GARAY, Piace alla Fiorentina ma costa troppo
Per capire di che pasta è fatto Ezequiel Garay bisogna tornare allo scorso 14 aprile. Il suo Racing Santander ospitava al "Sardinero" il grande Real Madrid e lui era il principale responsabile del momentaneo vantaggio dei blancos: pallone regalato a Higuain e conclusione vincente di Raul sull'assist del compagno. Quell'errore avrebbe smontato chiunque, non soltanto un 20enne difensore argentino da poco inserito nel calcio che conta. Invece Garay si è riscattato mostrando "los huevos", come si dice in spagnolo: in quella partita, il Racing ha beneficiato di due rigori e dal dischetto ci è andato lui. Risultato finale: 2-1 per i cantabrici, grazie alla freddezza del ragazzo. Che due mesi prima aveva sbagliato un penalty contro il Barcellona e ha saputo trovare il coraggio di ripresentarsi dagli undici metri.
Ha iniziato a giocare da piccolo come attaccante, poi ha cambiato ruolo e si è posizionato al centro della difesa. Comanda le operazioni come un veterano, dando sicurezza a tutto il reparto. Perché "el negro", come veniva chimato al Newell's Old Boys dove ha mosso i primi passi nel calcio dei grandi, ha personalità da vendere. Lo ha dimostrato anche al Mondiale Under 20 nel 2005, quando ha saputo infondere lo spirito giusto alla Seleccion che ha vinto il torneo. Non era facile, anche perché un infortunio gli aveva tolto la certezza di giocare da titolare. Ma lui ha saputo fare gruppo, facendosi trovare pronto quando è stato chiamato in causa. In due anni, ha fatto passi da gigante. E' quasi pronto per una big: in Spagna e in Italia l'hanno già capito.