A UDINE PER RIPRENDERE LA CORSA. NEL MIRINO I PUNTI DI PAULO SOUSA. BONAVENTURA, OTTIMI DATI. VLAHOVIC VA SERVITO DI PIÙ. I VIOLA MERITANO FIDUCIA E PAZIENZA

25.09.2021 11:20 di  Mario Tenerani   vedi letture
A UDINE PER RIPRENDERE LA CORSA. NEL MIRINO I PUNTI DI PAULO SOUSA. BONAVENTURA, OTTIMI DATI. VLAHOVIC VA SERVITO DI PIÙ. I VIOLA MERITANO FIDUCIA E PAZIENZA
FirenzeViola.it

Il bello e il brutto di una notte, l’Inter è ormai alle spalle. Fiorentina da impazzire, poi stanca e rassegnata di fronte ai nerazzurri, poco estetici, ma molto pratici nella loro forza arrogante. Quel primo tempo del branco di Italiano non può essere stato casuale. Prestazioni così non appartengono al fato, come un tiro scoccato da quaranta metri, ad occhi chiusi, che si spegne all’incrocio dei pali. Non basta, siamo tutti d’accordo. Nell’era delle partite da 100 minuti (quella di martedì è durata 113) confinarsi in un tempo non è produttivo. Ma se quella porzione di gara diventa un trampolino di lancio per dilatare nell’arco della gara una manovra di qualità, allora sì che si ragiona. 

La Fiorentina deve elaborare quei primi 45 minuti capendo che se vuole ce la può fare, con chiunque. Ma non subito. La crescita si sviluppa su un percorso fatto di alti e bassi, come gli ostacoli che presenta la vita. È una prova di sopravvivenza, vanno avanti solo i più forti. Una selezione naturale a cui non si sottrae nemmeno il calcio. La crescita necessita di due proteine: fiducia e pazienza. La Fiorentina le merita. Per quello che ha dimostrato fino ad ora. I limiti spariranno, quantomeno ridurranno la loro consistenza grazie al lavoro di Italiano: la gestione delle risorse di cui tanto si è dibattuto in questi giorni - i gol presi nei secondi tempi sono lo specchio -, ad esempio. L’attenzione nella fase difensiva, un altro aspetto su cui lavorare. Ma passo dopo passo, senza la pretesa che Italiano abbia la bacchetta magica. Il girone di andata servirà a questo. 

Ultima annotazione: Vlahovic sta producendo un lavoro impressionante per la squadra, ma la squadra non sta facendo altrettanto per lui. I meccanismi in questo senso devono migliorare, Vlahovic va servito di più. Lo dicono anche numeri che sta tirando meno in porta. L’ampiezza del campo, la qualità degli esterni, sono armi da utilizzare proprio per quello scopo. Anche se giustamente Italiano ha detto fin dall’inizio che la Fiorentina doveva cambiare filosofia: passare dal pallone dritto per dritto in avanti, tanto poi ci pensa Dusan (21 gol nella stagione scorsa) ad una più equa distribuzione delle segnature attraverso le altre due punte: “Per me il tridente è vero”, ha spiegato Italiano a Moena. Cioè una Fiorentina non più dipendente solo dal serbo, ma con diverse soluzioni offensive. Detto questo, sarebbe bello vedere qualche palla dal fondo per Vlahovic. In attacco certe letture vanno sicuramente perfezionate. Ma la base della Fiorentina resta buona. Ci sono i prodromi per assistere ad una grande stagione.

Udine può essere l’occasione per riprendere la corsa dopo lo stop con l’Inter. Una vittoria porterebbe la Fiorentina a 12 punti in 6 giornate come nella prima stagione di Paulo Sousa (2015-16). E sappiamo come finì quel campionato (quinto posto). I friulani sono tosti e soprattutto ben disposti sul campo. Gotti è un allenatore interessante. Non c’è più la fantasia di De Paul, ma resta la forza fisica di una squadra difficile da affrontare. I viola sono reduci da due trionfi in trasferta, mentre l’Udinese da altrettante sconfitte consecutive. E’ una gara spartiacque per gli uni e gli altri

Tra le note positive di questo avvio di campionato viola c’è sicuramente Bonaventura: Jack ha segnato col Genoa, ma in particolare sta creando in media due occasioni a partita: solo in altre due stagioni di Serie A ha tenuto una media così alta. Nel 2015/16 (2.1) e nel 2016/17 (2.2). Un altro protagonista ritrovato. La qualità è come andare in bicicletta, non si dimentica