VICE MONTELLA, Volevo il Papu a Firenze. Su Ilicic...
"Ilicic e Papu fanno parte di quella categoria di calciatori che fanno giocare bene un’intera squadra". A dirlo è Daniele Russo, vice di Vincenzo Montella dal 2011, intervenuto in esclusiva ai microfoni di EuropaCalcio.it che prosegue: "Volevamo il Papu Gomez sia a Firenze che a Milano".
Secondo lei si tornerà a giocare in Italia?
"Credo di sì perché la Federcalcio, assieme alla commissione medica e alle società, stanno facendo il possibile per trovare una soluzione di massima sicurezza per la ripresa del campionato; così da ottenere dal Governo il lasciapassare per ripartire in un clima non certo entusiasmante, ma che almeno limiterebbe i danni economici del sistema calcio. Ci saranno partite a porte chiuse e ritiri continui delle squadre nelle proprie strutture; oppure in hotel destinati esclusivamente a calciatori e staff tecnico e sanitario".
I playoff potrebbero rappresentare la soluzione migliore per terminare la stagione?
"I play-off sarebbero la soluzione ideale per ridurre le tempistiche, ma rappresenterebbero un'ulteriore forzatura che ci allontanerebbe dal calcio a cui siamo abituati. Credo che se ci saranno i tempi e la possibilità, giocare ogni 3 giorni potrebbe essere la soluzione più idonea, magari con 5 cambi disponibili come ho letto ultimamente".
Cosa ha pensato al triplice fischio di Fiorentina-Genoa dell’anno scorso?
"Il finale dello scorso campionato è stato assurdo: siamo subentrati e abbiamo preso una squadra che era spenta, senza più stimoli, in un clima difficilissimo con la forte contestazione dei tifosi verso la proprietà. La Fiorentina aveva il solo obiettivo del ritorno di Coppa Italia con l’Atalanta, che fu una delle tante partite incredibilmente sfortunate. Dopo essere passati in vantaggio con Muriel ed aver sfiorato più volte il raddoppio, perdemmo 2-1 con un rigore e un infortunio del nostro portiere. I dati e le statistiche di quel finale di campionato affermavano che eravamo la terza squadra a creare più occasioni da gol, ma terzultima a concretizzare e soprattutto eravamo la terza squadra a subirne di occasioni: ad esempio su 2 occasioni in 90’ prendevamo un gol. Penso a Parma, Empoli, Juventus, partite assurde perse, ma che purtroppo, in questo caso, ci insegnano che nel calcio tutto può succedere".
Dal 2011 è il vice di Vincenzo Montella. Qualche aneddoto?
"Di aneddoti calcistici con Vincenzo ne ho molti: tra i tanti, la vittoria della Supercoppa a Doha col Milan contro la Juventus che sembrava imbattibile, una squadra ricca di campioni dopo un mercato stellare a differenza del nostro, che fu incentrato su prestiti e acquisti di calciatori senza contratto. Vincemmo meritatamente la Coppa: prima dell’inizio della partita, Vincenzo mi diede un biglietto da leggere alla fine della gara e incredibilmente c’era scritto che avremmo vinto ai rigori dopo l’1-1 dei 90’. Un altro aneddoto riguarda la partita di ritorno degli ottavi di finale di Champions League col Siviglia contro il Manchester United di Mourinho. Mentre tornavamo in campo per il secondo tempo, Vincenzo mi disse: 'Ma perché ti preoccupi tanto, tra un po’ mettiamo Ben Yedder e vinciamo la partita'. Finì 1-2 con doppietta di Ben. Diciamo che qualche volta non ha azzeccato, ma quando dimostra di essere convinto, gran parte delle volte le becca".
A Catania ha lavorato insieme al Papu Gomez. Si aspettava un’ascesa così importante da parte dell’argentino?
"Avendo uno stretto rapporto lavorativo e di amicizia con Vincenzo da tanti anni, mi ascolta molto sui pareri qualitativi dei calciatori. Il Papu mi impressionò subito in allenamento, fin dal primo giorno. Aveva qualità tecniche importanti: rapidissimo nel dribblare e calciare, grande piede destro, si vedeva che aveva le stigmate del grande giocatore. Il Papu è stato uno dei nostri grandi rimpianti: sia a Firenze che a Milano, io e Vincenzo facemmo di tutto per poterlo allenare nuovamente, ma la dirigenza della Fiorentina non era convinta del suo valore e fu così che andò all’Atalanta per un prezzo bassissimo rapportato alle sue qualità. Ai tempi del Milan ci riprovammo, ma l’Atalanta lo considerava incedibile e così a malincuore non se ne fece nulla. Volendo, il Papu può confermare le nostre assidue telefonate di mercato (ride, ndr). Non sono sorpreso di quanto ho visto e sto vedendo da lui: è un professionista esemplare nonché un ragazzo stupendo e sempre positivo, amato dai compagni di squadra".