TOTO' DI NATALE, L'altra metà
Simpatica, bella e carismatica: è questo l’identikit perfetto della Signora Di Natale, ovvero Ilenia Betti che ha incontrato il suo Antonio, quando aveva 19 anni nella sua città, Empoli: "Ricordo quel giorno come fosse ieri - confida Ylenia -; all’epoca Antonio giocava nella primavera dell’Empoli, ma non sapevo che facesse il calciatore, anzi a dir la verità non sapevo nemmeno cosa fosse il calcio visto che era uno sport che ignoravo completamente. Poi alcuni amici mi dissero che voleva conoscermi, però a quel punto mi sorse un dubbio considerando che ho una sorella gemella: ma voleva conoscere me o Genny? Lui rispose che andava bene una delle due e così mi sono sacrificata io... No dai scherzo, questo non scriverlo".
Vi siete mai scambiate di posto tu e la tua sorella-gemella?
"Con i rispettivi fidanzati mai, però, a scuola e ai compiti in classe sì, visto che lei era più secchiona di me. Mi ha risparmiato qualche brutto voto".
E dopo la vostra conoscenza come è nato l’amore tra di voi?
"Abbiamo iniziato a frequentarci ed il primo di aprile abbiamo deciso di fidanzarci. Come data, lo so, che non faceva presagire a niente di buono, difatti mia sorella e le mie amiche mi prendevano sempre in giro per questo particolare, dicendomi che era un bel pesce d’aprile il nostro fidanzamento, considerando anche il fatto che lui a prima vista non era proprio il mio tipo".
E poi?
"Mi ha colpito per la sua simpatia, per il suo modo di fare e per quella parlata napoletana così particolare. Mi ha conquistato con la sua simpatia tipica partenopea, a dispetto del pesce di aprile sono 11 anni che stiamo insieme ed abbiamo due splendidi bambini, Filippo e Diletta".
E la classica proposta di matrimonio come è avvenuta?
"Nessuna proposta perchè Antonio odia queste convenzioni e poi non è per nulla un tipo romantico. A dire il vero sono stata io a decidere di sposarci perché dopo 4 anni che stavamo insieme sentivo che il nostro rapporto doveva subire un’evoluzione e così preparammo in un anno il nostro matrimonio".
Che ricordo hai del tuo matrimonio?
"Il 15 giugno del 2002 è stato il giorno più bello della mia vita, indimenticabile: mi sentivo una principessa. Ero al settimo cielo. Ricordo che era una giornata meravigliosa con un sole splendente. Il giorno del matrimonio per ogni donna in quanto tale è un sempre un giorno speciale è il coronamento di un sogno".
Qual è stato il regalo più bello che hai ricevuto da Antonio?
"Un solitario alla nascita del nostro primogenito Filippo e un solitario più grande quando è nata la piccola Diletta".
Ti ha mai dedicato un gol?
"No, e glielo rinfaccio sempre. Non ha mai dedicato un gol nemmeno ai nostri bambini, però lui mi risponde che è sottinteso e che non ama farlo pubblicamente dal momento che lo fanno tutti. Lui è così, anticonformista e non ama fare ciò che fanno tutti i suoi colleghi".
Come calciatore conosciamo tutti la sua bravura ma come marito come è?
"Tranquillo, ama stare a casa con i bambini anche se non ha mai cambiato un pannolino, però è un bravo papà, molto attento e affettuoso".
Qual è stato il momento più bello della carriera di tuo marito?
"La prima convocazione in Nazionale, ricordo che era il 2003 ed io ero incinta di Filippo, e Antonio aveva segnato una tripletta ad Empoli. Fu convocato da Trapattoni e quando tornò a casa festeggiamo con una festa a sorpresa. Un momento idilliaco per lui".
Qual è stato invece il momento più difficile?
"Forse quando aveva deciso di andare via da Empoli perché non aveva più stimoli, e poi quando Lippi non lo convocava in Nazionale nonostante facesse bene in campionato con l’Udinese: fu un periodo stressante per lui, però questo è il passato per fortuna".
Seguirai tuo marito agli Europei?
"E chi se li perderà! Andremo con tutta la famiglia in Austria, verranno anche i miei genitori con mia sorella. Non vogliamo perderci nemmeno una partita, anche perché Antonio ha 30 anni... chissà quando capiterà più un’occasione del genere!"
A proposito dell’età, quando appenderà le scarpe al chiodo, a cosa si dedicherà tuo marito?
"Credo che si dedicherà di più alla nostra linea di abbigliamento “Equipe Desirè” (www.equipedesire.com, ndr), nata l’anno scorso a giugno con un suo amico di Sorrento, Massimo Di Fiore. Abbiamo istituito dei punti vendita ad Udine e ad Empoli e finora stiamo avendo delle belle soddisfazioni, Antonio è anche il testimonial della linea. Se invece continuerà nel calcio, non credo che farà l’allenatore perché è un ruolo che non gli piace: piuttosto l’osservatore lo farebbe con molto piacere, perché l’idea di scoprire giovani talenti è una cosa che lo alletta molto".
Per concludere Ilenia, la tua terza regola del nostro “decalogo" per andare d’accordo con il marito calciatore...
"Mi dicevi che la prima regola, stilata da Alessandra Grava, è supportare e sopportare il marito calciatore e sono molto d’accordo specie sul sopportare, poi quella di Roberta Bucchi è essere nomade e anche con questa sono molto d’accordo ed aggiungerei con gran sacrificio per noi compagne specie se si hanno due bambini come me. La terza, senza pensarci, mi sento di consigliare di non parlare o cercare di dialogare con il proprio marito quando torna a casa dopo una partita andata male. Meglio rimandare qualunque discussione al giorno seguente, quando la scottatura brucia di meno".
Ilenia, grazie per essere stata la protagonista della nostra rubrica. Conoscendoti dopo questa intervista posso affermare che è proprio vero il detto: 'Dietro un gran uomo c’è sempre una grandissima donna”. Ora il tuo saluto ai lettori di Tuttomercatoweb...
"Grazie Barbara per il bel complimento. Saluto tutti e che dire... in bocca al lupo all'Italia per gli Europei. Ciao a tutti dalla famiglia Di Natale".