CAMPO DI MARTE, SOLDI PER LO STADIO MA NON PER IL PARCHEGGIO

04.05.2022 11:00 di  Donato Mongatti   vedi letture
CAMPO DI MARTE, SOLDI PER LO STADIO MA NON PER IL PARCHEGGIO

I circa 55 milioni di finanziamento (PNCPNRR - Piano nazionale complementare al PNRR) assegnati dal Governo (con atto del Ministero dell'Interno) ed annunciati lunedì scorso dal Sindaco di Firenze Dario Nardella, si aggiungono ai 95 già stanziati (fondi PNRR) e vanno a coprire interamente i costi per la ristrutturazione dello stadio Artemio Franchi (previsti dal bando del concorso di progettazione che si è aggiudicato lo studio ARUP).

La “rivoluzione” di Campo di Marte, oltre a dare un nuovo volto all'impianto sportivo progettato da Nervi, prevede anche la linea della Tramvia 3.2.2, la riqualificazione dell'area limitrofa allo stadio e la realizzazione di un parcheggio da circa 3.000 posti auto, ubicato lungo la linea ferroviaria e la vicina stazione dei treni.

Se per stadio e tram i fondi sono stati reperiti interamente (resta il problema dell'aumento del costo delle materie prime che affronteremo più avanti), per la riqualificazione di Campo di Marte e il nuovo parcheggio multipiano, ad oggi, i costi – rispettivamente 50 e 30 milioni circa – vanno ancora “coperti”.

Il via libera per i lavori allo stadio (per non perdere le risorse assegnate) deve arrivare entro la fine del 2023 ed i cantieri si devono concludere entro il 2026. Ad oggi l'iter approvativo sta procedendo spedito (oltre le più rosee aspettative), ma l'opera che costa meno di tutte e che sarebbe la più necessaria è ancora in alto mare. Si tratta del parcheggio da 3.000 posti. 

Perché? La risposta è semplice. Per Campo di Marte, tra stadio, riqualificazione e Tramvia è prevedibile una lunga cantierizzazione, che molto probabilmente si protrarrà oltre il 2026. Per questo motivo il grande spazio per la sosta darebbe respiro ad un quartiere prevalentemente residenziale, che per diversi anni dovrà fare i conti col problema parcheggio. 

L'accordo per la cessione dell'area dove realizzare i posti auto (sebbene il Comune di Firenze abbia già avuto diversi incontri con i rappresentanti di Ferrovie) deve ancora concretizzarsi e, conseguentemente, l'iter burocratico per la progettazione e costruzione è a zero. L'obiettivo di Palazzo Vecchio, ad oggi, è ultimarlo entro il 2026.

In attesa di ulteriori sviluppi, è doverosa una puntualizzazione in merito alle dichiarazioni del Sindaco sul pericolo di stop agli interventi finanziati dal PNRR, che sono state male interpretate da cacciatori di click o soggetti poco attenti, trasformando un problema nazionale in uno locale. “Se non si risolve il problema da qui a quando appalteremo i lavori dello stadio – ha dichiarato Nardella – vuol dire che non si fa il PNRR in Italia”. “È una questione che non riguarda soltanto lo stadio – ha precisato il Sindaco – ma tutte le grandi infrastrutture del Paese”. “Non basta prevedere l'adeguamento dei prezzi a valle dell'assegnazione e realizzazione dei lavori (in generale, non in particolare del Franchi, ndr). Bisogna farlo prima: dobbiamo essere messi in condizione di adeguare i prezzi direttamente nelle gare di appalto che si stanno predisponendo”. Il Sindaco, sottolineando quanto l'inflazione galoppi, ribadisce che senza una norma ad hoc “il PNRR non si realizzerà. È matematico, non ci sono le condizioni”. Nardella chiede interventi rapidi, perché “questo è un problema nazionale: se non c'è questo adeguamento le ditte non lavorano, gli appalti ritardano e l'Unione europea non ci farà sconti”. Con l'Europa, osserva, non ci sarà lo spazio per un negoziato sulla scadenza del recovery, il 2026. “Se l'Italia – si domanda Nardella – che è il Paese che ha avuto più soldi di tutti dal Next generation Eu, alza il dito e chiede di prorogare, gli altri partner cosa diranno? Quindi non sediamoci sugli allori e non facciamo conto di concessioni immeritate: rimbocchiamoci le maniche e facciamo questa benedetta norma per adeguare i prezzi quando si predispongono gli appalti, altrimenti il PNRR non si realizza”.

Chiaro, o serve l'analisi logica?