbe essere restaurato anche in Maratona, Sovrintendenza permettendo.
Il mercato ruoterà intorno a Cuadrado, Fiorentina e Udinese devono prendere ancora la decisione definitiva, ma nel frattempo Pradè e Macia cominciano a tirare le fila della loro lunga pesca. Due elementi seguiti da tempo dai viola potrebbero davvero diventare viola: Astori e Bonaventura.
Difesa e centrocampo si arricchirebbero di pedine di qualità, utili a rafforzare un organico per altro già molto forte.
Ma questo sarà solo l'inizio.
Domani, invece, calerà il sipario su un campionato nel quale la Fiorentina ha raccolto il massimo al netto di una sfortuna incredibile che ha decapitato l'attacco titolare dei viola. Un quarto posto che permette alla Fiorentina di ripartire da settembre in Europa League eliminando i fastidiosi preliminari.
Pensiamo che Montella e i giocatori meritino gli applausi di uno stadio che sfiorerà le 40mila unità. Nel mezzo a questo quadro viola ci sarà una bella macchia granata. Il Toro verrà a Firenze a giocarsi l'ultima speranza europea. Il gemellaggio storico garantirà una serata all'insegna del calcio e della serenità.
Mario Tenerani
Il giornale