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Lecce spartiacque per Pioli? Senza Pradè rispunta Palladino: pro e contro di un ritorno

Lecce spartiacque per Pioli? Senza Pradè rispunta Palladino: pro e contro di un ritornoFirenzeViola.it
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Ieri alle 19:40Copertina
di Luciana Magistrato

Vigilia di Fiorentina-Lecce movimentata al Viola Park, in attesa di una partita che potrebbe fare da spartiacque per la stagione della Fiorentina e per il futuro di Stefano Pioli. Le dimissioni del direttore sportivo potrebbero rappresentare una scossa per la squadra stessa, anche perché se finora il dirigente ha fatto da scudo alle critiche e alle polemiche, un brutto risultato con il Lecce non salverebbe neanche i giocatori dalla contestazione. Il messaggio è abbastanza chiaro anche alla luce degli striscioni usciti in nottata.

Partita spartiacque, Pioli consapevole
Stefano Pioli invece è consapevole della situazione e pronto ad assumersi le conseguenze di eventuali debacle. Con il toto allenatore partito più tra gli addetti ai lavori che in società, dove invece c'è grande fiducia nella squadra e in Pioli. Intanto però i nomi si sprecano, anche in eventuale competizione con il Genoa che si è separato da Vieira, come quello di Vanoli.

Palladino-bis: qualche pro
Tra le ipotesi dopo le dimissioni di Daniele Pradè e appunto in caso di addio di Pioli, è stato ventilato anche un ritorno di Raffaele Palladino, come se bastasse il colpo di spugna sul dirigente viola ad eliminare ogni ostacolo per un Palladino-bis che però un po' l'occhio lo ha strizzato in questa giornata. Certo il tecnico campano va rivalutato per quei 65 punti e i 25 gol di Kean che ha saputo raccogliere nonostante avesse preso una squadra completamente rivoluzionata rispetto alla gestione precedente e pressoché uguale all'attuale che fin qui ha raccolto solo 4 punti in 9 gare. Con lui Dodo e Gosens volavano, ora sembrano i lontani parenti. Il centravanti invece continua ad esprimersi bene e a lottare ma i numeri nongli danno ragione, segno che il gioco di Pioli non lo esalta, da solo o in coppia. L'ex tecnico insomma aveva valorizzato diversi giocatori, è vero, certo non tutti.

Molti contro
Il suo effetto benefico non aveva coinvolto infatti tutto il gruppo, Gudmundsson in particolare non è mai esploso (pur ammettendo che lo faccia quest'anno), Fagioli e altri giocatori sono andati in confusione. A fine stagione, si dice, in molti se ne volevano addirittura andare se fosse rimasto Palladino (big compresi che dunque non vedrebbero certo di buon occhio il ritorno, così come molti dipendenti) e anche la dirigenza era convinta che il tecnico avesse lasciato punti per strada anche per un carattere non facile (certo col senno di poi, sembra il contrario). Ma soprattutto Palladino si è dimesso nel post conferenza stampa in cui il patron Rocco Commisso lo aveva definito "un figlio". Un gesto apparso brutto e indelicato ai più anche se poi le parti si sarebbero chiarite. Tutti motivi che uniti al fatto che la curva lo ha fortemente contestato al pari di Pradè, per la mancanza di gioco e per qualche partita facile persa, difficilmente il ritorno è dunque ipotizzabile. D'altronde i ritorni non hanno mai portato bene.