CHIARE LE PAROLE DI PRANDELLI, SPERIAMO LO SIANO PER TUTTI. IACHINI DEVE REGISTRARE LA DIFESA: MILENKOVIC MALE ANCHE CON LA SERBIA. LA SALVEZZA PASSA DA GENOVA

29.03.2021 11:31 di  Mario Tenerani   vedi letture
CHIARE LE PAROLE DI PRANDELLI, SPERIAMO LO SIANO PER TUTTI. IACHINI DEVE REGISTRARE LA DIFESA: MILENKOVIC MALE ANCHE CON LA SERBIA. LA SALVEZZA PASSA DA GENOVA
FirenzeViola.it
© foto di Giacomo Falsini

La macchina del fango azionata dagli whatsapp virali ha tracimato. Tutto è diventato troppo. Esagerato, disgustoso, inaccettabile. Cesare Prandelli si è sentito nel tritacarne e ha reagito, a modo suo. Con pacatezza e chiarezza. Il comunicato di ieri è stato un ulteriore atto di trasparenza, per spazzare qualsiasi equivoco che qualcuno, artatamente, aveva disseminato sul terreno, come fosse un carico di mine. Dopo questa presa di posizione così netta, il pensiero di Prandelli dovrà essere chiaro a tutti. Lo speriamo. La verità di come si sono svolti i fatti è trasparente, non ha bisogno di essere decodificata. Non dovrebbe essere difficile comprendere che quando una persona resta vittima di crisi di ansia, come quelle capitate a Cesare, si deve fermare per ricaricare le batterie. Perché non si rispetta chi è, in quel momento, malato? 

La volontà del singolo c’entra poco se il corpo manda segnali contrari. Prandelli ha provato, ma non ce la faceva. Sacchi lo ha spiegato bene, Ballardini un po’ meno. Il discorso fatto dal tecnico del Genoa è stato un pistolotto di bassa demagogia: “Noi siamo dei privilegiati”. E allora? Se uno non ce la fa perché sta male il privilegio va in soffitta. Concediamo a Prandelli il diritto dell’oblio, seppur passeggero. Lasciamolo in pace, ne ha diritto. La salvezza della Fiorentina passa dall’uovo di Pasqua. Il sabato di vigilia che i viola trascorreranno a Marassi sarà decisivo sul fronte della lotta per non retrocedere. Col Genoa sarà una sfida determinante, da giocare con un coefficiente altissimo di concentrazione. 

Iachini si presenterà col suo marchio di fabbrica, il 3-5-2, ma oggi fare altre previsioni diventa dura. Il problema sono i nazionali che stavolta, per fortuna di Beppe, sono molti meno rispetto alle precedenti convocazioni. Gli azzurri Biraghi e Castrovilli arriveranno per ultimi e Iachini avrà solo la rifinitura per vagliare le loro condizioni. Il tecnico viola dovrà testare anche altri uomini e pensiamo a Milenkovic. Il centrale viola è stato protagonista in negativo nel confronto con il Portogallo, finito con la protesta plateale di Ronaldo al quale è stato negato un gol con la palla che effettivamente era entrata in porta. Milenkovic è apparso spaesato, fuori contesto, con due errori gravissimi in occasione dei gol portoghesi, si è perso l’uomo. E per chiudere peggio si è fatto espellere al 47’ della ripresa per una entrata brutta (per questo rientrerà a Firenze oggi).  

Non sappiamo se sia la vicenda del contratto a turbare la serenità del difensore sul cui valore dubbi non ci sono: eppure, a quanto risulta, con la Fiorentina l’accordo per la cessione è stato trovato da mesi. I procuratori di Milanenkovic si impegnano a trovare una squadra con una bella offerta e la società viola accende il semaforo verde. In questo modo si eviterà un braccio di ferro che porterebbe Milenkovic a liberarsi a zero euro tra un anno. Un patto tra giocatore e società per evitare danni a tutti. E allora perché Milenkovic da tempo non offre un rendimento degno del suo lignaggio? Idem per Pezzella e potremmo proseguire con la lista dei nomi. Il dibattito sulla difesa a tre o a quattro è sterile: la Fiorentina ha beccato tanti gol con i tre centrali e li ha presi anche quando Prandelli ha deciso di giocare con la linea dei quattro, l’ultima partita col Milan è un esempio solare. Sono soprattutto gli errori individuali a fare la differenza e la partita di Milenkovic con la Serbia è la cartina tornasole. Iachini dovrà ripartire, come in passato, dalla difesa: reparto da registrare. Paradossalmente l’attacco, settore sempre sotto i riflettori della critica, nelle ultime gare ha prodotto diversi gol. Inizia una settimana corta, ma che necessariamente dovrà avere un respiro lungo.