C’È UNA CONFERMA: SPOGLIATOIO SERIO, NONOSTANTE I PROBLEMI SOUSA-SOCIETÀ. EUROPA: PICCOLA SPERANZA, MA VIVA. BRAVO BABACAR, SEI IL MIGLIOR REALIZZATORE: I NUMERI DEL SENEGALESE SONO OTTIMI 

03.04.2017 00:00 di  Mario Tenerani   vedi letture
 C’È UNA CONFERMA: SPOGLIATOIO SERIO, NONOSTANTE I PROBLEMI SOUSA-SOCIETÀ. EUROPA: PICCOLA SPERANZA, MA VIVA. BRAVO BABACAR, SEI IL MIGLIOR REALIZZATORE: I NUMERI DEL SENEGALESE SONO OTTIMI 
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Eccezione che conferma regola. La Fiorentina si mostra così, speriamo si confermi tale fino al 30 maggio. Di solito, infatti, nel calcio c’è una costante: quando una squadra è a fine ciclo, con l’allenatore a scadenza come uno yogurt e, per non farsi mancare nulla, c’è pure il gelo tra tecnico e società, il banco salta. Inutile mettersi a fare la lista della spesa di tutto ciò che è successo: polemiche, frecciate, musi lunghi, pesci d’aprile, attacchi alla stampa - francamente banali - e tanto altro. Scegliamo una perla come paradigma del clima: il 10 marzo la Fiorentina ha presentato il progetto stadio-cittadella, evento che ha avuto una risonanza mediatica massiccia su scala nazionale. E Sousa ha dichiarato di non aver visto il progetto… 
Dunque, con queste premesse, dopo la Caporetto del 23 febbraio, dal 2-0 al 2-4 col Borussia, era lecito aspettarsi una progressiva liquefazione, come neve al sole, della squadra viola. E invece il branco ha reagito: spiegando coi fatti di essere ancora in sintonia con Sousa. Sarebbe stato semplice mollarlo al proprio destino, i giocatori sono campioni, quando vogliono, nel trovare alibi. Stavolta no: il senso di responsabilità ha prevalso, la squadra ha dimostrato serietà, questo va sottolineato. In una stagione in cui tutti hanno sbagliato troppo, almeno c’è un aspetto veramente positivo. 

Dalla famosa notte col Borussia, nella quale la Fiorentina ha distrutto con molte colpe, a cominciare da Sousa, un patrimonio - tra andata e ritorno - di 3 gol a zero, i viola hanno inanellato 2 pareggi, con Toro e Atalanta, più 3 vittorie con Cagliari, Crotone e Bologna. Certo non Barcellona, Real e Chelsea, ma poteva andare peggio. Cinque risultati utili, di cui gli ultimi 4 senza gol al passivo, sono comunque un buon verdetto. Se non altro servono ad alimentare una piccola speranza di rincorsa al sesto posto: l’Inter che stasera giocherà contro la Samp, prima di scendere in campo ha soltanto 4 punti più dei viola, mentre il Milan, settimo, 3 appena. Insomma, il campionato con 24 punti ancora in palio potrebbe donare qualche sorpresa.
Il gol del successo sul Bologna lo ha segnato Babacar, bello il cross di Milic. Il senegalese era entrato dopo l’intervallo a causa dell’infortunio capitato a Kalinic. Baba ha segnato di testa e poi ha giocato tanti bei palloni. Forse prima di cederlo a cuor leggero, Corvino e la dirigenza dovrebbero fare un ragionamento a testa fredda. I numeri possono aiutare a capire come questo frutto del vivaio viola sia tutt’altro che scarso.

Babacar giocò la sua prima partita con la Fiorentina il 14 gennaio 2010, allenatore Cesare Prandelli, in Coppa Italia. Trionfo sul Chievo (3-2) con un gol del sedicenne debuttante (che così divenne il più giovane giocatore della Fiorentina ad aver segnato tra i professionisti). Da allora Baba ha messo insieme altre 101 presenze, considerando tutte le competizioni ufficiali in Italia e in Europa, arrivando a quota 30 reti. Ma per giudicarlo veramente non bisogna considerare le partite disputate, bensì i minuti di cui ha beneficiato. Spesso sono stati pochi, giusto spezzoni di gara. Ecco, se facciamo questo calcolo, scopriamo che il senegalese è il primo marcatore della Fiorentina: realizza un gol ogni 157 minuti, il monte totale è di 4718. Non male come media… A ruota Kalinic che da quando è a Firenze va in gol ogni 182 minuti. Terzo Ilicic: segna ogni 218 minuti. Infine Bernardeschi, la cui cadenza registra un centro ogni 252 minuti. Il Franchi in campionato è ancora imbattuto, solo la Juventus condivide questo primato, e la difesa come detto sembra più solida. Non è tanto, ma è sufficiente a sperare in un finale di stagione dignitoso, come Firenze merita.