CASO VLAHOVIC, ORA INTERVENGA LA SOCIETÀ. LA SOLUZIONE IN TRE MOSSE. MA QUANTO MANCA UN UOMO DI CALCIO

20.10.2021 11:05 di  Leonardo Petri   vedi letture
CASO VLAHOVIC, ORA INTERVENGA LA SOCIETÀ. LA SOLUZIONE IN TRE MOSSE. MA QUANTO MANCA UN UOMO DI CALCIO

Serve la società. Vince la società. Perde la società. Mai come in questo momento conta la società e spero che qui non caschi l'asino. Sono bastate due settimane a fare evaporare lo splendido inizio di stagione regalatoci da Italiano e dal suo gruppo di giocatori normali? Lo scopriremo presto, forse già col Cagliari domenica prossima. Sarà una settimana molto complessa e una partita difficilissima da preparare. La società deve governare e temo non ne sia in grado. Commisso è in America e i suoi dirigenti in un colpo solo si trovano a dovere parare colpi su molti fronti. La vicenda Vlahovic ha pesato e pesa, ma mi pare condizioni più la la piazza e i media che il ragazzo, uno dei più volenterosi a Venezia. Perché dico che adesso tutto il peso della questione del momento è sulle spalle del club? Elementare. Perché se Barone e Pradè avessero forza, autorevolezza e capacità di analisi prenderebbero il toro per le corna e dedicherebbero le proprie giornate a tre mosse fondamentali e decisive per non gettare al vento il campionato già a ottobre.

Primo punto: conferenza stampa congiunta società calciatore per allentare la tensione, fare chiarezza e creare le condizioni per riportare la serenità che serve per arrivare nel migliore modo possibile a gennaio.

Secondo punto: promuovere un incontro con i tifosi per pregarli di sostenere sempre e comunque la squadra, e quindi anche Vlahovic, almeno fino a Natale quando il Presidente e i dirigenti si impegneranno a trovare una soluzione a questo enorme problema deflagrato dopo le dichiarazioni di Commisso.

Terzo punto, e qui la vedo dura: parlare con Italiano, parlare ancora con Italiano, parlare di nuovo con Italiano, "suggerendogli" due cose: da qui alla sosta giochino i migliori; da qui alla sosta si cerchi un equilibrio migliore fra le due fasi, offensiva e difensiva.

Ma chi può, fra i dirigenti viola, andare da Italiano a parlare di calcio? A questo sarebbe servito Antognoni, a questo poteva servire Danielli, a questo dovrebbe servire Burdisso. Adesso c'è bisogno di un uomo di calcio che trasmetta messaggi tecnici con autorevolezza e forza. Lasciamo perdere, questa strada la vedo oggettivamente impraticabile.

La Fiorentina è di fatto tornata nell'anonimato del campionato e credo sia evidente che questa fragile squadra può funzionare, come è funzionata fino alla sconfitta col Napoli, solo se tutto fila liscio perché, e lo stiamo vedendo, alla prima turbolenza il rischio naufragio è elevato. Ovviamente gli adulatori del capo sosterranno che non c'è da allarmarsi, se la prenderanno col tecnico e col centravanti, diranno che la squadra è ottava, perfettamente in linea con i programmi iniziali. Ecco, questa sarebbe la peggiore cosa da fare, far finta di niente.

Mettere la polvere sotto il tappeto è lo sport preferito di chi non è in grado di affrontare il problema, ma sarebbe solo.il modo più automatico per ingigantire una situazione che oggi è ancora governabilissima, ma deve e può governarla solo la società. Barone e Pradè ritenete di essere bravi? Bravi sul serio? Dimostratecelo prendendo in mano la situazione, perché farsi fotografare sorridenti e felici al Viola Park è bello e gratificante, ma anche molto semplice. Gestire momenti come questo è molto più complesso ma infinitamente più utile al bene viola.