GALLI, Stavo per portare Leiva a Firenze ma poi...
L'ex portiere viola Giovanni Galli ha parlato del momento attuale della Fiorentina: "Ho sempre detto che serviva ritrovare autostima con una grande partita, ed è successo addirittura contro la Juventus. Occhio però che non significhi voler dimostrare quanto siamo bravi, ora".
Cosa possiamo aspettarci dal mercato?
"Non voglio chiedere giocatori, non mi interessa. Anche perché ne abbiamo cambiati tanti in questi anni e nessuno ha avuto la percezione di cosa è Firenze. Vorrei che questi ragazzi cominciassero a capire il valore della Fiorentina e che trovassero equilibri e continuità da qui alla fine della stagione. Ringrazio Prandelli per la partita esemplare di martedì, anche se siamo stati un po' aiutati. Torti che a noi costarono uno scudetto anni fa, e quella di Nedved mi è sembrata una pagliacciata"
E' felice del ritorno in panchina di Ballardini, al Genoa?
"Gli ho mandato un messaggino e sono sicuro del suo valore. Anzi, dico che il Genoa va già tolto dalle potenziali retrocessioni. Ballardini è un maestro e non ha mai ottenuto quello che merita. Mi auguro che i rossoblù possano andare a braccetto con la Fiorentina per un campionato diverso".
Il Torino è stato recuperato all'ultimo...
"Ho detto fin da subito che la partita col Napoli avrebbe potuto regalare emozioni. E' un campionato così, ormai da un anno e mezzo frutto di una certa situazione e non di valori assoluti. Tutti possono vincere con tutti".
Come si recupera tatticamente Callejon?
"Credo che i giocatori debbano essere utilizzati fondamentalmente dove sai che possono esaltarsi. Ma secondo me il 3-5-2 è provvisorio perché non rientra nella mentalità di Prandelli: quando la Fiorentina troverà continuità vedremo una formazione diversa".
Chi vedrebbe bene come nuovo regista viola?
"A gennaio è sempre molto difficile e rischioso far venire i giocatori dall'estero, c'è il rischio di bruciare un investimento dato il poco tempo a disposizione. Se dovessi scegliere nel nostro campionato, c'è Leiva che conosco fin dai 17 anni e non lo portai a Firenze per un soffio: c'era l'accordo, si trattava del primo anno dei Della Valle. Ero in Brasile e avevo visto anche Anderson, che in viola poi c'è stato sei mesi. Il problema di Leiva fu che, pareggiando 2-2, Mondonico si lasciò andare a delle dichiarazioni negative sulla proprietà, che lo allontanò e quindi saltò tutto".